1 Agosto 2023

Andrea Dovizioso: “In MotoGP con piloti di grandissimo talento”

Cosa sta facendo attualmente Andrea Dovizioso? Come vede la MotoGP in cui ha corso lui e quella di adesso? L'intervista.

andrea-dovizioso-motogp-legend

di Jesus Sanchez Santos/motosan.es

Durante la pausa estiva abbiamo parlato con Andrea Dovizioso. Il campione del mondo 125cc e Leggenda della MotoGP ci ha raccontato quello che sta facendo adesso e cosa pensa del campionato attuale.

Andrea Dovizioso, recentemente sei stato nominato Leggenda. Sappiamo che sei una persona umile e semplice, ma ti ha sorpreso?

Sono rimasto di stucco quando mi hanno detto che sarei diventato Leggenda della MotoGP. È un vero onore, sono molto contento. Vent’anni di duro lavoro, sempre con tanta dedizione, hanno dato i loro frutti e ricevere questo riconoscimento al Mugello ha fatto sì che tutto fosse ancora più speciale.

Ora che guardi la tua carriera sportiva da un’altra prospettiva, puoi dirci quali sono stati i tuoi momenti migliori e peggiori?

Non ce n’è uno in particolare. Senza dubbio la vittoria mondiale a 18 anni è stata speciale. Nella mia carriera ci sono stati tanti momenti importanti… Uno di questi è stato certamente aver portato Ducati alla vittoria dopo tanto lavoro, nel 2016 o nel 2017. È stato l’anno più esplosivo: stavamo lottando per il Mondiale, abbiamo vinto sei gare e quando vinci tanto può essere solo una stagione incredibile. Lo è stato anche il 2018, eravamo molto veloci e, anche se non ci siamo presi il titolo, abbiamo lottato tantissimo contro Marquez e HRC.

Ho vissuto anche molti momenti difficili, ma è normale nella carriera di un atleta professionista. Forse sono stati più i momenti difficili di quelli positivi [risata]. Senza dubbio essere stato competitivo fino alla fine, in una carriera di oltre vent’anni, dice tanto. Quando ho dovuto affrontare momenti, col lavoro ed il supporto delle persone che mi sono accanto sono riuscito a trovare la strada giusta per uscirne nel miglior modo possibile. Questo è senza dubbio uno degli aspetti più complessi, ma sono molto orgoglioso di come siamo riusciti a gestirli.

Di tutti i piloti che hai affrontato, chi è stato il più duro e perché?

È difficile dirlo, dipende dai momenti. Per fortuna, o per sfortuna [risata], ho corso in un periodo in cui i piloti MotoGP avevano un grandissimo talento. A partire da Simoncelli: avevo iniziato a correrci insieme nelle minimoto ed abbiamo condiviso lo stesso percorso, in categorie diverse. Un altro grande avversario è stato Jorge Lorenzo, abbiamo fatto i cambi di categoria negli stessi anni… C’è sempre stato e ha vinto tanto. Ma ci sono poi anche Dani Pedrosa, Marc Marquez, Valentino Rossi e molti altri. È difficile dire chi è stato l’avversario più duro. Diciamo che ho lottato per il titolo MotoGP con Marc, quindi direi lui perché era davvero un rivale tosto in tutti i sensi: mentalmente e fisicamente, come talento, attitudine e tutti gli altri aspetti che completano un profilo come il suo.

Andrea Dovizioso, cosa ci puoi raccontare di quello che stai facendo attualmente?

Sono totalmente preso dal mio progetto 04 Park – Monte Coralli. Da tanti anni cercavo il posto adatto e, come per tutti i sogni, se ci credi li puoi realizzare. Finalmente sono riuscito ad avviare questo progetto, complicato per una persona come me senza esperienza da imprenditore, anche interessante ed appassionante. La mia vita nei prossimi anni sarà il 04 Park – Monte Coralli ed alcune gare nazionali di cross.

Ci sono piloti che, quando si ritirano, occupano ruoli distinti nel Mondiale: team manager, coach, sicurezza… Come ti vedi se un giorno dovessi tornare nel paddock?

Penso di essere una persona in grado di ricoprire ruoli diversi. Ma in questo momento, ritirato da poco, sento il bisogno di staccarmi un po’ dal Motomondiale. Sono stato nel paddock per più di metà della mia vita e ora vorrei dedicarmi anche alle altre mie passioni che, fino ad ora, sono rimaste un po’ in disparte. Ma mai dire mai, potrebbero presentarsi alcune interessanti opportunità. Ho già ricevuto alcune offerte importanti, ma non era il momento giusto per accettarle. Sicuramente c’è una porta aperta. Vedremo cosa succederà in futuro.

A causa dell’impotenza che a volte provano i piloti, si è parlato della necessità di un “sindacato dei piloti”. Alcuni hanno anche sottolineato che per la tua esperienza, oltre che per la tua onestà, saresti la persona giusta. Andrea Dovizioso, ritieni che sia necessario? Ti vedi coinvolto? 

Questa richiesta è stata fatta perché i piloti volevano proteggersi un po’ di più. Creare un comitato può avere senso, ma guidarlo è un ruolo un po’ complicato. Sinceramente, nonostante mi sia stato chiesto, non sono mai voluto sapere i dettagli perché preferisco restare fuori da questo aspetto.

Foto: SB Consulting

L’articolo originale su motosan.es

Lascia un commento