BSB: brutta prestazione per Rutter a Knockhill, a rischio il posto
Si fanno i nomi di Tommy Hill e Brendan Roberts
Dopo l’ennesima brutta prestazione di quello che è stato il sostituto di Sylvain Guintoli in sella alla GSX-R 1000 K9 del team Worx Crescent Suzuki, Michael Rutter ha poche chance di continuare il lavoro con il team. L’undicesimo posto in gara 1 a Knockhill lo scorso weekend e la caduta nella seconda manche mentre navigava in una buona quinta posizione non sono sicuramente i risultati che il team inglese andava cercando, viste le ottime prestazioni ottenute dal pilota designato (Guintoli appunto) da inizio stagione fino al brutto infortunio rimediato nel round di Donington, che a meno di un miracolo ha terminato la sua promettente annata in BSB.
Voci insistenti danno come possibili sostituti di Rutter l’inglese Tommy Hill o l’australiano Brendan Roberts, entrambi appiedati, a causa di infortuni uniti a cattive prestazioni, dai rispettivi team nel mondiale Superbike.
Il team manager Jack Valentine non esplicita l’imminente sostituzione, ma le sue parole appaiono abbastanza chiare:
“Non c’è molto da dire. Siamo delusi, non possiamo negarlo. Ci dispiace anche per Michael: due partenze su tre in prima fila rendono evidente il fatto che è un pilota veloce. Anche in quest’ultima gara ci sono stati dei momenti in cui avevamo delle speranze, ma i risultati non sono arrivati. Quindi, è innegabile, siamo ancora in una posizione nella quale dobbiamo trovare una soluzione per tornare ad essere davvero competitivi”.
Michael Rutter, dal canto suo, prova a spiegare i motivi di una tale debacle: “E’ stata una giornata dura, sono davvero deluso. Dall’inizio del weekend fino alla gara abbiamo mostrato ciò di cui siamo capaci, abbiamo ancora ottenuto una prima fila e i podi erano chiaramente a portata di mano, non c’è niente che non va con la moto e la squadra. In gara uno siamo partiti abbastanza bene, ho mantenuto la posizione nei primi giri ma dalla sesta tornata ho iniziato a sentir peggiorare vistosamente la performance della gomma posteriore. Nonostante fosse lo stesso pneumatico utilizzato nelle libere e in qualifica, una volta in gara non mi ha dato lo stesso grip.”
“Sono riuscito per un po’ a mantenere la stessa posizione, ma quando la safety car è uscita tutti quelli dietro di me sono riusciti a colmare il gap. Quando siamo tornati a correre non sono riuscito più ad andare forte e questa è stata la fine della storia. Siamo passati ad una mescola più dura per la seconda gara e questo ha funzionato. Eravamo in una sicura quinta posizione quando al ventesimo giro, in entrata al tornante finale sono andato lungo. La gomma posteriore si è alzata e non sono riuscito a girare, ho lasciato il freno per ritrovare il controllo, ma questo mi ha fatto andare lungo e fuori dal tracciato. Fine dei giochi.”
Devo ringraziare la squadra per questi tre round. Hanno lavorato molto duramente per darmi tutto ciò che potevano. E abbiamo ottenuto un paio di risultati decenti, ma non ciò di cui aveva bisogno il team e ciò che io volevo. Posso anche dire che è stata sfortuna e tutto il resto, ma queste sono le corse. Se fosse una cosa facile chiunque lo farebbe”.
Valerio Piccini
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