22 Maggio 2023

MotoGP, Lin Jarvis scopre le carte Yamaha: “Siamo rimasti indietro”

Yamaha in difficoltà nella stagione MotoGP '23. L'a.d. Lin Jarvis ammette i problemi di fondo nello sviluppo della YZR-M1.

MotoGP, Fabio Quartararo

Nelle prime cinque gare la Yamaha ha centrato un solo podio in Texas con Fabio Quartararo. Nei test invernali la M1 sembrava avesse compiuto un sensibile passo avanti rispetto alla precedente stagione MotoGP, con un motore che registrava punte massime di velocità quasi pari a quelle della Ducati Desmosedici. Sono bastate poche uscite in questo campionato per capire che con questa moto sarà impossibile puntare al titolo 2023, inevitabile che aumentino i malumori del campione francese.

Il momento no della Yamaha

Il motore quattro cilindri in linea non fornisce le prestazioni desiderate dai piloti, quindi devono essere utilizzate ali più piccole rispetto ai costruttori rivali. Di conseguenza c’è una mancanza di carico aerodinamico che causa problemi di prestazioni, sia sul giro secco che sul passo gara. Fabio Quartararo parla di una Yamaha M1 “troppo aggressiva”, quasi sicuramente per colpa del motore, faticando a tenere la moto sulla traiettoria ideale. La velocità in curva era uno dei punto forti del prototipi di Iwata, ma da qualche anno non lo è più. “Abbiamo perso i vantaggi di una volta e la concorrenza è migliorata più di noi“.

I problemi al motore della M1

L’a.d. Lin Jarvis ammette le difficoltà nel “back office” del team, gli ingegneri sono al lavoro per trovare soluzioni che per adesso latitano. I frutti del lavoro svolto dall’ingegnere Luca Marmorini e il suo staff si vedranno solo a partire dal prossimo campionato MotoGP. Dal 2020 Yamaha ha riscontrato molte difficoltà sulla realizzazione dei motori, si ricordi ad esempio il problema alle valvole, costato 50 punti di penalità nel campionato costruttori. “Per il 2021 non abbiamo fatto molti progressi con le specifiche tecniche del motore, ma almeno siamo stati in grado di risolvere i problemi delle valvole e riportare l’affidabilità ai produttori“, ha spiegato il manager britannico a Speedweek.com. Le restrizioni Covid hanno spinto al congelamento del motore 2021, senza possibilità di intervenire.

MotoGP in controtendenza rispetto al passato

Nel 2022 sono intervenuti problemi di affidabilità e la Casa giapponese ha omologato una specifica “senza rischi”, ma con le prestazioni simili all’edizione precedente. Nell’ultimo inverno hanno focalizzato l’attenzione sul quattro in linea con progressi indiscutibili, sebbene incentrati sulla singola area tecnica. “Concentrandoci completamente sul motore, non abbiamo speso abbastanza tempo per migliorare il telaio e l’aerodinamica. Quindi abbiamo risolto un problema, ma siamo rimasti indietro in altre aree“. Il fatto che i marchi europei abbiano migliorato più in fretta dei giapponesi negli ultimi due o tre anni è sottolineato anche dalla classifica costruttori. Al comando c’è la Ducati, seguita da KTM e Aprilia. In fondo Honda e Yamaha.

Foto: MotoGP.com

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