17 Dicembre 2022

MotoGP: Prima di Miller, tra i piloti con tre bandiere c’è pure Valentino Rossi

Jack Miller in KTM dopo Honda e Ducati: i piloti che hanno corso con tre case in MotoGP sono numerosi, c'è anche Valentino Rossi.

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Nel Motomondiale c’è chi rimane ‘fedele’ ad un solo marchio e chi invece si lancia in una nuova sfida. Con una buona dose di rischio, visto che non è mai facile adattarsi ad una moto differente. Nell’era MotoGP ci sono stati svariati piloti che hanno disputato stagioni complete per più case diverse. Guardiamo in questo caso chi ha corso per tre marchi diversi, un ‘traguardo’ che raggiungerà anche Jack Miller, nel 2023 con KTM dopo anni di esperienza in Honda e soprattutto da pilota Ducati. Vedremo se riuscirà ad ottenere bei risultati anche con la casa austriaca… Ma prima di allora, vi ricordate chi l’ha preceduto e com’è andata? Rivediamoli tutti, la prima parte.

Alex Barros (Honda/Yamaha/Ducati)

Il miglior brasiliano di sempre nel Motomondiale è stato anche tra i protagonisti in MotoGP. Cinque stagioni a referto per lui con tre marchi differenti, ottenendo risultati non da tutti. Nel 2002, nel 2004 e nel 2005 lo vediamo in azione con Honda, con cui conquista tre vittorie, le uniche nella classe erede della 500cc, ed altri nove piazzamenti sul podio. Nel 2003 invece disputa la sua unica annata con Yamaha, con un 3° posto in Francia come miglior risultato. A referto infine il 2007 con Ducati dopo una stagione Superbike: anche con la Rossa va sul podio, precisamente è 3° nel GP d’Italia.

Carlos Checa (Yamaha/Ducati/Honda)

Il poi iridato Superbike ha disputato sei stagioni complete nella categoria MotoGP. La maggior parte di queste con i colori Yamaha, precisamente dal 2002 al 2004, più il 2006, ottenendo in tutto cinque piazzamenti sul podio. Nel 2005 realizza la sua unica annata con Ducati, prendendosi altri due podi. La stagione 2007 vede Checa in azione con i colori Honda, ma è un marchio con cui non salirà mai sul podio. I migliori risultati infatti sono stati due sesti arrivati a Jerez ed a Misano.

Shin’ya Nakano (Yamaha/Kawasaki/Honda)

Uno dei leggendari piloti giapponesi, in MotoGP dal 2002 al 2008. Nell’ordine, parliamo di due anni con Yamaha, tre con Kawasaki ed infine altri due con Honda. A livello di risultati non è arrivato nulla di eclatante, ma non gli sono stati necessari per entrare nel cuore degli appassionati delle due ruote. Giusto per ricordarli, i suoi unici due piazzamenti sul podio sono arrivati col marchio ora non più nell’attuale classe regina: è 3° nel GP del Giappone 2004, 2° invece nel GP dei Paesi Bassi nel 2006.

Loris Capirossi (Honda/Ducati/Suzuki)

È tra i protagonisti della MotoGP dal 2002 al 2011, anno del suo ritiro dalle corse. Nel primo anno della nuova categoria è in azione con Honda, ottenendo due piazzamenti sul podio. Dalla stagione successiva fino al 2007 è invece fedele ai colori Ducati, con cui ottiene i suoi risultati migliori. In tutto contiamo sei vittorie ed altri 16 podi, nel 2006 completa il podio iridato. Seguono tre anni con Suzuki, con cui ottiene un solo podio, per poi ritornare in Ducati per un’ultima difficile stagione mondiale.

John Hopkins (Yamaha/Suzuki/Kawasaki)

L’attuale coach del American Racing Team in Moto2 ha corso in MotoGP dal 2002 al 2008, prima del periodo Superbike. Nel primo anno della nuova top class corre con Yamaha, l’ultimo sarà con Kawasaki, in mezzo invece c’è il periodo Suzuki. Proprio col marchio di Hamamatsu sono arrivati i suoi risultati migliori, meglio detto i suoi unici piazzamenti sul podio in classe regina. ‘Hopper’ mette a referto tre terzi posti ed una P2, tutti arrivati nella stagione 2007.

Toni Elias (Yamaha/Honda/Ducati)

Il pilota spagnolo corre continuativamente in MotoGP tra il 2005 ed il 2009, più la stagione 2011, l’ultima completa nella categoria. L’anno di debutto sarà il suo unico con Yamaha, con un 6° posto in Turchia come miglior risultato stagionale. Segue poi il periodo Honda, con l’intermezzo di un anno in Ducati, il 2008, in cui conquista due piazzamenti sul podio. Con l’Ala Dorata invece arriverà la sua unica vittoria, ottenuta in Portogallo nel 2006, più altri tre piazzamenti sul podio nel 2007 e nel 2011.

Randy De Puniet (Kawasaki/Honda/Ducati)

Dal 2006 al 2013 a tempo pieno in classe regina, ma contiamo solamente il periodo MotoGP, senza contare quindi l’esperimento CRT. Per il pilota francese contiamo i primi due anni assieme a Kawasaki con un podio a referto (Giappone 2007), a cui seguono tre anni con Honda. Un unico podio anche in questo periodo, precisamente in Gran Bretagna nel 2009, mentre il 2011 sarà l’unico anno con i colori Ducati. Il 6° posto in Australia è il suo miglior piazzamento stagionale con la casa italiana.

Sete Gibernau (Suzuki/Honda/Ducati)

Decisamente uno dei migliori “re senza corona” visti in MotoGP, categoria in cui l’abbiamo visto dal 2002 al 2006. Aveva iniziato anche la stagione 2009, rimasta però a metà per l’addio dello sponsor principale del team. Corre con Suzuki nel 2002, sfiorando una volta il podio, vive poi il suo periodo migliore con Honda. Nel biennio 2003-2004 è vice-campione del mondo con 8 vittorie ed altri 12 podi, nel 2005 ottiene gli ultimi quattro podi della sua carriera. Non ne arriveranno infatti con Ducati, con cui è in azione in un difficile 2006 segnato da un pesante infortunio.

Valentino Rossi (Yamaha/Honda/Ducati)

Tre marchi anche per il nove volte iridato, in MotoGP dal 2002 fino al 2021, anno del suo ritiro. A referto due stagioni con Honda (2002-2003), con cui ha ottenuto due corone mondiali, mentre il biennio vissuto con Ducati (2011-2012) non è stato così memorabile. Anche se comunque contiamo tre piazzamenti sul podio. Il resto della sua carriera è stato con Yamaha, il periodo in cui ha ottenuto i suoi migliori risultati di sempre. Sono arrivati altri tre mondiali, più svariati vice-campionati e terzi posti iridati, non parliamo degli accesi duelli con gli avversari in campionato. È salito sul podio fino alla stagione 2020, anche se le prestazioni complessive hanno iniziato a calare sensibilmente già dal 2019, fino appunto all’addio al Motomondiale l’anno scorso.

Fine prima parte, seguirà la seconda parte con gli altri protagonisti.

Foto: motogp.com

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