9 Settembre 2023

Superbike: Alvaro Bautista in panne “La Ducati mi ha detto: riaccendimi!”

Il leader del Mondiale resta fermo in pista ma la Ducati riparte, evitato il disastro. Toprak però adesso è più vicino

Alvaro Bautista, Superbike

Da vecchio leone di tutti i Mondiali, Alvaro Bautista sa come si fa: per vincere il secondo Mondiale Superbike di fila dovrà attaccare fino all’ultima curva dell’ultima gara. Quindi nella sfida d’apertura a Magny Cours era partito lancia in resta, per rispondere colpo sul colpo al prevedibile assalto di Toprak Razgatlioglu. Ma il toboga francese non porta fortuna al madrileno. L’anno scorso, sempre in gara 1, Jonathan Rea lo stese con una robusta spallata, incidente con coda di roventi polemiche costato punti e conseguente apprensione per la situazione di classifica. Stavolta idem, anche se la causa del rovesco è stata tecnica, e non il contatto troppo ravvicinato con un avversario. La Ducati Panigale V4, il razzo con cui quest’anno ha festeggiato 18 vittorie in 24 gare, stavolta ha fatto le bizze…

“C’era qualcosa che non quadrava…”

“In Superpole eravamo stati molto veloci e la partenza è stata ottimale, ma ho sentito subito che qualcosa non andava” racconta Alvaro Bautista. “Il motore non spingeva come al solito, non aveva potenza. Poi al secondo giro, in uscita dal rampino Adelaide, si è spento di colpo. Non ho capito il motivo, però sul cruscotto mi è apparsa la scritta “Restart”. Il pilota, nel momento dello sconforto, non poteva avere invito più dolce di questo. Bautista ha riavviato il sistema ed il quattro cilindri è ripartito come niente fosse. “Ho ripreso la pista più veloce che potevo, e ho verificato che tutto era a posto. La potenza era tornata regolare, la Ducati si era messa a viaggiare come doveva. La rimonta è stata divertente.”

Danno limitato

Bautista è ripartito ultimissimo, ma si è mangiato gli ultimi della fila come fossero burro. Alla bandiera a scacchi è transitato al decimo posto, dopo aver compiuto tredici (facili) sorpassi. Qui la cronaca e la classifica della corsa. In questo modo ha incamerato sei punti, limitando i danni alla classifica che potevano essere ingenti, vista la vittoria del rivale Toprak. Adesso i punti di vantaggio sono 55, invece di 74. Restano undici corse, che saranno piene di ostacoli contro il turco che vorrà vincere ogni volta a tutti i costi. Michael Rinaldi, accompagnato fuori pista senza tanti complimenti, ha capito l’antifona sulla sua pelle. Le due sfide della domenica saranno molto bollenti.

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Foto: Silvio Tosseghini

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