5 Gennaio 2024

Max Verstappen, il campione giusto al momento giusto

Liberty Media ha dato una taglio alla Formula 1 che rispecchia la società odierna, la fortuna è che Max Verstappen va controcorrente.

Il nuovo anno porta tante novità ma anche tante certezze. Una è quella che Max Verstappen è il campione che ci vuole in questa epoca della Formula 1. Il perché non è dettato dal fatto dei record che annienta o quanto si senta a suo agio sulle monoposto ideate da Adrian Newey, ma per come si comporta. Liberty Media sta adattand sempre di più il massimo campionato automobilistico ai canoni dello sport Usa. Show e molti eventi, con lo sport che quasi sembra il contorno. Per fortuna ancora per gli appassionati regge l’amore per l’attività agonistica.  

Max Verstappen non nasconde il suo malumore

Le interviste a Max Verstappen sono le più colorite, non tanto riguardo le cose di pista, ma per ciò che dichiara nei confronti di chi gestisce il suo sport. Una frase ricorrente è:” Ormai sembra un circo!”. Possiamo dare torto a queste parole dell’olandese? Il suo esprimersi così, deriva dalle troppe iniziative fuori circuito e da una struttura dell’organizzare eventi che fa sembrare sempre di più i piloti delle marionette. I piloti ormai temono di dire la loro e sembrano seguire un copione ben strutturato.  

Una linea guida nella quale muoversi durante l’arco dell’intero weekend. Fernando Alonso ha dichiarato che ormai in Formula 1 rappresenti un personaggio, che non rispecchia la persona realmente ma serve per creare hype. Un discorso simile a quello fatto da Pedro Acosta, neocampione del mondo Moto2 ed appena approdato in MotoGP. Lo spagnolo ha dichiarato che Dorna ha trasformato lo sport in uno spettacolo. La spettacolarizzazione della Formula 1 ha portato ai suoi frutti, soprattutto avvicinando gli spettatori a stelle e strisce. Il problema è che i fan europei di vecchia data stanno storcendo un po’ il naso. Loro sono abituati agli anni in cui questo campionato era solo passione.  

La vita reale non è uguale nemmeno nello sport

Liberty Media non è un’azienda sprovveduta anzi, sa bene come comportarsi per rendere la Formula 1 una fonte di guadagno cercando l’approccio più profittevole per coinvolgere le persone. Il promoter, infatti, si muove come si muove oggi il mondo, legato all’apparenza più che al concreto. Dopo tutto Liberty Media fa parte del gruppo Warner Bros, un gigante dell’intrattenimento e una major di Hollywoood. I social nel bene o nel male hanno trasformato la nostra società. Mostrando sempre più come creare un “personaggio” porti alla popolarità. Ci riescono alcuni youtuber, spuntati dal nulla, figuriamoci sportivi famosi.

Quindi perché la Formula 1 non dovrebbe fare altrettanto? Il fine ultimo, per quanto si voglia, è quello di guadagnare. La fortuna dello sport è avere tuttora personaggi come Max Verstappen, animati dalla fame di successo sportivo, più che dall’apparire. Il campione olandese infatti è divisivo, tra chi lo vede come un pilota che sa dire la verità e chi lo vorrebbe più al passo con i tempi. Il suo modo di porsi è stato differente da quello di Lewis Hamilton, che nei suoi momenti di gloria ha cavalcato l’onda dell’apparire come una superstar, tanto da piacere molto come campione nei paesi nordamericani.

Max Verstappen è il campione che serve alla Formula 1

Un’altra battaglia che sta portando avanti Max Verstappen è quella dei troppi impegni, sia a livello di eventi fuori pista che dentro la pista. L’olandese è da sempre contrario alle Sprint race, tanto da ritenerle solo una scocciatura che porta via tempo per preparare al meglio la gara domenicale. Liberty Media sta pensando anche ad aumentarne il numero, ma al momento trova il blocco da parte delle scuderie. Max è davvero ciò che serve oggi alla Formula 1: un campione che sappia prendere le distanze tra chi punta essenzialmente sullo spettacolo e la voglia di creare personaggi. I bambini devono vedere quando sia bello gareggiare, non quando sia bello lo spettacolo pregara o come si comporta un pilota sui social, perché sennò cosa lo spingerebbe a portarlo a fare di quella disciplina la sua vita? Nulla, anche perché il sogno è di diventare come il tuo mito per eguagliare le sue gesta in pista, non per come si comporta sui social o per la scenette pregara.

FOTO: social Formula 1

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