6 Agosto 2023

Honda HRC domina la 8 Ore di Suzuka, ma è solo un contentino

Il gigante giapponese sbanca la 44° edizione della gara mito dell'Endurance, ma non basta a cancellare i disastri in MotoGP e Superbike

Honda, 8 Ore Suzuka

Non c’è stata partita alla 8 Ore di Suzuka: Honda HRC ha rispettato il pronostico dominando la scena dall’inizio alla fine. Un trio di piloti molto veloce, una CBR-RR velocissima e parca nei consumi, strategia senza macchia: è andato tutto alla perfezione. Ma il 29° trionfo nella gara più importante dell’Endurance non basta a cancellare il momento disastroso in MotoGP e nel Mondiale Superbike. Dove la stessa moto, ma in configurazione regolamentare diversa, non riesce a decollare nonostante le superconcessioni. Davanti a tutto lo stato maggiore dei vertici Honda, Tatsuta Nagashima, Takumi Takahashi e lo spagnolo Xavi Vierge (ufficiale in Superbike) hanno comandato le operazioni senza la minima sbavatura. Per Takumi Takahashi si tratta del quinto trionfo alla 8 Ore Suzuka, per eguagliare il primato di successi del connazionale Tohru Ukawa, vecchia conoscenza del Motomondiale. Honda ha monopolizzato l’intero podio.

Yamaha strada in salita

La marcia trionfale di Honda HRC è stata agevolata dalle disavventure capitate a Yamaha Yart, l’unica formazione che aveva qualche possibilità di ribaltare l’esito della sfida. Alla vigilia la R1 era stata velocissima, specie in qualifica, ma in questa gara i lampi sul giro secco contano zero. L’aspetto fondamentale è non avere problemi, e Yamaha ne ha avuti parecchi, fin dalla prima fase della corsa. Nel secondo stint, affidato a Karel Hanika, la R1 si è fermata poco oltre lo Spoon Corner costringendo il pilota a compiere un chilometri (in salita…) per riportarla a spinta al box. Successivamente sulla Yamaha è saltata la carenatura destra, rendendo necessario un altro pit stop. La rimonta di Niccolò Canepa, Marvin Fritz e Karel Hanika ha fruttato un 23° posto finale che salva qualche punticino preziosissimo per la classifica del Mondiale Endurance.

Harakiri Suzuki

ll campionato della durata si lancia verso l’atto finale, la 24 Ore del Bol d’Or in settembre, con una situazione ancora apertissima. Le disavventure di Yamaha Yart hanno permesso a Honda FCC TSR di balzare al comando della classifica. L’equipaggio campione in carica ha arpionato un preziosissimo quarto posto, nonostante la scivolata di Mike di Meglio proprio in apertura. Si mantiene in corsa, almeno per l’aritmetica, anche BMW Motorrad, che aveva accarezzato anche la quarta posizione, che sarebbe stato il miglior piazzamento (eguagliato) di sempre alla 8 ore di Suzuka.

Nel finale però la M 1000 RR è arretrata in settima posizione. Chi ha perso la grande occasione è Suzuki Yoshimura Sert. La GSX-R è stata per sette ore in seconda posizione, ad un giro giro di distanza da Honda HRC, ma la scivolata di Gregg Black ha mandato tutto a monte. Era appena ripartito dal box dopo aver montato le rain per un breve scroscio di pioggia.

Aprilia che colpo!

Di gran rilievo il 20° posto conquistato dall’Aprilia Team Tatara, soprattutto perchè l’equipaggio che comprendeva anche il nostro Samuele Cavalieri ha gareggiato con la RSV4 in configurazione Nippon Superstock, cioè pressochè di serie. La marca italiana ha fatto secondo in questa speciale categoria. Chistian Napoli, caposaldo della tedesca Kremer Racing, porta a casa la 25° posizione alla prima apparizione alla 8 Ore: bravo!

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