8 Novembre 2020

MotoGP, Lin Jarvis: ecco la verità sul caso motori Yamaha

Il caso motori Yamaha continua a movimentare il paddock MotoGP. Lin Jarvis ricostruisce l'intera vicenda: "Nessun vantaggio in termini di prestazioni".

MotoGP, Lin Jarvis

In casa Yamaha le vicende si susseguono a ritmo serrato in questo week-end MotoGP. Il ritorno di Valentino Rossi dopo 24 giorni di isolamento, il nuovo caso di contagio Covid-19, fino alle valvole dei motori che hanno scatenato una fiumana di polemiche. A fare chiarezza interviene il boss Lin Jarvis, intervistato ai microfoni di MotoGP.com e BT Sport. “Penso che sia giusto che i piloti non siano stati puniti“.

Una dichiarazione che avrà fatto scattare in punta di piedi i tanti piloti e addetti ai lavori che fino a ieri hanno critica la scelta del Panel FIM. Il Managing Director della Yamaha spiega nel dettaglio l’intera vicenda. “Non c’è stato alcun vantaggio in termini di prestazioni. Il problema è iniziato durante la pianificazione per la stagione 2020. Il nostro normale fornitore di valvole, che abbiamo utilizzato lo scorso anno, ci ha detto che non era in grado di produrre determinati tipi di valvola. Per questo motivo, Yamaha Japan ha acquistato valvole con un design e specifiche identiche da un altro fornitore. In Yamaha, l’opinione era che queste valvole fossero uguali per i regolamenti“.

I problemi post Jerez

Ma durante la prima gara a Jerez sono emersi i primi problemi. “Ovviamente si trova sempre una minima differenza quando si tratta di due fornitori diversi”, ma tali differenze “non avevano nulla a che fare con le prestazioni“. E così i due team Yamaha hanno gareggiato al primo round MotoGP 2020 con motori in cui erano installate le valvole di un fornitore. Le specifiche del motore memorizzate per l’omologazione, invece, riportavano le valvole dell’altro fornitore. “Non è mai stata intenzione della Yamaha ottenere un vantaggio in termini di prestazioni. Volevamo solo utilizzare quelle di un fornitore all’inizio dell’anno e utilizzare quelle dell’altro fornitore nella seconda metà di stagione“.

Il problema ai motori di Valentino Rossi e Maverick Vinales a Jerez ha spinto Yamaha a convocare una riunione MSMA. L’obiettivo era quello di poter passare alle valvole dell’altro fornitore. A quel punto l’associazione dei costruttori ha chiesto delucidazioni. “Hai valvole di diversi fornitori? Com’è possibile? E così via“, prosegue Lin Jarvis. “Non siamo riusciti a ottenere una prova chiara di un difetto nel processo di produzione dal produttore della valvola, quindi alla fine abbiamo ritirato il nostro reclamo e abbiamo dovuto provare a risolverlo in un altro modo. Ma abbiamo agito in modo molto trasparente fin dall’inizio per risolvere il nostro problema: volevamo utilizzare le altre valvole che erano identiche“.

Semaforo rosso in Stiria

Da quel momento Yamaha ha smesso di montare questi motori, utilizzandoli solo nelle prove libere e nelle qualifiche del Gran Premio della Stiria. “Allora abbiamo capito che c’era più pressione su di noi perché c’era un incontro MSMA in Stiria, e abbiamo detto “OK, finché questo problema non si risolve, non ci assumiamo altri rischi. Tutti i motori tranne gli otto motori costruiti per l’inizio della stagione, e uno che abbiamo dovuto cambiare per Maverick perché si era rotto in gara, erano tutte dotate di valvole di tipo B, che corrispondono al tipo di valvole che equipaggiano il motore standard. Quindi abbiamo usato le stesse valvole per tutte le altre gare“.

Dal punto di vista delle prestazioni le nuova valvole non apportato miglioramenti alle YZR-M1. L’errore di Iwata è non aver chiesto in anticipo l’autorizzazione stagionale all’uso di valvole di due produttori diversi. “Quando sento la gente dire che abbiamo cambiato le valvole è completamente sbagliato! Non abbiamo mai cambiato le valvole! Abbiamo iniziato la stagione con delle valvole durante la prima parte dell’anno, prima di utilizzare le altre durante la seconda metà dell’anno… Non abbiamo mai cambiato le valvole nel primo lotto di motori. Inoltre, non abbiamo più utilizzato questi motori“.

La mancata segnalazione alla MSMA

Maverick Vinales oggi partirà dalla pit-lane per aver montato il sesto motore, in una stagione MotoGP in cui ne sono ammessi cinque (ad eccezione di Aprilia e KTM). Valentino Rossi, al rientro dopo 24 giorni, indica il reparto motori come il vero problema della Yamaha. Lin Jarvis ammette l’errore tecnico, pur ribadendo di non aver tratto nessun vantaggio in termini di velocità. “Sfortunatamente non possiamo utilizzare i motori interessati. E significa anche che le gare in cui abbiamo utilizzato questi motori sono classificate come una violazione delle regole tecniche. Avremmo dovuto capire che le valvole sono diverse e quindi avremmo dovuto chiedere il permesso all’MSMA… È stato solo un malinteso all’interno della Yamaha Japan e ne abbiamo pagato le conseguenze“.

Foto: Getty Images

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