8 Marzo 2023

MotoGP, Luca Marini businessman: “Deve vincere un team ufficiale”

Luca Marini non pensa al titolo MotoGP per la stagione '23. La conquista del Mondiale è un "affare" riservato ai team factory.

MotoGP, Luca Marini

Luca Marini ha piazzato il best lap nei test preseason MotoGP a Valencia e Sepang, è sicuramente un buon inizio, ma non basta per cantare vittoria. Quella prima vittoria che rincorre per la terza stagione in sella alla Ducati Desmosedici e che adesso diventa un chiodo fisso, potendo contare su una moto reduce dalla vittoria del titolo mondiale con Pecco Bagnaia. Portimao sarà la prima pagina del nuovo capitolo, dove poter sistemare definitivamente il setting nella due giorni di test e tentare da subito l’assalto al podio.

Luca Marini penalizzato dal fisico

Quando si parla di Luca Marini bisogna sempre tenere conto di un “handicap”. Il pilota del team Mooney VR46 ha un peso e un’altezza sopra la media: 68 kg per 184 cm, misure che rappresentano una zavorra fino a quando non ci sarà un regolamento preciso sul peso minimo. Insieme al preparatore atletico Carlo Casablanca ha svolto una preparazione invernale molto rigorosa: “Se mi alleno di più e guadagno 2 o 3 kg di massa muscolare ho grossi problemi, perché la moto è più lenta e le gomme sono più sollecitate“.

L’introduzione delle Sprint Race può essere un’arma a doppio taglio per il fratello di Valentino Rossi. “I piloti più piccoli e leggeri possono migliorare la prestanza muscolare senza preoccuparsi troppo del peso corporeo. “Questo darà loro più energia per le due gare. La gara aggiuntiva di sabato aumenterà in modo significativo le esigenze fisiche di un GP – sottolinea Luca Marini -. Spero quindi che in futuro ci sia un regolamento sul peso minimo per compensare il mio svantaggio. Comunque avrò questo handicap per tutta la mia carriera e devo rassegnarmi“.

Titolo MotoGP ai team factory

Il vero punto di forza nella stagione MotoGP ’23 sarà la sua Ducati GP22, una moto che ha già conosciuto abbastanza bene l’anno scorso, con l’aggiunta di alcuni aggiornamenti decisivi. Mentre i compagni di marca con moto ufficiale necessiteranno di tempo prima di sfruttare il potenziale del prototipo 2023, Luca potrà spingere da subito e non dovrà sacrificare chilometri per provare gli aggiornamenti che arriveranno da Borgo Panigale. L’obiettivo è salire sul podio, centrare la prima vittoria in classe regina, guadagnarsi un posto nel team factory. Il titolo mondiale non è un sogno per adesso raggiungibile: “Devono vincere i team ufficiali, investono tanti soldi, devono vincere gare e campionati, altrimenti sarà un grosso problema per i costruttori. Non vogliamo che nessun produttore si ritiri dalla MotoGP… Il campionato deve essere vinto da un team ufficiale“.

La MotoGP meglio della F1

Una squadra factory investe molti più soldi e i piloti che arrivano a guadagnarsi una sella vorrebbero una differenza seppur minima dal team satellite. “È un peccato per il team satellite, lo so, ma dobbiamo pensare anche al business“. Un ragionamento lucido e razionale quello di Luca Marini riportato su Crash.net, che incita i grandi marchi motoristici ad entrare in MotoGP piuttosto che andare via, come già successo con Suzuki. “Non vogliamo che anche altri [marchi] si ritirino da questo paddock, perché abbiamo bisogno di tutto il supporto possibile per fare della MotoGP il miglior sport al mondo dopo il calcio“. Un discorso che va contro se stesso e il suo team… Impossibile elevarsi ai livelli del calcio, ma sicuramente il Motomondiale può fare meglio della Formula 1.

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