21 Febbraio 2022

Dottor Christian Gamarino: “Laurea? Più difficile una 24 ore!”

Intervista a Christian Gamarino, protagonista del Mondiale Endurance e, da qualche settimana, Dottore con laurea in economia aziendale: la sua storia

Christian Gamarino, Endurance

Christian Gamarino non è soltanto un pilota veloce, professionista affermato e dal 2018 a questa parte grande interprete dell’Endurance. Da diverse settimane, a tutti gli effetti è un Dottore. Contestualmente alla sua carriera da pilota, il “Gama” si è laureato in Economia delle aziende marittime, della logistica e dei trasporti presso l’Università degli Studi di Genova. Un traguardo inseguito, voluto, raggiunto con costanza ed impegno nonostante il dover conciliare le sue diverse attività.

Il mio percorso è stato un po’ particolare, in quanto ho iniziato dopo rispetto ad altri“, spiega Christian Gamarino. “Inizialmente avevo intrapreso il percorso di studi di ingegneria meccanica, ma ho dovuto smettere perché materialmente non ce la facevo con le giuste tempistiche. In quel periodo correvo nel Mondiale Supersport e, ad esempio, per la doppia-trasferta Australia-Thailandia stavo un mese fuori. Tre anni fa ho preso la decisione di lanciarmi in questa avventura dopo praticamente 5 anni senza studi e ce l’ho fatta!

Dunque ti possiamo chiamare Dottore a tutti gli effetti…

Proprio così! Mi sono laureato in economia aziendale, nello specifico in economia delle aziende marittime, della logistica e dei trasporti. Un indirizzo sempre di economia aziendale, ma più specialistico. L’idea? Diciamo mi è nata questa passione per l’economia negli ultimi anni. Non da meno, rispetto a ingegneria meccanica dov’è previsto l’obbligo di frequenza, parliamo di un indirizzo sicuramente più gestibile. Come ho conciliato la carriera di pilota agli studi? Beh, i piloti tutto sommato fanno poco. Allenamenti? Sì, ma quanto? Due ore al giorno? Ne restano 22… Poi da ottobre ad aprile hai tanto tempo libero. L’unica problematica è stata l’attenzione agli esami, alle scadenze in sessioni previste in un periodo determinato. Mi sono laureato a febbraio, quando potevo farlo ad ottobre, ma ho dovuto saltare le sessioni estive e dell’autunno perché una volta ero ad Estoril, una volta al Bol d’Or, una volta al Mugello… Per questo mi sono laureato a febbraio.

Christian Gamarino

Ho sempre studiato, mi ha aiutato anche il fatto che la mia ragazza a sua volta sia impegnata con gli studi. Oltretutto, essendo molto più disciplinata di me nella costanza degli studi, mi ha motivato ancora di più. L’aspetto positivo è che non sono mai stato bocciato a nessun esame. Forse perché sono portato, forse mi piace la materia, non lo so, di sicuro non mi sento un “supereroe” per aver raggiunto questo traguardo. Con il giusto impegno è alla portata di tutti. Di complicato c’è soltanto la gestione del tempo. Trovo sia più difficile affrontare, come tra l’altro mi è successo, una 24 ore Endurance in soli due piloti rispetto a studiare!“.

La decisione di affrontare un simile percorso di studi è dovuto alla volontà di costruirti un qualcosa per il dopo-carriera da pilota?

Assolutamente. Sai, quando hai 18 anni e stai finendo le superiori, sogni e provi la carriera da pilota. Corri nel Mondiale Supersport, lasci perdere tutto, ma la realtà oggettiva è che questo sogno non è detto si concretizzi. Ci sono poche persone al mondo che vivono di questo. Non parlo in termini di corrispettivo economico: anche io oggi vivo dell’ingaggio che percepisco da pilota professionista. Ma il pensiero è più al “dopo”, al metterti da parte un patrimonio per non dover lavorare poi una volta appeso il casco al chiodo. Sono davvero poche le persone che ci riescono e, proprio per questo, ho deciso di costruirmi un percorso per il post-carriera da pilota“.

Sei un pilota professionista e dal 2018 corri nel Mondiale Endurance. Questa sarà la tua terza stagione consecutiva con il Team 33 Louit Moto Kawasaki, uno dei top team della classe Superstock, ma che non ha ottenuto negli ultimi anni risultati in linea con le vostre aspettative. Cosa vi è mancato?

Sembra banale e scontato dirlo, ma sì, un po’ di fortuna. Per fare un esempio, lo scorso anno alla 24 ore di Le Mans si è rotto il radiatore proprio nel corso dell’ultim’ora con il podio che sembrava ormai in saccoccia. Un problema che non mi sento di imputare alla squadra o ai piloti, ma solo ad episodi che nell’Endurance possono succedere. Da parte mia, cerco costantemente di migliorarmi. Vero, in questi anni ho sbagliato poco, ma c’è sempre qualcosa da migliorare per un pilota. Lo scorso anno abbiamo corso con la Kawasaki “vecchia”, per certi aspetti un po’ a fine vita. Quest’anno ripartiamo dalla nuova ZX-10RR, sulla carta meglio in tutto: telaio, elettronica, ciclistica, avremo inoltre il pacchetto di sospensioni Ohlins, pertanto tecnicamente sarà un bel passo avanti. Come equipaggio forse siamo un po’ meno veloci sul giro secco da qualifica rispetto agli anni scorsi, ma potremmo essere più costanti in gara. Il Team 33 ha sempre avuto piloti forti e, adesso, siamo fiduciosi di poter raccogliere quei risultati che ci sono mancati nelle ultime stagioni“.

Christian Gamarino

Il Team 33 è di fatto lo “Junior Team” Kawasaki SRC, squadra di riferimento di Akashi nell’Endurance che, quest’anno, ha cambiato tutti e tre i piloti. Ti aspettavi di esser preso in considerazione, considerando quanto di buono hai messo in mostra in questi anni?

Sinceramente… sì. Tuttavia, queste sono state le scelte. Da parte mia continuerò sempre a lavorare e, come detto poc’anzi, a migliorarmi“.

Parallelamente al Mondiale Endurance, correrai nuovamente nel National Trophy 1000, ma in sella ad una Aprilia 1100…

Sì, quest’anno correrò con il team MC7 Corse/SB Corse con la nuova Aprilia RSV4 1100 APX. L’obiettivo, con un team ed una moto di livello, non può che esser quello di stare davanti, anche se vincere non è mai facile. Sono molto contento perché, sulla carta, ci sono tutte le potenzialità per giocarcela“.

Christian Gamarino

Pilota, Dottore, da qualche mese anche Youtuber. Qualche nuovo video in cantiere per il 2022?

Quest’anno realizzerò come sempre qualche video inerente le 24 ore dell’Endurance, ma cercherò di coprire anche il National Trophy. L’idea piace ai miei sponsor e, ho notato, servono tanti video per fidelizzare il pubblico che ti segue. Pertanto non mancherò di pubblicare nuovi contenuti più frequentemente, con l’auspicio che possano piacere!“.

Lascia un commento