31 Luglio 2022

Superbike Most: Gara 2 Toprak si è acceso, che doppietta!

Con un finale ad altissimo livello Toprak Razgatlioglu addomestica Alvaro Bautista e Jonathan Rea: Yamaha di nuovo in rotta Mondiale

Toprak Razgatlioglu, Superbike

Qualcuno rimpiange ancora la Superbike dell’epoca d’oro, ma chi ha seguito tutte le edizioni, dal 1988, ha ben pochi dubbi: questo 2022 resterà memorabile. Toprak Razgatlioglu, Alvaro Bautista e Jonathan Rea ci stanno offrendo ogni volta confronti diretti ad altissimo livello, che richiamano più la perfezione tecnica della MotoGP che il “mucchio selvaggio”, divertente ma un pò naif, di tanti anni fa. Gara 2 sul piccolo ma spettacolare tracciato di Most è stato il manifesto di questa stagione: una serie di sorpassi mozzafiato, e la soluzione finale a colpi di giro veloce. Vincere, oggi, è un’alchimia fra talento e gestione di mille fattori, e stavolta il più forte è stato Toprak Razgatlioglu. Solo con una impressionante sequenza di giri veloci come quella che ha sparato negli ultimi cinque giri poteva permettergli di uscire fuori dal raggio d’attacco di un Alvaro Bautista che poteva contare su una Ducati ultraveloce sul dritto.

La super Ducati non basta

Sembra che la Panigale V4 R abbia il DRS, cioè l’ala mobile che le F1 spalancano in zona sorpasso, da quanto vola. Ma contro il turco la cavalleria non è bastata: quando viaggia così, è un piacere per gli occhi. Con la 24° vittoria in carriera, la sesta nelle ultime nove gare, Razgatlioglu ha riportato la Yamaha in piena lotta Mondiale, dopo un inizio di campionato ben sotto le aspettative di tutti. Alvaro Bautista però non ha niente da rimproverarsi, le ha tentate tutte per ribaltare la gara, compreso un fantasmagorico giro superveloce, che lo ha riportato (quasi) in scia. Toprak però era in controllo, ha rialzato impercettibilmente il ritmo e ha messo in ghiaccio il trionfo. Situazione: Alvaro Bautista +31 punti su Jonathan Rea e + 38 su Toprak.

Jonathan Rea, manca sempre qualcosa

La Ducati non ha vinto, però nel computo del week end ha ulteriormente messo distanza da Jonathan Rea, soltanto terzo. Il Cannibale ha guidato a lungo la gara, ha trovato in frenata l’impeto per sfidare lo specialista turco, ma alla fine si è dovuto arrendere. Gira e rigira, alla Kawasaki in questa fase del campionato manca sempre qualcosa.

Axel Bassani ormai è un top rider

Scott Redding stavolta non ha incontrato lungo il viaggio le goccioline benedette che sabato gli avevano permesso, rischiando l’osso del collo, di piombare sui magnifici tre. Il britannico però non è finito lontano (quarto posto) confermando il gran progresso della BMW. Redding ha dovuto sudare sette camiche per sbarazzarsi un Axel Bassani che ormai, a buon diritto, è da considerare un top rider. Ha ragione a non farsi bastare più l’onorifico titolo di “miglior privato”. Bassani punta con decisione al posto in Ducati ufficiale che adesso è di Michael Rinaldi. Il riminese ha raccolto la sfida, voleva impressionare dopo le disavventure di sabato, ma è scivolato tentando di rispondere a Rea. Esattamente quello che voleva che non succedesse.

Arrivederci a settembre

Most ha concluso il girone d’andata del Mondiale: sei round disputati, altrettanti da correre. Adesso la Superbike va in vacanza fino a metà settembre: si torna in pista il 9-11 settembre a Magny Cours, una delle tappe più tradizionali delle derivate dalla serie. Successivamente la Superbike darà spettacolo a Barcellona (Spagna), Portimao (Portogallo), San Juan (Argentina), Mandalika (Indonesia) e gran finale a Phillip Island (Australia).

Foto: Silvio Tosseghini

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