9 Ottobre 2023

Superbike, Alvaro Bautista: “Alla Kawasaki serve una moto nuova”

Bautista ha espresso il suo pensiero sulla Kawasaki Ninja ZX-10RR e anche sul regolamento del Mondiale Superbike.

Superbike, Alvaro Bautista: Kawasaki dovrebbe fare una moto nuova

Ducati ha trovato in Alvaro Bautista il perfetto interprete della Panigale V4 R e averlo riportato in rosso dopo il divorzio di fine 2019 è stata la scelta migliore. I successi di questi anni nel Mondiale Superbike non sono casuali. Lo spagnolo guida certamente una moto super competitiva, ma è lui a fare la differenza.

Sono sempre i grandi talenti a fare la differenza e lui di talento ne ha, come i suoi rivali Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea. Il loro problema è che Yamaha e Kawasaki hanno alcuni limiti che non gli consentono di essere sempre all’altezza del ducatista, il divario è anche aumentato rispetto al 2022 e soprattutto la Kawasaki è rimasta indietro.

Superbike, Bautista: l’opinione sulla Kawasaki

La Ninja ZX-10RR è un po’ datata e Rea più volte aveva dichiarato di avere bisogno di una nuova moto per vincere. Però, la casa di Akashi non lo ha ascoltato e non gli ha dato sufficienti garanzie tecniche per il futuro, non a caso il sei volte campione SBK ha deciso di andarsene con un anno di anticipo e di firmare per Yamaha.

Bautista, interpellato dai colleghi di Speedweek, ha espresso alcune considerazioni sulla Ninja: “La base della Kawasaki è probabilmente del 2014. Non puoi combattere contro un modello attuale con una moto del genere. Molte cose sono cambiate da allora. Le gomme non sono più le stesse, l’elettronica e i freni sono diventati più potenti. Con una nuova moto un produttore segue questi cambiamenti. Ciò di cui hanno bisogno è una moto completamente nuova“.

Alvaro e il regolamento

Kawasaki, così come Yamaha, spinge molto sulla richiesta di modifiche al regolamento che possa consentirle di diminuire il gap. Quello attuale comunque non convince neppure Bautista, che non ritiene corretto che un costruttore venga penalizzato (ad esempio, col taglio del numero dei giri motore) se è troppo forte: “La Ducati ha investito molti soldi nello sviluppo e nei miglioramenti. Non è giusto punire un costruttore che ha investito tanto. È meglio permettere a un costruttore di raggiungere il livello superiore piuttosto che declassare un altro a un livello inferiore“.

Il pilota del team Aruba Racing Ducati vede di buon occhio il fatto che esistano delle concessioni per le case che sono più indietro. Un sistema che oggi esiste e che forse non basta, vedremo se per il futuro ci saranno novità regolamentari.

Foto: Aruba Racing Ducati

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