4 Dicembre 2011

8h Phillip Island: doppietta (e dominio) del Team Suzuki Australia, poker GSX-R

Tripletta Gixxer sul podio

Più forti delle mutevoli condizioni climatiche. Il Team Suzuki Australia, struttura ufficiale di Hamamatsu nei campionati motociclistici d’Oceania (Australian Superbike e Supersport, New Zealand Superbike Road Race Championships), ha dominato la prima edizione della Phillip Island 8 Hours, prova unica dell’Australian Endurance Championship 2011 aperta alle classi Superbike, Supersport, Superstock 1000 e 600. Nata dalle ceneri della mitica “The 6 Hour” di Oran Park, tracciato che ha chiuso i battenti al termine del 2009 cedendo il testimone proprio a Phillip Island, la 8 ore dello stato di Victoria ha rispettato appieno i pronostici della vigilia con la formazione diretta e gestita da Phil Tainton (ex-meccanico di Troy Bayliss e Peter Goddard, ma non solo) a dominare la scena tanto in Superbike, quanto in Supersport. Con la pioggia che ha fatto capolino a Phillip Island sin dai primissimi minuti di gara (un primo scroscio dopo soltanto 4 giri, un secondo nelle battute finali), la Suzuki GSX-R 1000 #1 non ha incontrato alcun problema tagliando vittoriosa il traguardo con 279 giri all’attivo, sufficiente per regolare la GSX-R 600 #11 in trionfo tra le Supersport, staccata di 5 tornate all’esposizione della bandiera a scacchi alle 17:30 locali. Con l’assenza ingiustificata delle squadre ufficiali degli importatori nazionali di Honda, BMW (campioni ASBK con il Procon Racing e Glenn Allerton) e dei detentori del trofeo di G.A.S. Honda (vincitori lo scorso anno alla 6 ore di Phillip Island con il “dream team” composto da Wayne Maxwell e Joshua Brookes), Suzuki Australia ha avuto vita facile nel regolare la concorrenza interna del CUBE Racing con una “Gixxer” privata e del team Bridgestone Endurance, 4° assoluta e vittoriosa tra le Superstock 1000, a completare un poker tutto Suzuki in quel di Victoria. Pronostico rispettato dunque, con la Suzuki GSX-R 1000 #1 gommata Dunlop preparata secondo le specifiche Superbike in testa dal primo all’ultimo giro, completando un “grand chelem” comprensivo di pole, vittoria e giro più veloce (1’34″805 nel primo stint di gara). Con i piloti in sella, non poteva esser altrimenti: il tri-campione neozelandese SBK Robert Bugden, il vincitore dell’AMA Supermoto 2008 e Australian Supersport 2010 Troy Herfoss più Josh Waters, conosciuto non soltanto per il successo nell’Australian Superbike 2009, ma anche per la positiva esperienza internazionale con Yoshimura Suzuki tra mondiale SBK (punti mondiali da wild card a Phillip Island e Miller Motorsports Park) e 8 ore di Suzuka (2° assoluto quest’anno). Proprio “Yoshi Josh”, 24 anni con propositi ambiziosi per il 2012 (con ogni probabilità nel BSB), è stato imprendibile anche per i suoi stessi “team-mates”: al via ha lasciato subito a 6″2 la GSX-R 600 del fratello Brodie (vice-campione australiano Supersport alle spalle del sempreverde Kevin Curtain su Yamaha ufficiale), spiccando al termine del proprio stint il giro più veloce della contesa nonostante un breve scroscio di pioggia dopo 10 minuti dal semaforo verde. Nessun problema nel gestire la Gixxer nelle mutevoli condizioni climatiche, arriva così un trionfo prestigioso nella grande festa di casa Suzuki Australia con il secondo posto assoluto e la vittoria tra le Supersport della (nuova) GSX-R 600 #11 affidata all’ex campione della categoria Ben Attard, il giovane Mitchell Carr e Brodie Waters. Tripletta Suzuki, ma anche per la famiglia Waters: Josh (24 anni) 1°, Brodie (19) 2°, Nick (18 e miglior esordiente da “Pro” nei campionati australiani 2011) 3° assoluto con la Suzuki GSX-R 1000 