20 Luglio 2019

MotoGP: Ducati che ancora non svolta e il sogno Marc Marquez

Ducati al lavoro costante sul telaio per risolvere i problemi di percorrenza a centro curva. Paolo Ciabatti confessa: "Il sogno di tutti è Marc Marquez".

Gigi Dall'Igna e Paolo Ciabatti

Ducati ha costruito i suoi prototipi MotoGP quasi sempre intorno al motore, vero punto di forza fino alla scorsa stagione. Una buona strategia quella della casa di Borgo Panigale, dal momento che sorpassare sui rettilinei è più semplice che in curva. La potenza del V4 della Desmosedici GP fino all’anno scorso ha fatto la differenza: nel 2017-2018 il team emiliano ha vinto 13 gare. Nella prima parte del 2019 sono solo due le vittorie.

Non significa che la GP19 sia involuta rispetto a un anno fa. Ma Honda ha fatto un passo importante in termini di velocità massima e Suzuki e Yamaha sono più competitive. Con l’innalzamento dell’asticella i vantaggi della Ducati sono venuti meno. Invece il suo problema principale, la percorrenza a metà curva, emerge in tutta la sua consistenza. Questo handicap si trascina da anni ed è uno dei motivi per cui Casey Stoner ha lasciato il suo ruolo di collaudatore, poiché avvertiva che gli ingegneri non seguivano i suoi feedback in merito.

Gigi Dall’Igna & Co. stanno focalizzando l’attenzione sulla rigidità del telaio e non solo. Nel test in Catalunya ha esordito un nuovo rivestimento in carbonio, ma Andrea Dovizioso non ha per il momento trovato grandi vantaggi. Serve un compromesso tra le aree che rappresentano dei punti di forza e i settori, in questo caso il “turning”, dove si perde troppo. Il giusto equilibrio è difficile a trovarsi, ma è solo questione di tempo. “Non penso che il nostro obiettivo sia impossibile – ha dichiarato il Direttore Generale di Ducati Corse -. Sicuramente non è facile, di sicuro ci vuole tempo – ha detto a Motorsport Magazine –. Nel corso degli anni abbiamo migliorato non solo l’accelerazione ma anche la velocità in curva“.

Ducati e il fattore umano

Dove non si può arrivare con la tecnica si cerca di farlo col fattore umano. L’ingresso della centralina unica Magneti Marelli, ad esempio, ha consentito al team emiliano di accaparrarsi i migliori ingegneri e fare passi avanti da gigante in tempi ristretti. Ora che il grado della concorrenza si è livellato, bisogna guardare altrove. Al termine della gara opaca al Sachsenring, Andrea Dovizioso ha lanciato un duro monito ai vertici di Borgo Panigale, invocando una pronta reazione sul problema della percorrenza di curva. E sottolineando che “qualunque pilota arriverà” dovrà fare i conti con questo ritardo. Petrucci e Dovizioso sono la miglior scelta al momento disponibile per il team, ma i vertici decisionali non nascondono che il radar è già in funzione per sondare il terreno in vista del 2021-22.

Quasi sicuramente almeno uno dei due alfieri verrà sostituito, da chi? Troppo presto per dirlo, anche se il sogno è Marc Marquez. “Credo che al momento – ha ammesso Paolo Ciabatti a Speedweek.com – tutte le squadre vorrebbero vedere cosa potrebbe fare Marquez in sella alla propria moto. Tutti sappiamo che è un pilota eccezionale e che i numeri della Honda sarebbero molto diversi senza di lui“. Se campioni del calibro di Pedrosa e Crutchlow non riescono a fare la differenza, la sensazione è che sia il Cabroncito a far oscillare le possibilità di trionfo mondiale da una squadra all’altra. Nel futuro della MotoGP c’è il nome di Fabio Quartararo, ma Yamaha farà di tutto per blindarlo. In Ducati non hanno mai dimenticato quanto fatto da Jorge Lorenzo nel 2018, un ritorno di fiamma non sarebbe da escludere.

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2 commenti

  1. walterguzzi ha detto:

    Questi sono sempre più in confusione, al posto dei piloti direi che vorrei vedere qualcun altro al posto di ciabatti e dall igna per vedere se le cose andrebbero meglio.

  2. Katana05 ha detto:

    Al lunedì deridono Honda perchè vince solo grazie a Marquez, al martedì vien fuori che vorrebbero avere Marquez: e chi se lo sarebbe mai aspettato…