22 Settembre 2023

La MotoGP in India: una storia lunga 110 anni

Dall'Indian TT del 1913 fino all'arrivo della MotoGP l'India ha una lunga tradizione motociclistica con alcuni trascorsi sorprendenti.

La MotoGP in India: una storia lunga 110 anni

Chi l’avrebbe mai detto che il primo Gran Premio d’India nella storia della MotoGP riporti in auge una tradizione del motociclismo lunga 110 anni? Proprio così. Non si direbbe, ma in India le competizioni motociclistiche non rappresentano una novità assoluta. Anzi, il cosiddetto Bharat GP è soltanto l’ultimo di una serie di eventi che ha visto la nazione protagonista nel motociclismo a livello internazionale.

L’IMPORTANZA DELL’INDIA PER LE CASE COSTRUTTRICI

In India circolano oltre 100 milioni di mezzi a motore a due ruote e, nel 2022, ne sono stati immatricolati 16 milioni. Già con questi numeri si spiega perché, costi quel che costi, Dorna ha fortemente voluto portare la MotoGP in India, facendo passare in secondo piano le ben note problematiche logistico-organizzative dei giorni scorsi. In fin dei conti le case costruttrici qui, scontato dirlo, fanno affari d’oro. Honda e Yamaha investono nel motociclismo anche in propri team impegnati nell’ARRC (Asia Road Racing Championship), così come le aziende (veri e proprio colossi) locali. Tutti ricordano la partecipazione di Mahindra al Motomondiale, ma adesso anche TVS (con un proprio monomarca nell’ARRC), Bajaj e Hero (da anni presenza fissa della Dakar) stanno investendo nelle corse. Con inevitabile logiche di marketing e commerciali.

MOTOGP IN INDIA? TUTTO HA AVUTO INIZIO CON UN TT NEL 1913

Per quanto concerne le competizioni motociclistiche, in India il primo evento noto ai libri di storia risale al 1913. Il TT dell’Isola di Man, con la prima edizione svoltasi nel 1907, segnò un’epoca ed una via, con la “Formula TT” ripresa da lì a poco anche in Spagna, Australia e, per l’appunto, India. Nel 1913 andò in scena l’Indian Tourist Trophy, massacrante competizione in un percorso da 300 miglia da Calcutta a Gaya. Al culmine di una gara svoltasi prevalentemente su strade impervie ed accidentate, una Royal Enfield Model 160 da 2¾ cavalli e 344cc di cilindrata conquistò la vittoria, celebrata dall’azienda con una pagina pubblicitaria nei più rinomati quotidiani e settimanali.

LA SVOLTA NEL DOPOGUERRA

Nel dopoguerra il motociclismo in India prese sempre più piede tanto che il Madras Motor Sport Club dal 1953 organizzò diversi eventi di connotazione locale sul medesimo impianto di Chennai. Negli anni ’70 si assistette a diverse manifestazione di caratura internazionale: a Cholavaram andava regolarmente in scena l’Indian Motor Race Meet, evento che richiamava oltre 50.000 spettatori e motociclisti da tutto il continente asiatico. Che dire poi del Gran Premio d’India extra-campionato del Motomondiale, svoltosi regolarmente sul finire degli anni ’70-primi anni ’80 a Madras nel mese di febbraio, coinvolgendo ad invito piloti affermatisi vincitore di questa gara-ad-invito come Chas Mortimer, artefice del primo hurrà Yamaha in 500cc.

A BUDDH L’ARRC PRIMA DELLA MOTOGP

Tornando alla realtà contemporanea, tra la Formula 1 (triennio 2011-2013) e la MotoGP, il Buddh International Circuit ospitò nel 2016 l’ARRC con tutte le sue quattro classi: Supersports 600cc, Asia Production 250, Underbone 130 e Asia Dream Cup. Tra le 600cc Anthony West conquistò una bella doppietta nelle due gare in programma dove, tra gli altri, era presente persino Noriyuki Haga. Corse invece nella AP250 Somkiat Chantra, oggi impegnato nel Mondiale Moto2 con Honda Team Asia.

MOTOCICLISTI INDIANI NEL MOTOMONDIALE

OK eventi del motociclismo in India, ma parlando di loro portabandiera? Questo weekend in Moto3 debutta in qualità di wild card Kadai Yaseen ‘KY’ Ahmed, ma il precursore tra i motociclisti indiani risponde al nome di Sarath Kumar. Con i fondi di Ten10 Racing ed il sammarinese Team WTR, nel 2011 tentò l’avventura nel Mondiale 125cc, qualificandosi soltanto ad Estoril (24° in gara), mancando il bersaglio nei precedenti round di Lusail e Jerez. Prima di far ritorno in madrepatria e vincere tutto quello che c’era da vincere, nel 2012 con la Mahindra ufficiale conquistò uno storico podio a Monza nel CIV 125, terzo in seguito alla squalifica di Andrea Mantovani e pur sempre a 56″ dal vincitore Lorenzo Dalla Porta accusati in 12 giri di gara.

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