30 Novembre 2023

Formula 1: Haas, un anno di cambiamenti che non hanno portato a nulla

Il 2023 della Haas non ha rispettato le aspettative, tanto che la scuderia statunitense ha chiuso all'ultimo posto nel mondiale costruttori.

Le parole di Gunther Steiner le ricordiamo tutti alla fine della passata stagione. Ovvero quelle, che dicevano che Mick Schumacher andava sostituito con un pilota più esperto. Il 2023 doveva essere l’anno in cui la Haas era chiamata a raccogliere. Peccato che quest’anno si sia rilevato avaro di soddisfazioni e che neanche l’arrivo di un pilota collaudato come Nico Hulkenberg abbia portato ai risultati sperati. La stagione si è chiusa all’ultimo posto, dimostrando che il cambiamento del trend iniziato nel 2022, non ha portato a nulla. La stagione anzi, ha solo mostrato come questo team deve lavorare su tante aree.

La chiamata a Nico Hulkenberg per avere due punte

La stagione 2021 la ricordiamo tutti, ovvero quella dove i due portacolori erano il figlio di Michael e Nikita Mazepin. La stagione si chiuse come sappiamo con 0 punti raccolti, ma serviva per far crescere i due ragazzi. Il 2022 si è aperto con la guerra in Ucraina e la messa al bando dei piloti russi, cosa che ha portato Nikita a non poter più correre con il team a stelle e strisce. Il 2022 è stato un anno tutto sommato felice per la Haas. Questo grazie a Kevin Magnussen che ha raccolto abbastanza, aiutato va detto da Mick. I due insieme hanno raccolto a fine stagione ben 37 punti, portando la scuderia all’ottavo posto nel mondiale. La prova del danese ha portato la scuderia a voler cambiare marcia e a chiamare Hulkenberg per migliorare la posizione finale nel 2023.  

Il tedesco è stato chiamato per sostituire alla fine della passata il giovane Schumacher. Questo perché il giovane teutonico secondo i vertici del team statunitense avrebbe osato troppo, provocando non pochi danni alla vettura e quindi al budget. Una motivazione per sollevare Mick dall’incarico che ci poteva anche stare, richiamando Nico che era un pilota più esperto. Il problema è che tale cambio non ha portato a nulla, si forse si sono risparmiati soldi per via dei meno danni, ma la classifica ha sentenziato qualcosa di negativo. Va detto, che sia Hulkenberg che Magnussen non hanno rispettato le attese.

HAAS fanalino di coda nel mondiale

L’anno di Magnussen e Hulkenberg è stato sotto negativo ogni aspetto, arrivando insieme a guadagnare solo 12 punti che hanno sentenziato l’ultimo posto della Haas nel mondiale costruttori. Praticamente lo stesso risultato in classifica di quando aveva i due giovani rookie. Una scelta quindi, che in 2 anni non ha portato a nulla, se non ha evidenziare le lacune di questa scuderia. La VF-23 inoltre, non nasce come la VF-21, che era uguale a quella dell’anno precedente, per via del cambio di regolamento dal 2022, ma anzi, in fabbrica si è lavorato tantissimo per la monoposto di quest’anno.

Nella sede britannica di Banbuy c’era molta attesa per questa monoposto, dovuta dal fatto anche di avere due piloti con un bagaglio di esperienza importante. La stagione ha visto la vettura andare a punti in sole quattro occasioni: tre volte decimo Magnussen ed una volta settimo Hulkenberg. Quindi per diciassette appuntamenti la Haas non è entrata in Top10, sfiorandola solo una volta a Las Vegas con Nico. Numeri molto negativi, per una scuderia che è ormai in Formula 1 dal 2016. La stagione che doveva rilanciare la scuderia si è rilevata un buco nell’acqua, peggiorando addirittura i numeri della passata stagione.    

La Haas dovrà lavorare molto ma non solo dall’Inghilterra

L’unico vantaggio nell’arrivare ultimo in Formula 1 è quello che si potranno effettuare più ore di lavoro in galleria del vento. Un fattore che a Banbury dovranno saper sfruttare, magari cercando aiuto dalla sede centrale della Haas. La Haas ha la propria sede negli USA, più precisamente Kannapolis nello Stato della Carolina del Nord. La sede oltreoceano è quella che si occupa della vettura nel campionato Nascar e deve fare di più per far crescere il reparto Formula 1. Il quinto posto del 2018 è un lontano ricordo, ormai sfocato visti gli ultimi anni, quello doveva essere l’inizio di qualcosa di grande ed invece si è rilevato il picco massimo. Il 2024 è alle porte e non si potrà continuare a dare la colpa ai piloti sé la monoposto non va. Ci vuole una presa di posizione, per cercare di uscire da questo limbo da ultimi posti nel mondiale costruttori.

FOTO: social Formula 1

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