12 Novembre 2019

Superbike: “La nuova Honda non sarà subito da podio”

Stefan Bradl, tester HRC, ha provato la super Fireblade a Suzuka e rileva: "Dopo tre giri le gomme sono finite, non sarà subito da podio"

Honda, Superbike

La Honda riuscirà a vincere a debutto come ha fatto la Ducati V4R nella stagione appena conclusa? Il paragone è assai impegnativo perchè con lo stesso pilota che guiderà la nuova Fireblade, cioè Alvaro Bautista, il razzo italiano ha vinto addirittura le undici gare iniziali del campionato.  Ha fallito la conquista del  Mondiale ma firmando complessivamente diciassette trionfi, solo due in meno della Kawasaki iridata. Marc Marquez, che ha provato (a quanto si sappia) solo la versione stradale, si è sperticato in lodi. Difficile capire il confine fra il marketing e le considerazioni tecniche. Più autorevole, per certi aspetti, l’opinione di Stefan Bradl, tester HRC, che ha avuto modo di provare la CBR-RR a Suzuka. Secondo il pilota tedesco lo sviluppo sarà un affare complicato ed è probabile che l’inizio non sarà così trionfale…

“NON SARA’ SUBITO DA PODIO”

Il Mondiale è alle porte, comincia a fine febbraio (a Phillip Island, in Australia, ndr), per cui mancano praticamente poche settimane, mentre il lavoro è lungo” ha puntualizza Stefan Bradl.  “La HRC sta lavorando a pieno regime, ma è chiaro che non puoi pensare che l’inizio di campionato sia folgorante. Ci vorrà tempo, ad inizio 2020 la Honda non sarà una delle candidate per il podio. Honda è abituata a lavorare con le Bridgestone (fornitore nell’All Japan Superbike e alla 8 Ore di Suzuka, ndr) e l’adattamento alle Pirelli richiederà tempo. La nuova moto non è facile come gestione gomme: dopo tre giri l’aderenza cala di colpo, alzando i tempi di un secondo a giro.”

SARA’ VERO?

Le parole di Bradl qualche dubbio lo lasciano. La super CBR-RR, parliamo della versione factory HRC, sta girando da mesi con le Pirelli. La marca italiana fornitore unico del Mondiale ha dato, ovviamente, massimo supporto nella fase di sviluppo. E tra l’altro Pirelli ha un rapporto assai consolidato con Moriwaki, che nell’intera stagione 2019 ha disputato il Mondiale unicamente per accumulare dati che, si presume, siano stati utili per sgrezzare il nuovo modello. Vincere al debutto non è facile, in effetti. Ma se c’è riuscita la Ducati, perchè Honda HRC non potrebbe?

TEST SEGRETI

Ci vorrà tempo per capire il reale potenziale del binomio Alvaro Bautista-Honda perchè HRC non prenderà parte alla doppia tappa di test di Aragon (domani e giovedi 14 novembre) e successivamente a Jerez (27-29 novembre).  Lo spagnolo ha avuto via libera dalla Ducati “quindi può girare subito, se lo desidera” conferma Paolo Ciabatti. Ma Honda HRC al momento non ha dato dettagli sul programma di collaudo. Visto che la sede del team è a Barcellona, insieme alla MotoGP, è ipotizzabile che lo shakedown si svolga sul tracciato di Catalunya, che fra l’altro sarà una new entry del calendario 2020.

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