2 Agosto 2023

Gabriel Rodrigo: “Nuovo format MotoGP? Mi sarebbe piaciuto provarlo”

Gabriel Rodrigo ha lasciato le corse nel 2022. Cosa fa ora? Cosa pensa della MotoGP attuale? La prima parte dell'intervista.

gabriel-rodrigo-motogp-intervista

di Nerea Garcia/motosan.es

Abbiamo avuto l’occasione di parlare con l’ex pilota mondiale Gabriel Rodrigo. Nella prima parte di questa intervista ci ha raccontato che cosa fa lontano dalle moto e per parlare dell’attualità del campionato, inclusi alcuni temi ultimamente oggetto di discussione in MotoGP.

Gabriel Rodrigo, ora sei fuori dal Mondiale. Che cosa fai? In qualche modo sei ancora legato al motociclismo?

Mi sono staccato totalmente dalle moto. È un bel mondo, ma mi piaceva da pilota. Sono rimasto in contatto con qualcuno, con persone di DAZN per collaborazioni, anche per commentare qualche gara, cosa che mi piacerebbe. Ora però ho aperto un’attività assieme ad un mio amico, si chiama “Two Patties” e sta andando davvero bene, pensiamo di migliorare ancora ed aprire altri locali. Stiamo cercando qualche occasione per crescere, questa è la mia quotidianità, oltre alla mia famiglia ed all’attività di casa.

Parliamo di attualità nel Mondiale MotoGP. Ultimamente si parla molto di sanzioni, come la vedi?

L’ho vissuto sulla mia pelle. È uno sport rischioso e vai al limite, superare un pilota non è così semplice ed anzi è difficile non avere contatti con altre moto, soprattutto in Moto3. Però per me i limiti si sono spostati troppo, ormai qualsiasi piccola cosa è sanzionabile. Mi metto anche nei panni dei commissari, non dev’essere facile capire quando penalizzare o meno. Alla fine quindi, per far sì che non sia un giudizio soggettivo, mettono certe regole, come ad esempio la doppia Long Lap. Ma non è la stessa cosa colpire un pilota perché sei caduto e colpire un pilota per una data manovra. Capisco le lamentele, ma capisco anche i commissari, decidere in questi casi non è facile. Secondo me però attualmente stanno sanzionando fatti che non dovrebbero esserlo.

L’opinione di un ex pilota è importante. Cosa pensi stia succedendo a Marc Marquez ed a Honda?

Marc ha avuto tanti problemi fisici e questo ha portato il marchio ad un processo di sviluppo che non si doveva fare. All’inizio Honda era una moto che sapeva guidare solo Marquez, quando s’è lesionato e non sapevano se sarebbe tornato presto oppure no hanno cercato di avvicinarsi ad altri piloti. Adesso però la moto non va bene né per Marquez né per loro. Ci sono tante altre marche e possiamo vedere quant’è importante la moto: non ho dubbi che Marc, con una moto competitiva come la Ducati, starebbe vincendo.

Oltre ai team però devono impegnarsi anche i piloti. Ha fatto una scommessa lunga con Honda: se fossi lui, quando scadrà il contratto dovrei lasciare il mio ego in parte e guardare anche ad un team satellite se non c’è posto… Bisogna pensarci. Se devi andare in una squadra non ufficiale per vincere gare, si lascia l’ego in disparte per dimostrare che sei quello di sempre. Se fossi lui sicuramente chiuderei quest’anno il mio contratto con Honda ma, se non c’è posto in un team ufficiale, lotterei per continuare a vincere in qualunque squadra.

Guardiamo al nuovo format MotoGP. Le Sprint sono un azzardo indovinato da parte dell’organizzazione o cambieresti qualcosa?

Mi sarebbe piaciuto correre con quel format. Ho sempre pensato che tutto il lavoro di un weekend si riduce a 40 minuti di gara. Due gare certo sono complicate sia fisicamente che logisticamente, ma credo vada bene. Potrebbero colpirti alla prima curva e tutto il lavoro è buttato, una seconda occasione invece è giusta per i piloti. Sempre che non ci siano rischi eccessivi e non necessari, come ad esempio in Moto3, mentre in MotoGP non vedo il problema. Forse per Moto2 e Moto3 si potrebbero mettere due gare della stessa durata per evitare questi rischi. Credo poi che attiri molto il pubblico durante il weekend, a livello commerciale è pensata bene.

Foto: Social-Gabriel Rodrigo

L’articolo originale su motosan.es

Lascia un commento