privata del CUBE Racing, affiancato per l’occasione da Ben Henry e dall’ex campione ASBK Bryan Staring, di ritorno in madrepatria dopo una positiva stagione nella Superstock 1000 FIM Cup con la Kawasaki del Team Pedercini, l’unico a tratti a poter impensierire l’equipaggio #1. Non c’è stato niente da fare invece per il team diretto dall’ex protagonista del mondiale Endurance Warwick Nowland, il WNR Kawasaki, 5° assoluto e 2° tra le Supersport, penalizzato da una caduta nei primissimi minuti di gara alla “Lukey Heights” del giovane Glenn Scott. Ripartita dal fondo (23°), la Kawasaki #68 ha progressivamente recuperato terreno grazie all’apporto di Alex Cudlin e del campione Europeo Superstock 600 2011 Jed Metcher, prossimamente impegnato nel Mondiale Supersport con il team RivaMoto, centrando una preziosa top-five alle spalle della Suzuki GSX-R 1000 del Bridgestone Endurance vittoriosa tra le Superstock 1000 con Trent Gibson, Greg Epis e Jay Layman. Passando alle Stock 600 trionfo della Kawasaki del WET4U Racing (Paul Grant Mitchell, Colin Lewis, Murray Clark e Michael Thomas) con un solo giro di vantaggio sulla Suzuki del California Superbike School (Kris Parnell, Luke Martin, Josh Galster e Adam Raffe), mentre tra gli amatori (nome inusuale, “Bears”) successo della Triumph Daytona 675R del Mitronics Print Solutions di Steve Cutting, Dean Holmes, Phillip Gray e William Shanahan. Niente da fare invece per il polacco Pawel Szkopek (pilota Bogdanka PTR Honda nel WSS) nelle retrovie con la Yamaha R1 2008 del Czaj Racing, costretta al ritiro dopo soltanto metà gara la Ducati 848 del Quadriant Developments in pole tra le “Bears” e con la Suzuki “All Japan” di Osamu Arai, Mikiya Kimura, Kei Tanaka e Yuji Okabayashi in 20° posizione assoluta su 21 equipaggi classificatii. Phillip Island 8 Hours 2011 Classifica Finale 01- Team Suzuki Australia – Suzuki GSX-R 1000 – Waters/Herfoss/Bugden – 279 giri (SBK) 02- Team Suzuki Australia – Suzuki GSX-R 600 – Waters/Attard/Carr – a 5 giri (SS) 03- CUBE Racing – Suzuki GSX-R 1000 – Henry/Staring/Waters – a 9 giri (SBK) 04- Bridgestone Endurance – Suzuki GSX-R 1000 – Gibson/Epis/Layman – a 15 giri (STK1000) 05- WNR Kawasaki – Kawasaki ZX-6R – Scott/Metcher/Cudlin – a 17 giri (SS) 06- Lovetts Earthmoving – Kawasaki ZX-10R – Lovett/Galloway/Goldsmith – a 19 giri (STK1000) 07- WET4U Racing – Kawasaki ZX-6R – Mitchell/Lewis/Clark/Thomas – a 24 giri (STK600) 08- California Superbike School – Suzuki GSX-R 600 – Parnell/Martin/Galster – a 25 giri (STK600) 09- Mick Muldoon Kawasaki – Kawasaki ZX-10R – Muldoon/Wood/Burke – a 27 giri (STK1000) 10- Dirty Bits Racing – Kawasaki ZX-6R – Vikucis/Videon/Clow – a 27 giri (SS) 11- RoeBros And Dan Racing – Yamaha YZF R1 – Roe/Roe/Kruger – a 27 giri (STK1000) 12- Mitronics Print Solutions – Triumph Daytona 675R – Cutting/Holmes/Gray – a 28 giri (BEARS) 13- WRP Bridgestone – Triumph Daytona 675R – Balestro/Fitzsimmons/Chambers – a 31 giri (BEARS) 14- Smart Racing – BMW S1000RR – Schrape/Hyland/Gamble/Smart – a 32 giri (STK1000) 15- Whittneys 2 Wheel Workshop – Suzuki GSX-R 1000 – Snowsill/Byrne/Gay – a 33 giri (STK1000) 16- Akermanis Race Workshop – Honda CBR 600RR – Burgess/Kendrick/Oughtred – a 33 giri (STK600) 17- Czaj Racing – Yamaha YZF R1 – Bowd/Czaj/Horne/Szkopek – a 34 giri (SBK) 18- FNQ Lager – Yamaha YZF R1 – Tozer/Miller/Simpson/Von Schill – a 41 giri (STK1000) 19- Team Dreamers – Suzuki GSX-R 600 – Phillips/Bentall/Watson – a 43 giri (STK600) 20- Team JP & K1 Racing – Suzuki GSX-R 1000 – Arai/Kimura/Okabayashi/Tanaka – a 51 giri (SBK) 21- Silverback Racing – Triumph Daytona 675R – Hassen/Wood/Warr/Overdijk – a 52 giri (STK600) Alessio Piana

Lascia un commento