29 Gennaio 2023

Moto2, Alonso Lopez tra i favoriti 2023? “Penso solo a divertirmi”

Alonso Lopez è stato la vera rivelazione del 2022. E se quest'anno fosse tra i favoriti per l'iride Moto2? L'intervista.

alonso lopez, moto2

di Alberto Cercós García/motosan.es

Alonso Lopez (Madrid, 2001) non ha vissuto un cammino tutto rose e fiori, anzi è l’esatto contrario. Il pilota di Madrid ha davanti la stagione Moto2 più importante. Dopo aver rischiato tutto per un’occasione ricca di incertezze, Lopez è riuscito ad adattarsi ad una categoria complessa. Nel 2022 il pilota 21enne ha conquistato le prime vittorie mondiali ed è ora uno dei favoriti per il titolo 2023. Tanto lavoro fisico e mentale per Lopez, che guarda alla nuova stagione ben conscio del grande momento che sta vivendo. Ecco cosa ha raccontato in questa intervista.

Considerando che il 2023 sarà l’anno mondiale più duro con 21 gare, come stai vivendo la preseason?

Questa è stata una settimana di transizione, nella prossima inizierò al massimo. Voglio preparare bene la stagione e cominciare al 100%. Una volta partiti sarà molto difficile mantenere lo stesso livello con cui hai iniziato. Cerchi sempre di arrivare col miglior stato di forma possibile, visto che quando si comincia quasi non tocchi la moto: tra i viaggi ed i giovedì di preparazione, è difficile andare in palestra e quant’altro. Anche se giovedì preferisco non fare niente per essere riposato per le prime prove libere, soprattutto con tanta voglia di salire in moto.

Oltre alla preparazione fisica, ce n’è anche una un po’ più mentale sia adesso che durante la stagione? Quanto ti aiuta avere una persona per questo aspetto?

Lavoro con José Estarlich, praticamente è un coach mentale. È come avere uno psicologo 24 ore al giorno, visto che siamo sempre in contatto. Lo chiamo per chiedergli opinioni su certi temi, se c’è qualche preoccupazione: di fatto è la mia persona di fiducia. Per la verità racconto molte più cose a lui che ai miei genitori. Quando ci sono tante gare è difficile mantenere la motivazione se non vanno bene. Tenere una persona del genere accanto ti aiuta ad essere costante, l’ho notato. Grazie a lui abbiamo stabilito un metodo di allenamento che mi va bene, che mi permette di rimanere concentrato sulle gare. La cosa migliore poi è che riesco a gestire la situazione quando le cose vanno male. Mi chiama, mi chiede, gli racconto quello che è successo: è diventato una figura importante nel mio percorso.

Qual è l’obiettivo di Alonso Lopez per questo 2023? Come ti stai avvicinando alla nuova stagione?

Molta gente mi mette accanto a Pedro Acosta e ad Ai Ogura, tra i favoriti. La cosa più intelligente da fare però è concentrarmi su di me, su ciò che posso fare, cercando di mostrare la versione migliore di me e pensando come nel 2022, una gara alla volta e senza pressione. Alla fine dell’anno mi sono divertito come non mai, che fossero viaggi, gare, allenamenti… Questo è l’obiettivo, godermela.

In più occasioni hai detto che nel 2024 potresti passare in MotoGP. È il tuo obiettivo a medio termine?

Sarebbe la conseguenza del lavoro fatto bene. È vero che, date alcune circostanze, stavo quasi per passare quest’anno, ma volevo rimanere in Moto2 per un altro anno. Voglio confermarmi ed affrontare un’altra stagione, in cui l’idea sarebbe lottare per stare davanti con una moto competitiva. Portarla a termine mi darebbe molta esperienza per il futuro.

Come hai detto, sembra che Alonso Lopez sia tra i favoriti per il Mondiale Moto2. Credi che questo possa influenzarti a livello di pressione od è il contrario?

Mi considero un pilota molto freddo mentalmente. Le cose buone o cattive non mi condizionano molto, anzi le dimentico molto rapidamente. A volte ho vinto una gara ed il giorno dopo me l’ero già dimenticato. Nella vita di tutti i giorni però lascio da parte tutto ciò che riguarda le gare e penso solo alla mia famiglia, ai miei amici.

