28 Maggio 2021

MotoGP: Danilo Petrucci e il Mugello, quella prima volta a 13 anni

Danilo Petrucci carico soprattutto al Mugello, pista piena di ricordi. Come quel 'debutto' a 13 anni, con la moto di papà e le gomme di Doohan...

petrucci motogp

Il circuito del Mugello è luogo di dolci ricordi e di prime vittorie per vari piloti. Tra loro certo non manca Danilo Petrucci, che proprio nell’ultima edizione del GP d’Italia ha messo a referto il suo primo trionfo MotoGP. Una prima volta che il ternano non scorderà mai, soprattutto per il suo ‘esordio’ sulla pista toscana quand’era un ragazzino di appena 13 anni mosso dal sogno di approdare un giorno nel Motomondiale. In questo 2021 ci torna con squadra e costruttore diversi rispetto a quelli della vittoria 2019, ma non è cambiata la voglia di mettere a referto un altro buon risultato.

Quel debutto grazie a papà

Ci pensa lui stesso a svelare la storia. “Ho guidato per la prima volta una road race bike qui quand’avevo 13 anni” ha raccontato durante il meeting del giovedì. Aggiungendo con una risata che “Lo dico adesso perché in Italia è possibile solo dai 18 anni. Ora è in prescrizione, mio padre non posso più arrestarlo…” Una prima volta in condizioni particolari. “Avevo la sua moto, una Exup 1000 ferma dal ’95, e le gomme slick del ’94 che lui “rubava” a Doohan, quelle che Michelin buttava via, ferme da una decina d’anni. Era il 2003, o forse 2004.” Scherzando anche sul fatto che “La moto aveva i dischi flottanti, e da quanto si muovevano in rettilineo mi si aprivano le pastiglie dei freni. Per questo ho cominciato ad essere così incisivo in frenata, per la paura!”

Emozioni da podio e sforzi con KTM

Episodi però che senza dubbio hanno segnato la sua carriera. Petrucci spiega così la grande emozione provata nel 2019. “Non ho ricordi chiari del podio. So cosa ho fatto fino alla linea del traguardo, poi la vita mi è passata davanti agli occhi.” Per questo “Il Mugello è sempre un posto speciale, per me il migliore del mondo.” Una motivazione extra per cercare di raddrizzare un inizio di stagione non proprio semplice con KTM. “Non abbiamo il nostro miglior potenziale al momento” ha ammesso. “Ma dopo Le Mans ho chiesto maggiori sforzi. Ovvero più persone durante le gare, oltre a più meeting tra tutto il personale ed i piloti.”

Un modo per condividere un maggior numero di informazioni. “Lavorare insieme è meglio che fare da soli, questa è la mia proposta. Certo poi vedremo, ma da KTM c’è stata una bella reazione. Anche perché tutti abbiamo lo stesso obiettivo, ovvero essere veloci.” Pur conscio della tipologia di pista da affrontare questo weekend. “Non si adatta al meglio alla nostra moto. Ma a Le Mans abbiamo capito cosa ci manca ed anche io posso provare ad indicare una direzione per migliorare la moto in futuro. Certo però al momento possiamo fare poco e sappiamo che soffriremo, ma se arrivasse la pioggia…”

Jonathan Rea “In Testa, la mia autobiografia” In vendita anche su Amazon Libri

Foto: Tech3 Racing

Lascia un commento