29 Ottobre 2022

La curiosa storia di Bautista, le ali assassine e la gomma indistruttibile

Nuova frontiera Pirelli: la gomma da corsa a prova di taglio. Ecco come Alvaro Bautista in Argentina è riuscito a vincere comunque

Alvaro Bautista, Pirelli

Alvaro Bautista ha dominato gara 2 nella Superbike d’Argentina arrivando al traguardo con oltre tre secondi di vantaggio su Toprak Razgatlioglu e dieci prima di Jonathan Rea. Supremazia indiscutibile, quella del pilota Ducati. In parco chiuso però la TV ha carpito per qualche secondo l’immagine della gomma posteriore dello stesso Alvarito che vedete qui sopra. La spalla, sulla parte sinistra, presenta un lungo e profondo taglio. Come Bautista abbia potuto compiere ventuno giri del circuito di San Juan con un problema del genere è un mistero. Cosa ha causato il taglio e soprattutto com’è possibile che lo pneumatico SCX (soluzione morbida) non si sia afflosciato, costringendo il ducatista ad un mesto ritiro?

Il contatto con Axel Bassani

Abbiamo girato la questione a Giorgio Barbier, che da fine anni ’80 sovrintende all’impegno sportivo Pirelli in Superbike, dalla stagione 2004 in qualità di fornitore unico. “Come ogni volta a fine gara ero proprio al parco chiuso, lo faccio abitualmente per verificare con una prima occhiata il comportamento delle coperture dei primi tre piloti al traguardo” racconta l’ingegnere. “Il primo a rendersi conto dell’anomalia è stato Jonathan Rea, che l’ha fatto notare a Bautista. Ero dal lato opposto del recinto, ho scavalcato le battiere e sono andato a vedere più da vicino. Il taglio in effetti era abbastanza inquietante. Analizzando successivamente le riprese video, abbiamo verificato che a provocarlo sia stato il contatto con l’aletta della Ducati Panigale V4 R di Axel Bassani, durante il primo giro di gara.”

Il volo dell’aletta

“Dal video si sente distintamente il rumore di carrozzeria in frantumi e si nota l’aletta Ducati volare oltre le teste dei piloti che seguivano” continua Barbier. “Il taglio era largo e profondo ma la cintura d’acciao che è prerogativa degli pneumatici Pirelli ha impedito che, oltre al battistrada, si tagliasse anche la carcassa. Quindi l’aria non poteva fuoriuscire: Bautista ha potuto concludere la sua gara, con il risultato che avete visto.” Se la gomma avesse ceduto, lo spagnolo avrebbe perso 25 punti regalando a Razgatlioglu la vittoria sul piatto d’argento. La classifica avrebbe un volto completamente diverso e a due round dal termine, Indonesia (12-13 novembre) e Australia (19-20 novembre) sarebbe ancora in gioco. Invece grazie a questa vittoria Bautista può diventare campione già al termine di gara 1 a Mandalika.

Epilogo

La domanda da porci è: se un’aletta può provocare un taglio così profondo in una gomma, che succederebbe la volta che l’urto fosse con il corpo di un altro pilota? Ma torniamo alla questione gomma. Giorgio Barbier ci scherza su. “In fondo è come se Bautista in gara 2 avesse corso con uno pneumatico stradale. Potremmo anche fare un pensierino a proporre al mercato un battistrada inciso con il carbonio…”

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