23 Dicembre 2022

Supersport: Yamaha sotto attacco, concessioni per Triumph e Ducati

Nel Mondiale Supersport '23 ancora concessioni perTriumph e Ducati che potranno adattare il cambio, il dominio Yamaha sta per finire?

Triumph, Supersport

Yamaha vince il Mondiale Supersport da sei anni ma la supremazia tecnica della YZF-R1 potrebbe essere agli sgoccioli. Triumph, MV Agusta e Ducati la passata stagione hanno pagato dazio a limitazioni regolamentare molto severe, adottate per bilanciare le prestazioni fra moto di cubature e frazionamenti diversi fra loro. Ma delle tre Case “over 600 cc” solo quella italiana ha mancato la vittoria. Da metà Mondiale in poi i vincoli regolamentari relativi in particolare ai gradi di apertura farfalla sono stati allentati. Yamaha ha mantenuto la leadership grazie al talento di Dominique Aegerter, ma il trend è segnato, nel 2023 la sfida tecnica sarà più in bilico che mai. Anche perchè le sfidanti hanno appena ricevuto un aiuto assai consistente….

Perchè è tutto così oscuro?

Prima di entrare nel merito, una doverosa premessa. La Supersport ha abbracciato la formula Next Generation, studiata per ridare linfa ad un Mondiale che stava perdendo interesse. Significa che possono correre moto assai diverse per caratteristiche tecniche: dalle quattro cilindri 600 di Yamaha, Kawasaki e dal 2023 anche Honda, contro le tre cilindri MV Agusta (800 cc) e Triumph (765 cc) oltre alla bicilindrica Ducati V2 955 cc. Per rendere omogenee le prestazioni, i commissari FIM intervengono su una serie di parametri. I principali sono appunto l’apertura farfalla e la limitazione del règime dei giri motore, via centralina elettronica, anche solo in determinate fasce di velocità. Nella storia del motociclismo la cilindrata è sempre stata il fattore primario per determinare la possibilità di correre in una determinata categoria. Quindi si tratta di una rivoluzione che ha scandalizzato i puristi. Ma dobbiamo ammettere che funziona: le gare sono bellissime, c’è varietà di vincitori, insomma l’interesse è tornato.

Il buco nero

Ma c’è un buco nero, enorme: le regole, cioè la determinazione delle concessioni, vengono cambiate pressochè di nascosto. E’ tutto in mano a Scott Smart, l’ex pilota che per conto della FIM (e della Dorna…) stabilisce se e quando aumentare le prestazioni di una determinata marca. Il problema è che nessuno ne è a conoscenza. Non ci sono comunicati ufficiali e le squadre si accorgono delle variazioni quando i rispettivi piloti si rendono conto che gli avversari in pista hanno fatto il salto di qualità. Assurdo. Speriamo che nel 2023 la situazione cambi, cioè che ogni volta vengono cambiati i parametri, lo sappiano tutti: avversari e anche noi appassionati.

Ecco l’aiuto

Ma torniamo al punto di partenza. Le marche Next Generation (cioè Triumph, MV Agusta e Ducati) potranno cambiare i rapporti interni del cambio, omologando un’unica configurazione utilizzabile durante la stagione ma adattata alla perfezione al règime motore concesso dal regolamento allo stato. E’ una concessione molto rilevante, potenzialmente in grado di cambiare radicalmente le carte in tavola. La scorsa stagione le tre concorrenti di Yamaha si sono ritrovate per buona parte del Mondiale a correre con il cambio sbagliato. Infatti avevano omologato rapporti del cambio tenendo conto del règime massimo permesso, ma poi sono arrivate le strozzature regolamentari. Quindi una sostanziale riduzione di potenza che ha costretto, in particolare, i piloti di Ducati e Triumph a correre tutte le gare con le marce troppo lunghe. In particolare la seconda e la terza, che su quasi tutte le piste sono quelle fondamentali per avere un’accelerazione al top.

Triumph da Mondiale?

In attesa di conoscere il potenziale della Honda CBR-RR, è facile immagine che le prestazioni di Ducati e Triumph si impenneranno. La marca inglese da metà stagione viaggia con la farfalla aperta al 100%, quindi una volta riottenuti tutti i cavalli possibili, il cambio “fuori fase” era diventato il limite più grande per Stefano Manzi. MV Agusta, da parte sua, già nelle ultime gare aveva raggiunto grandi prestazioni ed era diventata un’avversaria sempre più insidiosa per le Yamaha, in virtù di continue concessioni concesse, sempre in gran segreto… Insomma, anche se non mancano gli aspetti da aggiustare e rendere più chiari e “leggibili”, non c’è dubbio che la Supersport ci farà divertire.

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Foto: PTR Racing

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