28 Marzo 2024

Lola Cars entra in Formula E, ricordate il fallimento in F1 del 1997?

La Lola Cars ha annunciato che dal prossimo anno insieme a Yamaha parteciperà al mondiale di Formula E e ricordi volano.

Ricordate il GP d’Australia del 1997? E’ passato agli anni della F1 per via della figuraccia fatta dalla Lola, che tentò vanamente di qualificarsi registrando tempi di oltre dieci secondi più lenti di quelli della pole. L’avventura, pur appoggiata da uno sponsor munifico, finì ancor prima di parte. Ma la storia ricomincia, perchè Lola Cars tornerà a gareggiare in un campionato mondiale per monoposto dopo il fallimento in Formula 1. L’azienda britannica ha annunciato che dal prossimo anno correrà in Formula E collaborando con la Yamaha. Oggi che siamo a 27 anni di distanza da quell’inizio di stagione, vogliamo ricordare come nacque quella dannata Lola T97/30, la vettura considerata da tutti come una delle più peggiori della storia del massimo campionato automobilistico.

La Lola Cars e il suo lungo trascorso in Formula 1  

La casa britannica entrò in Formula 1 nel lontano 1962 collaborando con la Yeoman Racing Team. La Lola Cars fornì alla scuderia di Reg Parnell il telaio Lola Mk4. Il telaio aiutò tantissimo lo sviluppo della monoposto che infatti nel suo GP d’esordio in Olanda conquistò subito la Pole Position. Nel 1967 la casa di Huntingdon progetta e produce la vettura della Honda, ovvero, la RA300. La vettura è rimasta nella memoria collettiva anche grazie al suo nomignolo “Hondola”. La Honda con quella vettura vinse la sua ultima gara in Formula 1, a Monza, prima di un lungo digiuno durato fino ad Ungheria 2006. L’anno seguente c’è il primo ritiro per l’azienda britannica dal campionato più importante al mondo, per poi tornare in attività nel 1974.  

La Lola Cars inizia così un percorso che la vede legata a tratti in Formula 1 ma ben avviata in altri campionati come la Formula 2, Formula 3000 o nei campionati a statunitensi come quello CanAm e CART con partecipazioni anche alla 500miglia di Indianapolis. La Formula 1 però è il fiore all’occhiello del marchio inglese che continua tuttavia a non riscuotere tanti successi, anzi, raccoglie pochi punti. Nel 1989 la Lola partecipa al campionato con la LC88B motorizzata Lamborghini. I risultati non sono eccelsi e dopo due anni, la partnership con l’azienda italiana si chiude. Nel 1993 la Lola accetta di collaborare con la Scuderia Italia, fornendo il telaio T93/30 mentre la Ferrari ci metteva il motore. Una stagione da dimenticare, che si chiuse con 0 punti raccolti e l’uscita della casa inglese dal campionato madre delle quattro ruote.

Il ritorno nel 1997 è un fallimento

La storia di quella vettura parte nel 1996, ovvero, quando la MasterCard dichiara l’intenzione di entrare in Formula 1. L’azienda statunitense leader nei pagamenti elettronici vuole però avere un ruolo da sponsor e quindi lascia tutta la progettazione alla Lola Cars che aveva sposato il progetto. La scuderia doveva entrare in F1 nel 1998, ma gli sponsor non volevano attendere 2 anni prima di vedere la propria creatura e quindi la Lola ebbe un solo anno per progettare la macchina. Il 20 febbraio 1997 viene presentata la scuderia MasterCard Lola Formula One Racing Team. La squadra si presenta con i suoi due alfieri Vincenzo Sospiri e Ricardo Rosset, pronti a guidare la T97/30.

Il brand inglese era molto carico dato che sino a quel momento aveva partecipato al campionato di Formula 1 solo come fornitore terzo per altre scuderie. La vettura aveva un peso di 520 Kg e montava un motore Ford-Cosworth 3.0 V8. L’azienda che avrebbe fornito gli pneumatici alla scuderia d’oltremanica fu la Bridgestone. Il primo weekend dell’anno iniziò il 7 marzo con il venerdì di libere sul circuito di Melbourne in Australia. Quel fine settimana è ancora nella mente di tutti, le due T97/30 girarono in qualifica con Sospiri in 1:40.972 mentre con Rosset in 1:42.082. Jacque Villeneuve con la sua Williams siglò la Pole Position in 1:29.369, praticamente girò 11 secondi e mezzo più veloce delle due Lola. Le due vetture della MasterCard Lola Formula One Racing Team non solo non superarono il taglio per gareggiare la gara, ma registrarono tempi da monoposto da Formula 3.

Lola Cars abbandonò subito il progetto, ora rientra

Quello fu l’unico weekend di gara della Lola Cars in Formula 1 come scuderia vera e propria, anche perché gli sponsor subito dopo quel giorno abbandonarono il progetto. La casa britannica entrò in crisi e MasterCard non ne volle più sapere. 27 anni dopo è cambiato tutto soprattutto ai vertici, una nuova cordata dal 2022 ha preso le redini della Lola ed ha intenzione di riportarla in alto nel mondo del motorsport. La sua storia in Formula 1 si è conclusa nel 1997 e non c’è voglia di riprenderla, ora la sfida si chiama Formula E. I vertici dell’azienda d’oltremanica sono sicuri che la mobilità elettrica sarà il futuro e quindi dal prossimo anno entreranno nella serie mondiale elettrica a quattro ruote. Il tutto con la collaborazione della Yamaha, proprio quella casa nipponica che nel 1997 si affacciò in Formula 1 come azienda fornitrice dei propulsori al team Arrows. Quella però è un’altra storia, che un giorno racconteremo.

FOTO: social Formula 1

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