14 Settembre 2023

MotoGP, Jack Miller critica alcuni piloti: “Ricordatevi da dove venite”

Miller si confessa a 360°: spiega punti di forza e di debolezza della KTM, critica qualche collega e fa un accenno sul suo futuro.

MotoGP: Jack Miller parla di KTM, colleghi e futuro

Jack Miller non sta vivendo una fase della stagione molto positiva. Viene costantemente battuto dal suo compagno di squadra Brad Binder, che certamente ha il vantaggio di conoscere molto meglio la KTM RC16, e a Misano anche lui è finito dietro a Dani Pedrosa. Il problema è che l’australiano è finito molto dietro allo spagnolo e non ha conquistato alcun punto in Italia. Sta un po’ faticando e il team è impegnato al massimo per aiutarlo a migliorare il suo livello di performance e, di conseguenza, i risultati.

MotoGP, Miller e la nuova avventura con KTM

Intervistato da Motosan.es, Miller ha spiegato che con il passaggio in KTM non ha cambiato il suo modo di lavorare: “No, ogni anno il mio metodo di lavoro si evolve man mano che acquisisco esperienza. Divento sempre più preciso e spendo meno energie in cose inutili. Sono qui da tanto tempo, so cosa è importante e cosa no. Ma ho ancora la stessa emozione di un bambino quando arrivo in pista e mi preparo a salire in moto“.

All’ex pilota Ducati è stato anche chiesto di descrivere la sua RC16, moto in crescita rispetto allo scorso anno: “Ha tanti punti di forza. È buona in frenata e in accelerazione, la velocità massima è soddisfacente e anche la manovrabilità è buona. Trovo anche che sia più facile compiere i cambi di direzione rispetto alle moto che ho guidato prima. Anche la stabilità non è male. Il punto debole è la finestra di guida un po’ troppo stretta per adattarsi alle mutevoli condizioni della pista. È qualcosa che ho riscontrato anche nella Ducati GP17, che funzionava benissimo quando eravamo nella finestra giusta, ma appena ne uscivamo avevamo problemi“.

Jack è un buon compagno di squadra

Nessun pilota si è lamentato di lui dopo averlo avuto come compagno di squadra ed è contento di questa cosa: “Sono un ragazzo tranquillo – spiega – e che non la prende sul personale. La mio priorità è sempre stata la squadra, sia che si tratti di titolo costruttori sia di titolo team. Ovviamente, tutti sognano quello piloti, ma anche se il tuo compagno è il primo che vuoi battere, non dovrebbe essere un tuo nemico, perché è quello di cui hai bisogno quando sei messo male e lui ha bisogno di te quando sta passando una brutta giornata. Sia che si tratti di controllare i dati o di dare consigli. Abbiamo una ventina di gare, trascorriamo quasi metà anno insieme ed è importante una buona atmosfera. Ho sempre avuto ottimi compagni con me“.

Jack non è uno particolarmente egocentrico e cerca di mantenere un approccio molto positivo quando prendere parte ai gran premi: “So quanto sono fortunato ad essere qui e quanta strada ho dovuto fare per arrivare in MotoGP. I miei genitori hanno fatto sacrifici per farmi correre in Europa. Quando sono arrivato e ho iniziato in Spagna, raccoglievo vecchi pneumatici dalla spazzatura dei circuiti per potermi allenare. Non ho dimenticato tutto questo, ciò mi rende la persona che sono oggi. Per molte persone una giornata brutta in questo paddock sarebbe migliore di una giornata normale. Chi si lamenta dovrebbe pensarci più spesso, questo li renderebbe più positivi“.

Miller punge i colleghi MotoGP

Secondo l’australiano, ci sono piloti che si lamentano troppo e per questo li aveva già criticati tempo addietro: “Farebbero bene a ricordare da dove vengono – aggiunge – e cosa sognavano da bambini. Ora fanno ciò che amano e guadagnano migliaia di dollari. Non è sempre facile, ma tutti attraversano momenti brutti e la maggior parte sono peggiori dei nostri. L’importante è superarli e questo richiede un atteggiamento positivo“.

Miller ritiene che le nuove generazioni siano un po’ troppo viziate: “Sì, la vedo così. È un riflesso del mondo che viviamo. Guardiamo ciò che hanno gli altri, invece di essere contenti di quello che abbiamo. È triste, così sprechiamo energie“.

Yamaha, Honda e futuro

Si parla molto dell’ipotesi di introdurre nuove concessioni per aiutare Yamaha e Honda, due case che stanno faticando molto in MotoGP. Jackass non sembra molto d’accordo: “La loro situazione non è bella – ammette – ma non è neppure così drammatica come dicono alcuni. Rins con la Honda ha vinto ad Austin ed era veloce anche al Mugello prima di infortunarsi. Quante stagioni Ducati è rimasta senza vincere una gara? Anche Quartararo è salito sul podio ad Austin. Capisco che sia frustrato, essendo stato campione del mondo, per non avere la moto migliore, ma non è passando il tempo a lamentarsi che otterrà risultati. Essere negativi non ti porta da nessuna parte. Ducati e Aprilia in passato hanno avuto problemi, ma sono riuscite ad alzare la testa lavorando senza guardare cosa facevano gli altri“.

Per quanto riguarda il suo futuro, Miller confessa di essere ancora molto motivato a correre nella top class del Motomondiale: “Mi piacerebbe fare almeno altre due stagioni dopo questa. Non avrei mai immaginato di essere in MotoGP, sono fortunato. Finché sarò competitivo e manterrò la mia passione per questo sport, non vedo perché dovrei smettere“.

Foto: KTM Racing

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