13 Marzo 2019

Cal Crutchlow: dalla paura di non camminare più al podio

Cal Crutchlow temeva che non avrebbe più camminato dopo l'intervento al piede. Ma dopo un lungo e difficile inverno è tornato sul podio alla prima gara.

Cal Crutchlow a Losail

Cal Crutchlow ha conquistato un podio in Qatar che vale quanto una vittoria. Reduce da uno dei periodi più difficili della sua carriera, dopo l’infortunio riportato in Australia, ha lottato con Rins, Rossi e Petrucci per il gradino più basso del podio. Il pilota LCR Honda ha sfatato ogni pronostico nonostante un week-end tutto in salita, costretto a passare per la Q1 prima di strappare con i denti la sesta finestra in griglia di partenza.

Era il 26 ottobre quando Cal Crutchlow riportò una frattura multipla alla caviglia destra nelle FP2. Dopo due interventi chirurgici ha trascorso l’inverno in California per accelerare la riabilitazione, per giorni non poteva camminare, ha saltato i test a Valencia e Jerez. Per un certo periodo di tempo ha pensato che non sarebbe più tornato competitivo. Ritornato in pista a Sepang ha riscontrato problemi con l’anteriore della RC213V, nei test in Qatar ha riportato una caduta, nel week-end di gara sembrava destinato a un Gran Premio in difesa. “Se dopo il 14esimo posto nel warm-up mi avessero detto che sarei salito sul podio avrei riso“, ha detto il britannico.

Nonostante i grattacapi con l’anteriore è stato in grado di mantenere la propria posizione nel gruppo di testa. La caviglia operata non gli ha dato problemi, ma il suo sedere sì. “Qualcuno mi ha colpito con il suo poggiapiede e non ho sentito la mia natica sinistra per circa 15 giri. Non so chi fosse, ma devo ridargli il poggiapiede, è ancora nel mio sedere“, ha scherzato Cal Crutchlow. “Dopo metà gara, sapevo di avere il passo per il podio. Sapevo dove e quando spingere. Ciò ha portato al successo alla fine. È un ottimo inizio di stagione. Devo ringraziare molte persone. Perché solo con il loro aiuto posso correre di nuovo. Volevo solo vivere di nuovo una vita normale e poter camminare. Ciò è successo ed essere ancora in grado di guidare una moto è come un sogno“.

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