20 Luglio 2023

Moto3, Daniel Holgado: “Marquez ci prova sempre, è da ammirare”

Daniel Holgado in vacanza da leader Moto3, un grande inizio del suo secondo anno nella categoria. Come lo valuta? L'intervista.

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di Alberto Cercos/motosan.es

Piscina ed un ambiente tranquillo: così era Daniel Holgado (San Vicente del Raspeig, 2005) in questi giorni, godendosi al massimo le sue vacanze. Ma l’attuale leader Moto3 vuole tornare in azione quanto prima. Il pilota valenciano ha ammesso che cinque settimane di pausa sono davvero troppe e che ha una voglia matta di correre a Silverstone. L’amaro in bocca lasciatogli dal Gran Premio di Assen potrebbe essere un aspetto importante nella sua intenzione di tornare presto in azione. Holgado è ormai il chiaro riferimento della classe minore: vittorie a Portimao, Le Mans e Mugello, podio al Sachsenring, 125 punti che gli permettono di essere il leader della Moto3. Il valenciano ci ha raccontato dei suoi rivali, di perché Marc Marquez è il suo idolo e di quanto suo padre si sia divertito con la wild card di Dani Pedrosa nel GP di Spagna.

Dopo otto settimane intense, come stai vivendo le vacanze durante questa pausa estiva?

A dire la verità, vacanze veramente poche. Sono stato un paio di giorni a Mallorca e poco altro. Adesso mi sto allenando senza tregua, bisogna preparare bene la seconda parte di stagione. Ho già voglia di ricominciare, la pausa è davvero molto lunga.

Il tuo ultimo GP è stato un po’ complesso: cadute ogni giorno, una gara strana… Cosa ti ha lasciato quel fine settimana?

È stato piuttosto complicato. Le cose non sono andate come avremmo voluto e siamo caduti praticamente senza capire perché. È stato un weekend in cui abbiamo dovuto imparare molto, ci tornerà utile per il resto della stagione.

Nonostante il risultato, avevi un buon margine grazie alle altre belle gare: tre vittorie, podi, sei leader con 125 punti.

Sapevo che dopo la gara ad Assen, qualsiasi cosa succedesse, sarei rimasto leader. Non era una gara da vincere, l’obiettivo era chiudere in top 10 e guadagnare quanti più punti possibili. Non va sempre come ci si aspetta: ero l’unico rimasto in Moto3 che era andato sempre a punti, ora ci siamo tolti quel peso. Pensiamo di nuovo ad una gara alla volta, cercando di tornare a vincere a Silverstone ed in Austria.

Daniel Holgado, pensavi di arrivare alla pausa da leader con margine nel Mondiale Moto3?

Sapevo che durante la stagione sarei stato sempre più rapido. È il secondo anno, cambiano tante cose, hai maggiore esperienza, conosco meglio il Mondiale, i rivali, i circuiti. Mi aspettavo un passo avanti, ma non so dire se mi sarei aspettato tre vittorie, podi, sempre la top 5. Non immaginavo tanto, ma penso non sia un caso.

Questa costanza, tranne ad Assen, è un punto chiave. È forse il passo avanti più importante rispetto all’anno scorso?

Alla fine del 2022 ho commesso errori da rookie, quest’anno ho imparato molto. È importante tenere la calma nei momento più complessi e, tolto Assen, sta andando piuttosto bene. Non ho commesso errori e non mi sono innervosito nei momenti difficili. So che a Silverstone ed in Austria tutto tornerà alla normalità e ricominceremo ad ottenere buoni risultati.

Guardando ai rivali, chi vedi come principale avversario mondiale nella seconda parte di stagione?

Penso che Ayumu Sasaki sia piuttosto veloce. È un pilota con parecchia esperienza in Moto3 e sa perfettamente come funziona la categoria. C’è poi Deniz Oncu, che sembra aver fatto un passo avanti nelle ultime gare rispetto agli altri piloti. Credo che loro due saranno gli avversari più forti, ma in Moto3 può vincere chiunque.

Hai un bel rapporto con Izan Guevara, che l’anno scorso ha vissuto una grande stagione in Moto3. Ti ha dato qualche consiglio, ora che sei il riferimento della categoria?

L’anno scorso ero un esordiente e lui mi diceva che lavorava da solo, che si concentrava su di lui per trovare il ritmo. Il trucco di Izan era solo svolgere un buon lavoro nel weekend e poi cercare di spezzare la gara. Sto seguendo lo stesso metodo, alla fine ho trovato un modo di lavorare che sta funzionando.

Non so se l’anno prossimo farai il salto in Moto2. Il posto di Pedro Acosta, che andrà in MotoGP, dovrà essere occupato da qualcuno…

Ad essere sincero al momento non so proprio nulla. Sto lavorando tanto quest’anno per vincere il Mondiale, so che ne ho la possibilità. Sono nella squadra giusta e sto vivendo uno dei miei momento migliori. Quello che deve succedere, accadrà: se pensano che sono pronto per la Moto2, farò il salto.

Sei giovane e la MotoGP è ancora molto lontana per te. Ma cosa pensi dell’aerodinamica e dell’evoluzione delle moto?

Le nuove MotoGP non mi piacciono molto. Sembra che l’aerodinamica renda molto più difficili i sorpassi e non sono gare così divertenti come, ad esempio, cinque anni fa. La Moto3 invece è una categoria più interessante, più combattuta: le moto praticamente sono tutte uguali e la differenza la fa il pilota. Ti godi di più le gare della Moto3, sia da pilota che da spettatore, mentre stare davanti per 40 minuti, senza sorpassi, è abbastanza noioso.

Per conoscerti un po’ meglio, chi è il tuo idolo o chi ti ha spinto verso il mondo delle moto?

Da piccolo il mio riferimento era Dani Pedrosa. A mio padre è sempre piaciuto molto, si è divertito tantissimo a vederlo lì davanti durante la wild card a Jerez. Ma col tempo il mio idolo è diventato Marc Marquez, un pilota che mi è sempre piaciuto molto per il suo stile di guida e per il suo modo di pensare. Il mio preferito attualmente è Marc, da piccolo era Dani.

Come vedi Marc Marquez? Sta soffrendo di nuovo, ma immagino che la sua voglia di superarsi sia qualcosa che ammiri.

È uno dei motivi per cui è il mio riferimento. Nonostante le circostanze, ci prova sempre e non si arrende: è qualcosa da ammirare. Ha vissuto un infortunio piuttosto complicato, ma ci sta provando sempre e comunque: è fantastico vedere un pilota che dà sempre tutto.

Foto: Red Bull KTM Tech3

L’articolo originale su motosan.es

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