13 Marzo 2024

Superbike, Pedercini “Mondo di squali, difficile non farsi divorare”

Lucio Pedercini si confida a Corsedimoto dopo l'annuncio che non sarà presente a Barcellona ed Assen. Il team manager e l'uomo

Lucio Pedercini, Superbike, Pedercini Racing

Lucio Pedercini frequenta il paddock da quando era un ragazzino, quando era un quattordicenne con mille sogni. Ha partecipato ad oltre settanta gran premi del Motomondiale nella classe 500 e quasi duecento come pilota del Mondiale Superbike. Si è poi dedicato a tempo pieno all’attività di team manager. Il motociclismo è dunque la sua vita, da sempre. Ora sta attraversando uno dei periodi più complicati della sua carriera e sta facendo i salti mortali per provare ad andare avanti. Il TPR Pedercini Racing non parteciperà ai prossimi due round del Mondiale Superbike. Il suo obbiettivo è cercare di essere presente a Misano. All’idea di mollare al momento preferisce non pensarci proprio però nella vita non ci sono certezze assolute e Lucio Pedercini lo sa bene, come racconta a Corsedimoto.

Lucio Pedercini: il mea culpa

“È un momento molto difficile. Purtroppo io sono una persona vecchio stampo, di quelle per cui basta una parola, una stretta di mano e non solo nel lavoro ma nella vita in generale. Negli ultimi anni mi sono sempre fidato delle promesse, mi sono lasciato illudere e spesso sono rimasto con un pugno di mosche in mano. Ora è un mondo di squali e sono tutti pronti a divorarti. Io ho sbagliato, lo ammetto, per colpa della mia enorme passione per il mio lavoro. Lavoro che poi è la mia vita. Non sono nelle corse per arricchirmi, al contrario. Se ho qualcosa lo investo nel team, mi basta davvero il minimo indispensabile per me e la mia famiglia”.

Quando si è giunti al forfait di Barcellona e Assen.

“Ho sperato fino all’ultimo di poter essere presente, fino a pochi giorni fa. È vero, non abbiamo fatto i test ma non era logico farli se non si aveva la certezza di gareggiare anche perché ogni volta che si va a girare ci sono dei costi da sostenere. Se fosse arrivato il budget che speravo avremmo organizzato dei test anche all’ultimo momento. Ora cercheremo di essere presenti a Misano, fare prima un po’ di test e presentarci con una struttura all’altezza. A Misano è importante esserci ma in un certo modo altrimenti non ha senso. Siamo focalizzati per farla e partecipare a tutte le altre da giugno in poi: non sarebbe male, la stagione sarebbe in linea con un’altra in cui avevamo saltato le trasferte extra europee”.

Lucio Pedercini: l’imprenditore e l’uomo

“Purtroppo non sono troppo bravo come imprenditore, lo ammetto, lo riconosco. Un giusto imprenditore usa sempre la razionalità, fa scelte più logiche, mentre io mi lascio trascinare dal cuore, dalla passione, dalla voglia di andare avanti. Un vero imprenditore probabilmente si sarebbe già fermato. Io invece non dormo solo al pensiero di non essere al via a Barcellona ed Assen. In questo momento sono deluso, triste, affranto. Lo so che chi non è appassionato come me fa fatica a capire certe cose e magari mi pioveranno addosso delle critiche però io faccio realmente fatica, a livello umano, a lasciare il motociclismo. Sono consapevole che il mio team non sia appetibile sia per i recenti risultati che per la moto. Magari avrebbe più senso fermarsi o almeno prendersi un anno sabbatico ma come si fa? Ci soffrirei troppo. Provo a resistere poi se dovesse andare male chiaramente mollerei perché comunque devo pensare alla mia famiglia, ai miei figli”.

Il CIV non è una possibile opzione: questo il motivo

“Mi è capitato di pensare ad altri campionati, non lo nego. Perché non faccio il CIV? Ho una Kawasaki e non potrei farlo con la mia moto. Impensabile di metterla in configurazione stock, cambiare centralina e tutto il resto. A livello tecnico dovrei ripartire da zero con un’altra casa motociclistica e quindi i costi sarebbero molto elevati”.

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