14 Novembre 2023

F1: Michele Alboreto e quel dolce giorno di fine settembre a Las Vegas  

L'ultima volta che si corse a Las Vegas era il 1982 e a vincere fu Michele Alboreto, per il milanese si trattò della prima vittoria in F1.

Correva l’anno 1982, l’Italia aveva vinto i mondiali di calcio a luglio e tutto il movimento sportivo era tornato a sognare. La Formula 1 il 25 settembre del 1982 face tappa per il secondo ed ultimo anno a Las Vegas. La gara si correva sulle strade del circuito cittadino della città dello Stato del Nevada, che si svolgeva nel raggio di azione del celebre hotel casinò Caesars Palace. Quell’anno la città del peccato aveva il privilegio di essere l’ultima tappa della stagione del massimo campionato automobilistico e vedeva i due titoli mondiali ancora in palio. Stavolta però non parliamo della sfida iridata, ma del nostro Alboreto.

Nessuno pensava al terzo incomodo per la vittoria

La stagione aera vissuta sull’acerrimo duello tra Keke Rosberg sulla Williams e Didier Pironi sulla Ferrari. Il francese però fu costretto a dare forfait per infortunio e il finlandese, quindi, era ad un passo dal titolo. Rosberg aveva 3 punti in più di Pironi e ben 9 su John Watson che guidava la McLaren. Nel campionato costruttori invece, la Ferrari in testa inseguita dalla McLaren con 9 punti di ritardo e dalla Renault con 15. Inoltre, l’Alfa Romeo aveva annunciato che il suo impegno in Formula 1 dal 1983, avrebbe riguardato solo la fornitura dei motori.  

Tutto questo fu il contorno di avvicinamento, perché poi dal venerdì le auto iniziarono a sfrecciare tra i cordoli stretti di Las Vegas. La Pole Position andò ad Alain Prost davanti al compagno di team René Arnoux. Il monopolio della prima fila era tutto Renault, ma dietro le due monoposto transalpine spicca un nome stupendo. La terza casella in griglia viene conquistata da Michele Alboreto sulla Tyrrell motorizzata Ford-Cosworth. L’italiano non è vicinissimo come tempi, addirittura paga più di un secondo da Prost. Michele era comunque soddisfatto, questa era la sua seconda stagione in Formula 1 e voleva bissare il podio di Imola del GP di San Marino conquistato sempre quell’anno.   

Michele Alboreto nella storia della Formula 1

La domenica l’attenzione era tutta rivolta, come normale che fosse, su Rosberg e Watson. Keke scattava sesto mentre il britannico si dovette accontentare del nono posto. Le battute iniziali premiano Arnoux che si prende la prima piazza, mentre dietro dopo una partenza da dimenticare John si riporta dietro a Keke. Il pilota McLaren in realtà ha pochissime speranze, perché lui è costretto a vincere con il finlandese che dovrebbe finire fuori dai punti. Alboreto in tutto questo mantiene la sua terza posizione. Il primo colpo di scena arriva nel corso della ventunesima tornata, quando René è costretto a ritirarsi per un problema verificatosi sul suo motore Renault. Alain Prost torna in testa, ora Michele è secondo ma dietro di lui vede un agguerrito Watson. La nostra storia però, si compie nel corso del cinquantesimo giro.  

La Renault di Prost soffre di forti vibrazioni. Il pilota fa fatica a tenere la sua RE30B e viene scavalcato da Alboreto, per poi perdere la posizione anche nei confronti di Watson e del padrone di casa Eddie Cheever. Ora è l’apoteosi, il nostro connazionale sta guidando la gara e mancano 25 giri alla fine. Le restanti 25 tornate passano in apnea, con tutta la penisola che sprigiona un sospiro di sollievo, ogni volta che Michele viene inquadrato alla guida. La 011 non da segni di cedimento ed ecco che la bandiera a scacchi si para davanti all’italiano. Michele Alboreto vince la gara di Las Vegas, per lui si tratterà della sua prima vittoria in Formula 1. Rosberg si aggiudicò il titolo piloti per la prima volta, mentre la Ferrari quello costruttori per la settima volta nella sua storia.  

Michele Alboreto, da quella Las Vegas al sogno in rosso   

Quella vittoria lanciò nella stratosfera Michele Alboreto, riportando al successo la Tyrrell dopo 4 anni di digiuno. Enzo Ferrari rimase entusiasta della prova del milanese e provò a portarlo in Ferrari l’anno dopo, come sostituto del compianto Gilles Villeneuve morto quell’anno. La casa britannico blocco tutto facendo valere il contratto e Michele sempre negli USA, l’anno dopo rivince, ma questa volta a Detroit nello Sato del Michigan. Alboreto si accasò in Ferrari nel 1984, dove dopo una stagione di assestamento, nel 1985 arrivò a sfiorare il titolo, andato però a Prost su McLaren. Quello fu il famoso anno delle turbine KKK che mandarono su tutte le furie il Drake. Michele 9 anni più tardi si ritirò dalla Formula 1 per continuare sulle ruote coperte. Il 25 aprile 2001 al Lausitzring durante dei collaudi con la Audi R8 Sport con la quale doveva corre alla 24h di Le Mans, l’italiano sbaglia ed esce di strada finendo contro una recisione. Morì così Michele Alboreto, correndo, nell’unico modo forse possibile per un amante delle quattro ruote come lui. Dal 2021 la curva parabolica del circuito di Monza è intitolata in suo nome. Nel nome dell’ultimo vincitore del GP di Las Vegas, fino al ritorno di quest’anno.

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