22 Novembre 2019

Dani Pedrosa, punto di riferimento di Brad Binder nei test a Valencia

Binder ha disputato i suoi primi test da pilota MotoGP. Tante difficoltà per lui: oltre a guardare i dati di Espargaró, ha chiesto anche l'aiuto di Pedrosa.

Pedrosa Binder test Valencia

Uno dei piloti all’esordio quest’anno in MotoGP è Brad Binder. Il vice-campione Moto2, ingaggiato da Red Bull KTM Factory, ha sfruttato al massimo i due giorni di test a Valencia per iniziare a conoscere la sua RC16. Non sono mancate le difficoltà per il sudafricano, che deve ancora ‘accantonare’ lo stile di guida utilizzato nella categoria intermedia. Per questo, oltre a osservare i dati del compagno di box Pol Espargaró, ha chiesto e ottenuto di poter realizzare qualche giro assieme al tester Dani Pedrosa, al lavoro nel box Tech3.

Tanti i giri messi a referto da Binder, che ha chiuso con il 23° crono a +2.5 da Viñales al comando, staccato di circa due decimi dal rookie Alex Márquez. “Non c’erano le condizioni che mi aspettavo” ha ammesso riguardo alle basse temperature trovate nei due giorni a Valencia. “Una volta salito in moto mi sentivo sempre più comodo. Ad un certo punto però mi sono accorto che stavo ancora guidando come in Moto2: ho fatto fatica a migliorare. Anche se si pensa il contrario, l’acceleratore in particolare si utilizza molto di più in MotoGP. Sto commettendo tanti errori di vario tipo.”

Essendo all’esordio, Binder ha potuto dare un’occhiata alla telemetria di Pol Espargaró. Non è mancato un moto di sorpresa. “Riesce a fare cose pazzesche” ha commentato. “Ho davvero tanto da imparare. Sono sicuro che col tempo, quando avrò capito meglio la moto, riuscirò a fare anche io.” Questo al box, ma in pista ha avuto bisogno di un altro punto di riferimento. “Ad un certo punto mi sono sentito completamente perso” ha ammesso Brad Binder. Qui è entrato in gioco Dani Pedrosa, come detto al lavoro a Valencia nel box Tech3. Un aiuto per la struttura di Poncharal che, visto l’infortunio di Oliveira, poteva contare solo sull’esordiente Lecuona.

“Ho chiesto alla mia squadra se poteva domandare a Dani di realizzare qualche giro assieme a me. Lui è stato ben felice di aiutarmi.” Un lavoro in tandem utile a Binder. “Ho stampato il mio giro migliore dietro di lui.” Ma non solo. “Guardandolo, mi sono accorto di tutto quello che sbagliavo. Ho visto quand’era rapido in uscita di curva e come alzava la moto. Io al contrario non facevo davvero un buon lavoro.” Brad Binder avrà un’altra occasione per continuare il processo di apprendimento: lunedì e martedì ci saranno le ultime giornate di test a Jerez.

Lascia un commento

1 commento

  1. renzo.bonomell_14515694 ha detto:

    Mi piace un sacco come guida Binder, gran talento