12 Gennaio 2023

Sponsor, le insidie nascoste: dal rischio di rapine ai manager di carta

I piloti ed i team sono sempre alla ricerca disperata di sponsor ma i rischi sono molto alti. Le promesse non mantenute sono all'ordine del giorno.

sponsor

L’ingenuità è l’avversario più pericoloso di ogni pilota. Il mondo delle sponsorizzazioni è estremamente variegato. Ci sono sponsor seri, veri, che investono cifre importanti ma all’ombra del paddock c’è tantissimo sommerso e non solo legato all’evasione fiscale ed ai giri di fatture gonfiate. Ci sono i finti manager, c’è chi promette e non mantiene e c’è perfino il rischio di farsi rubare i soldi. Letteralmente.

Il rischio rapine

La scena sembra da film ma la cosa è realmente successa. Un pilota o team manager riceve un messaggio, spesso in inglese “Sono l’imprenditore Tal Dei Tali dell’azienda Tal dei Tali di Bruxelles, ti seguo su internet e sui social, sei un grande campione e sono interessato a sponsorizzarti”. I piloti, nel novanta per cento dei casi, sono alla ricerca disperata di soldi per correre e si illudono. Sgranano gli occhi ed iniziano a chiacchierare. I presunti top manager millantano aziende stratosferiche, conoscenze importanti ed investimenti stellari. Fanno tutto alla perfezione, hanno anche siti di aziende fantasma. Sembra tutto vero. Danno appuntamento in una grande città straniera a quel punto scatta la trappola. Fingono di avere l’auto rotta e chiedono di essere raggiunti in luoghi isolati. Oppure i presunti top manager mandano un loro autista. Il malcapitato di turno viene quindi rapinato dei propri averi poi non ha neppure il coraggio di dirlo o denunciare, per non passare da tonto.

Gli sponsor che promettono e non mantengono

Se le rapine avvengono ma non sono molto frequenti le promesse non mantenute sono quasi la normalità. L’imprenditore “Tal dei Tali” propone una cifra importante e magari fa addirittura il contratto con quella cifra ma poi la crisi economica, la guerra, la pandemia, una strana congiunzione astrale…E dopo la prima rata non dà più un soldo. Anzi, qualche volta non paga neppure la prima tranche. Il pilota ingenuo intanto si era impegnato con un team per un campionato e si trova a non poter più contribuire quindi si ritrova nei guai. Chiaramente questa cosa capita pure ai team manager che si trovano a dover saltare delle gare o ancor peggio a non pagare i meccanici e i fornitori. C’è chi si è rovinato, chi ha venduto la casa e perfino chi si è tolto la vita per debiti. Ovviamente se si ha un contratto in mano con lo sponsor si può andare per vie legali ma spesso non lo si fa: cause lunghe e dispendiose.

I manager di carta

Parole, parole, parole… C’è chi sui propri profili social, in particolare su Linkedin, millanta l’impossibile, collaborazioni importanti quando in realtà ha fatto poco o nulla. Per fare un esempio, è come se il garzone di un autolavaggio che ha pulito il vetro ad una Ferrari dicesse che ha lavorato al Reparto Corse di Maranello. C’è chi lo fa. I manager seri sono veramente pochi, la maggior parte vende parole e promesse cercando di raccattare qualche euro con consulenze retribuite o operazioni commerciali poco serie.

I follower

Se un pilota ha tanti follower trova sponsor ad occhi chiusi. Vero? Ni. E’ un falso mito. Certamente essere popolari sui social aiuta. Oggi non basta dare il gas e la visibilità è fondamentale. Però non sono sufficienti i like sui social, i follower e le visualizzazioni. Bisogna lavorare tanto di pubbliche relazioni ed avere una rete di conoscenze adeguata altrimenti gli sponsor non si trovano. C’è chi spende in Social Media Manager professionisti e videomaker al top ma non serve. I like fine a se stessi sono come i soldi del Monopoli: un semplice gioco.

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