9 Ottobre 2022

Superbike Portimao: Alvaro Bautista stronca la resistenza, che colpo in gara 2

Un fantastico Alvaro Bautista ridimensiona Toprak Razgatlioglu e consolida il primato Superbike della Ducati. Rea si arrende

Alvaro Bautista, Superbike

Che deve fare Alvaro Bautista per dimostrare quanto vale? Qualche appassionato, accecato dal tifo, non ha ancora capito che lo spagnolo è un pilota velocissimo, da fascia alta in MotoGP, per intenderci. Nel 2019 aveva fatto il fenomeno per mezzo mondiale, tre anni dopo è partito per compiere l’intero viaggio Superbike. Il successo in gara 2 a Portimao è da cavallo di razza. Velocità, strategia, determinazione: ad Alvarito non sta mancando proprio niente. Altro che missile Ducati, è lui che vince. La Panigale, è evidente, ha un supermotore, ma le altre dove sono? A Portimao Bautista usciva dall’ultimo curvone come una scheggia, per cui non è solo questione di velocità massima. I cavalli contano, ma ancora di più saperli sfruttare a fondo.

Sferzata decisiva?

Gli bastava accontentarsi, invece ha dato una sferzata pazzesca a Toprak Razgatlioglu, facendo capire all’avversario più insidioso che non è aria. Bautista è arrivato a quota 28 vittorie, il vantaggio nel Mondiale Superbike resta di tutta sicurezza: +56 punti. Restano nove corse, tanta strada. Ma il segnale è chiaro: il digiuno Ducati che dura dal lontanissimo 2011 stavolta può finire davvero.

Braccio di ferro

Bautista all’inizio è rimasto sornione, lasciando che Jonathan Rea si godesse qualche giro in testa, come sabato, inseguito da Toprak. Dopo 5 giri (su 20) il ritmo della corsa si è alzato di brutto, la Kawasaki ha cominciato a perdere terreno mentre i due davanti hanno sfoderato gli artigli. A suon di giri velocissimi Bautista ha tentato il contropiede, ma Toprak non mollava. Nella parte più guidata è pure entrato dentro deciso, facendo uscire la Ducati dalla linea ideale. Doveva essere il segnale della battaglia vera, ma Bautista ha alzato ulteriormente l’asticella strangolando le velleità dell’asso Yamaha. I cinque giri finali sono stati una travolgente passerella rossa, a tempi record. Non c’era proprio possibilità di battere un Alvaro così veloce.

Spalle al muro

La tripletta ducatista di Barcellona era calata sulla testa di Toprak e Rea come un macigno anche alla luce della netta superiorità che Bautista aveva messo in campo. Qui il turco ha provato a ristabilire l’equilibrio: ha vinto le due corse precedenti e nella terza ci ha provato finchè ha potuto. Niente da fare. Fra l’altro il sigillo di Bautista è significativo anche dal punto di vista tecnico, perchè stavolta era disponibile solo la gomma SC0, cioè la media, invece delle solite SCX (soffici) che in precedenza gli avevano messo le ali. Ma neanche questo fattore ha scalfito il potenziale.

Fra due settimane si corre in Argentina

Portimao ha ospitato l’ultimo round europeo di questa stagione. Fra due settimane la Superbike correrà a San Juan, in Argentina. E’ un tracciato misto veloce, con un lungo rettilineo che potrebbe giocare a favore di Alvaro Bautista e della Ducati. Il Mondiale poi volerà ad Oriente: il 12-13 novembre si gareggia a Mandalika, in Indonesia. La settimana successiva la Superbike tornerà dopo tre anni di assenza sul mitico tracciato di Phillip Island, in Australia. Quindi restano nove gare, per 186 punti potenziali ancora in gioco. Tutto può ancora succedere.

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