21 Febbraio 2024

James Allison cacciato dalla Ferrari: uno degli errori più grandi

Nel 2016 James Allison fu licenziato dalla Ferrari, un errore quello commesso da Sergio Marchionne che ancora oggi fa discutere.

La vita è fatta d’imprevisti che portano poi a prendere strade diverse. La storia di James Allison con la Ferrari ha radici profonde. Entrato a Maranello nel 1999, James fa parte degli anni d’oro del Cavallino Rampante e di Michael Schumacher. E’ stata una pedina fondamentale di questa struttura vincente. Il primo divorzio come tutti sappiamo è del 2005, quando va in Renault, tornando diciamo a casa, essendo stato prima che in Ferrari nel team Benetton. Il progetto con Flavio Briatore alla guida della scuderia francese è vincente, ma dura poco. Nel 2009 lascia la squadra transalpina e nel 2013 torna in Italia dove trova un Cavallino molto diverso.

James Allison torna in Ferrari il 29 luglio 2013  

La chiamata a James Allison da parte della Ferrari giunge in un momento di grandi cambiamenti. Il 2014 vedeva l’esordio dell’era ibrida per la Formula 1 e la scuderia di Maranello voleva farsi trovare pronta. James sembrava l’uomo giusto e così gli viene dato l’incarico di direttore tecnico. Luca Cordero di Montezemolo vede nell’ingegnere britannico la figura giusta per rilanciare le ambizioni della casa del bel paese. Il 2013 che si chiude con il pilota in rosso Fernando Alonso che va vicino al titolo iridato. Le aspettative per la stagione 2014 erano alte, per via come abbiamo già detto, della introduzione dei motori turbo V6 accompagnati dalla componente elettrica.  

La Formula 1 aveva aperto le sue porte all’ibrido e come capita spesso, quando c’è un cambio di regolamento una squadra è più brava delle altre a leggerlo. La Ferrari con James Allison come direttore tecnico partorisce la F14-T, un vero disastro tanto da non riuscire a vincere nemmeno una gara. L’anno si chiude avaro di soddisfaziono, ma verrà per sempre ricordato per quel 13 ottobre. Montezemolo viene sostituito a capo della presidenza della Ferrari da Sergio Marchionne. Il nuovo arrivat prova a rivoluzionare tutto prendendo Sebastian Vettel e lasciando andare via Alonso. Nel 2015 ci sono effettivi cambiamenti, con la SF15-T che si piazza al secondo posto nel mondiale dietro alla Mercedes. Il 2016 doveva essere quello del definitivo riscatto, ma a Melbourne accade qualcosa d’incontrollabile.  

La SF16-T non nasce sotto una buona stella

Il 2015 aveva ridato coraggio a tutto l’ambiente Ferrari, quindi le attese per il 2016 erano molto alte. La stagione prende il via il 20 marzo a Melbourne in Australia. Quella gara si chiude con il terzo posto per Vettel ed un ritiro per un problema alla power unit per Kimi Raikkonen. Nel mentre del weekend australiano viene a mancare la moglie di James Allison, così il direttore tecnico chiede di rientrare in patria. Allison è consapevole che, remasto vedovo, si dovrà occupare maggiormente dei tre figli. La casa di Maranello concede a James la possibilità di lavorare lontano dalla pista per via di questa sua necessità causata da una disgrazia.

Il problema è che la vettura del 2016 non è la vera antagonista alla Mercedes, tanto da essere surclassata anche dalla Red Bull. Marchionne vedendo tali risultati decide assieme al team principal dell’epoca Maurizio Arrivabene di licenziare James Allison. Il 27 luglio del 2016 arriva la nota della scuderia Ferrari che solleva dall’incarico di direttore tecnico Allison per sostituirlo con Mattia Binotto. Un errore che sin da subito divide gli animi di tutti. I tifosi anche non prendono bene la cosa e, oltre a loro anche le testate giornalistiche e gli esperti in materia. Un autogol verrà definito, soprattutto a posteriori per come si è evoluta la storia della Formula 1.  

James Allison meritava un altro trattamento

James Allison ci mette poco tempo a trovare una nuova sistemazione, il 1° marzo del 2017 infatti, viene chiamato dalla Mercedes per ricoprire il solito ruolo da direttore tecnico. La storia la conosciamo, i suoi capolavori insieme a tutti gli ingegneri di Brackley porteranno alla scuderia tedesca la bellezza di tre titoli iridati. Allison si trova ancora con la casa teutonica ma il vento è cambiato, con la Red Bull ora nella parte di dominatrice. James non ha mai perdonato la Ferrari per averlo cacciato in un momento per lui così particolare, molte sono state le frecciatine che ha mandato alla casa italiana. Oggi è il compleanno di James Allison che compie 56 anni. Tornerà mai in Ferrari? Il suo pensiero, più che alla Rossa, sarà all’amore della sua vita.

FOTO: social Mercedes AMG F1

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