Hai menzionato Pedro Acosta, come vedi la lotta con lui in pista?

Spero sia una battaglia interessante, divertente per tutti. Credo che Acosta sarà uno dei rivali più forti quest’anno, ma io stesso sono il mio vero avversario. Devo migliorare gara dopo gara, imparare in ogni situazione e fare costantemente passi avanti. Così, se ci sarà l’occasione, posso arrivare in MotoGP con la migliore preparazione possibile.

Guardando alla Moto2, ci saranno 26 KALEX su 30 moto in griglia. Come la vedi?

Ho sempre detto che mi piacerebbe vedere più Boscoscuro, ci aiuterebbe a raccogliere più informazioni, a sviluppare di più la moto. È vero però che a fine anno dicevo che la nostra moto era la migliore, ma è anche vero che l’erba del vicino sembra sempre più verde: molti se ne sono andati perché credevano che questa non era una moto competitiva come la KALEX.

Si è parlato molto ultimamente degli ascolti. Voi piloti come vivete questa situazione? Qual è la tua opinione?

Credo che il modo di mettere a fuoco il Mondiale ora sia sbagliato. Se lo domandi a me non saprei che fare, non è compito mio. Ad esempio mostrare le gare in chiaro sarebbe una soluzione che a breve termine porterebbe molti più ascolti, ma è complicato. Come marketing però si potrebbero fare molte altre cose.

Seguendo la tua risposta, le gare sprint potrebbero essere una soluzione?

Forse. Vedo però che la MotoGP è sempre più importante nel Mondiale, direi anzi che tra qualche anno sarà solamente il Campionato di MotoGP. Proprio come succede con la F1 e la F2. Ad essere sincero però non so quanta gente si metterà davanti alla TV il sabato pomeriggio per vedere le gare sprint. Non so se funzionerà, ma certo regalerà spettacolo: se qualcuno cade, scatterà dal fondo domenica.

Torniamo all’Alonso Lopez più personale. Come ricordi di quel 4 settembre 2022 a Misano?

È stata una gara che non pensavo davvero di vincere. Tante persone girano parecchio su quel circuito, ad esempio gli italiani. Ho fatto come sempre, sono partito per dare tutto. All’inizio, il momento in cui normalmente sono più forte, hanno iniziato a recuperare, nonostante avessi fatto 4-5 giri buoni. Quando però si sono consumate le gomme sono riuscito a mantenere lo stesso ritmo e guadagnavo qualche decimo a giro. La chiave di tutto è stato non commettere errori, che non è facile. La mia testa mi voleva tradire e non avevo una distanza così grande come in Australia. Ho lottato per tutto il tempo con la mia testa, pensavo sempre al peggio: “Attento a questo”, “Attento a quello”, “Non rischiare troppo”. A 10 giri dalla fine tremavo, avevo la pelle d’oca: è una sensazione indescrivibile, bisogna viverla.

Immagino che vincere quella gara sia stato un punto di svolta per Alonso Lopez. Soprattutto pensando alla lotta per esserci.

In quei momenti pensi solo al presente, poi però vedi tutto quello che hai passato: è stata davvero dura. Ma lo è stato di più il podio di Silverstone che la gara a Misano. Mi ricordo che nel viaggio di ritorno da Silverstone, in macchina, mi è venuto in mente tutto quello che avevo passato e sono messo a piangere. Ripensare a quella decisione che avevo preso, senza sapere come poteva andare. Dopo tutte le difficoltà in Moto3, il passaggio improvviso in Moto2, i progressi e vedere come tutto mi veniva più facile.

Qualche volta hai detto che Marc Marquez è il tuo riferimento. È anche il tuo idolo o c’è qualcun altro?

Il pilota che mi ha colpito di più è Casey Stoner. Mi piace tantissimo il suo modo di guidare, è il pilota che guardo di più e dal quale imparo di più. Ritengo però che Marc Marquez attualmente sia il miglior pilota, anche se non gli è andata bene ultimamente. Ora è il mio riferimento, quello che mi piace di più e che mi diverto a guardare. Sono un pilota che vuole imparare da tutti.

Foto: motogp.com

L’articolo originale su motosan.es

Lascia un commento