14 Giugno 2021

MotoGP, ritorno al Sachsenring. Un focus storico sul Gran Premio di Germania

Quest'anno il Sachsenring torna ad ospitare il Mondiale MotoGP. Conoscete la storia delle corse su questo circuito? Ecco un focus, dai primi anni ad oggi.

motogp sachsenring

Il Mondiale MotoGP quest’anno ritorna di scena sulla pista tedesca del Sachsenring. Un tracciato storico per il Campionato del Mondo e che inizialmente aveva una denominazione ben diversa. Vista la geo-politica dell’epoca, il tracciato sassone ha ospitato per parecchi anni il Gran Premio della Germania dell’Est. Dal 1998 invece è diventato stabilmente il posto prescelto per il Gran Premio di Germania, evento ospitato in precedenza dal Nürburgring, da Solitude, dal Schottenring, dal Hockenheimring. Rivediamo le tappe svolte sul circuito utilizzato attualmente, con anche un po’ di storia prima dell’avvento del campionato come lo conosciamo oggi.

I primi anni

Il Sachsenring in verità ha cominciato ad ospitare corse di moto ben prima dell’avvento del Motomondiale, ufficialmente nato nel 1949. L’inaugurazione infatti avviene nel 1927, allora con la denominazione di Badberg-Viereck, un nome dovuto alla sua forma quadrangolare. La prima competizione lì disputata, chiamata Badberg-Viereck-Rennen (ovvero “Gara sul quadrato di Badberg”) va in scena proprio il 26 maggio di quell’anno, con un gran riscontro a livello di pubblico (circa 130.000 persone). Evento che si ripete anche l’anno dopo, ma gli oltre 40 incidenti a referto convincono a sospendere temporaneamente le corse su quella pista. Per riprendere verso la metà degli anni ’30, registrando però altri incidenti importanti: nel 1934, categoria 500, perdono la vita tre dei migliori piloti dell’epoca.

Ricordiamo anche che nel 1936, nel 1938 (nell’immagine in basso) e nel 1939 questa tappa vale per il Campionato d’Europa FICM, il predecessore dell’odierno Motomondiale. Nel 1937, quando va in scena il primo evento chiamato Gran Premio di Germania su questo circuito, ecco che diventa il Sachsenring, nome con cui è conosciuto attualmente. Una corsa che continua appunto fino al ’39: oltre ai nomi di casa di rilievo, non dimentichiamo in quel periodo i nostri Dorino Serafini e Nello Pagani, vincitori in 500 e 250 rispettivamente con le mitiche case Gilera e Moto Guzzi. L’attività si interrompe con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, per poi riprendere in seguito, precisamente nel 1949: in quell’anno in particolare si registra mezzo milione di spettatori festanti sugli spalti.

Il Gran Premio della Germania dell’Est

È questa la denominazione che dal 1958 indica le corse al Sachsenring. Fino al 1960 non ha validità mondiale, ma certo non mancano nomi di peso tra i vincitori: citiamo il pilota di casa Ernst Degner, Luigi Taveri, Gary Hocking, Jim Redman, tanto per dirne alcuni. Dal 1961 al 1972 poi questo appuntamento diventerà una tappa del Motomondiale, la prima al di là della Cortina di Ferro, affiancandosi al già esistente Gran Premio di Germania, di scena sugli altri circuiti citati in precedenza. Tra i vincitori di queste edizioni chiaramente troviamo tantissimi nomi entrati nella leggenda delle due ruote, a cominciare dal nostro Giacomo Agostini, sei volte in trionfo in 500cc e per cinque volte in alto in 350cc (in basso al via dell’evento del 1970, in foto anche Renzo Pasolini, Ginger Molloy, Keith Turner).

Non dimentichiamo il citato Pasolini, vincente nel 1969 in 250cc, oppure ricordiamo anche Angel Nieto, Mike Hailwood, Phil Read, Jarno Saarinen, i già nominati Hocking, Taveri e Redman. Nel 1973 l’evento scompare a livello mondiale per motivi politici (non ultimo, il fatto che il pubblico avesse cantato l’inno della Germania Ovest per il trionfo di Dieter Braun nel 1971), pur continuando ad esistere, diventando nel ’78 il Gran Premio della Federazione Motociclistica della DDR. Nel 1990 ha luogo l’ultimo evento sul tracciato stradale originario di 8.7 km, che vede in azione le tre categorie canoniche 125cc-250cc-500cc, più le monocilindriche Sound of Singles e le Superbike. Ma i tre incidenti mortali, uno per classe mondiale, portano alle stop delle corse per incrementare la sicurezza di piloti e spettatori.

Il Gran Premio di Germania 

Il Sachsenring, ora di 3.5 km, torna ad ospitare il Motomondiale nel 1998, stavolta per rimanerci in pianta stabile. Da allora il Gran Premio di Germania si svolge ininterrottamente su questo tracciato (con la ‘pausa’ del 2020 per la pandemia da Coronavirus). Le categorie di scena sono 125cc, 250cc e 500cc, poi sostituite dalle attuali Moto3, Moto2 e MotoGP, a cui si è aggiunta nel 2019 anche l’esordiente MotoE (vittoria di Niki Tuuli). Tante vittorie italiane a referto nel corso degli anni, a cominciare nel 1999 da Marco Melandri nella ottavo di litro e da Valentino Rossi nella categoria intermedia. Non dimentichiamo il tris tricolore visto nel 2001 grazie a Simone Sanna, Melandri e Max Biaggi. Ma tra i nostri portacolori vincenti ricordiamo anche Roberto Locatelli, Stefano Perugini, Roberto Rolfo, Mattia Pasini, Marco Simoncelli.

Nell’ultimo decennio, a referto i nomi di Franco Morbidelli e Lorenzo Dalla Porta. Dal 2010 infatti in classe regina a referto solo vittorie spagnole, nello specifico Dani Pedrosa prima e Marc Márquez poi. In Moto2 c’è il solo ‘Morbido’, nell’era Moto3 ha vinto solamente Dalla Porta sulla pista sassone. Ma guardando al di fuori dell’Italia, citiamo Mick Doohan, Kenny Roberts jr, Olivier Jacque, Alex Barros, Yuki Takahashi, Gabor Talmacsi, Mika Kallio, Casey Stoner, Toni Elías, Jack Miller, Sandro Cortese, Johann Zarco, Brad Binder, giusto per dirne alcuni tra passato e presente. Come detto inizialmente, quest’anno il Sachsenring ritorna in calendario dopo la cancellazione dell’evento 2020. Chi saprà imporsi nelle tre categorie del Motomondiale? Si interromperà per esempio il digiuno italiano in MotoGP? Tra pochi giorni avremo le prime risposte.

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Foto: amcn.com.au/motogp.com

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