27 Ottobre 2023

Superbike Jerez: Prove 2, la festa di Bautista parte con una scivolata

Preparativi di festa Ducati a Jerez, Alvarito scivola ma niente di che. Toprak non perde mordente, cronaca e tempi dell'unico turno di giornata

Alvaro Bautista, Superbike

Alvaro Bautista non aspetta altro che mettere le mani sul secondo Mondiale Superbike di fila, gli mancano solo due punti su 62 punti disponibili. Il week end di Jerez sarà dunque una festa, che però è cominciata con una scivolata alla curva 6. Niente di grave, il (quasi) due volte iridato è stato tradito da una impercettibile macchia d’umido, con brusca chiusura dell’avantreno. Neanche bisogno di scrollarsi di dosso la polvere, perchè nella sabbia Alvarito neanche c’è arrivato. Alla fine dei giochi il più veloce del venerdi è stato Toprak Razgatlioglu, all’ultimo giro di giostra con Yamaha: 1’40″312. Bautista si è fermato a 320 millesimi, superato in extremis dall’altra R1 di un Remy Gardner in netta ascesa in questo finale di stagione. Quarto posto provvisorio per Michael Rinaldi, ottavo tempo di Danilo Petrucci.

Turno unico, numerosi incidenti

La seconda sessione è stata praticamente l’unica di giornata, visto che al mattino erano scesi in pista solo in quattro per l’asfalto nè bagnato nè umido. Il lavoro è stata fermato a 15 minuti dalla fine per la caduta di Gabriele Ruiu all’ultima tornante, anche lui tradito da una macchina umida. Il pilota si è rialzato zoppicante. Le prove poi sono ripartite dopo cinque minuti di stop per concludersi regolarmente. Prima di Bautista erano volati a terra Garrett Gerloff e Alex Lowes, mentre nel finale del turno stessa sorte è toccata a Konig e Baldassarri, tutti senza danni fisici.

Un week end particolare

Questa tappa a Jerez è stata aggiunta all’ultimo, in sostituzione del round che si sarebbe dovuto correre a San Juan, in Argentina, ma è stato cancellato per problemi economici degli organizzatori locali. L’atmosfera è un pò surreale, perchè il vantaggio di Bautista è così grande che l’ennesimo alloro Ducati è ampiamente annunciato. Inoltre sarà il canto del cigno per parecchi piloti in procinto di cambiare marca, già martedi prossimo nei primi test 2024. Quindi la priorità è soprattutto non combinare guai e arrivare all’appuntamento al top della forma. Jonathan Rea lascerà dopo nove stagioni e sei Mondiali la Kawasaki, per diventare la bandiera Yamaha: chiude questo venerdi in 13° posizione. Non ha simili problemi Toprak Razgatlioglu che dovrà aspettare il 4 dicembre per saggiare il potenziale BMW, sul saliscendi di Portimao.

Yamaha in rampa di lancio

Allo stesso Jonathan Rea farà piacere l’avanzata in massa delle Yamaha R1 nelle parti nobili della classifica. Toprak fa storia a se, non stupisce il suo primato. Ma dietro di lui incalzano anche le gemelle gestite da GRT con un Remy Gardner in gran spolvero e l’ottimo Dominique Aegerter quinto tempo. In Yamaha sostengono di avere parecchie novità tecniche nel taschino, e il sospetto che qualcuna sia già stata montata è forte. La certezza è che il nordirlandese disporrà di un potenziale di primissimo livello e di una struttura tecnica estremamente agguerrita. Intanto c’è da portare in fondo questo week end, l’ultimo di un’era.

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