VAR MotoGP, Márquez vs Rossi: nasce l’era della moviola?
Marc Márquez e Valentino Rossi hanno pareri contrastanti sul VAR in MotoGP. Fra i tanti dubbi di piloti e fan si rischia di inaugurare l'era della moviola.
Il grande protagonista del venerdì di Silverstone è il VAR, l’occhio elettronico che ha restituito i tempi a Fabio Quartararo, Valentino Rossi e Takaaki Nakagami. Ma ne ha cancellati diversi anche ad Andrea Dovizioso, Marc Márquez e altri piloti della MotoGP. Tra chi loda e chi semina qualche dubbio sulla ‘nuova’ tecnologia, in attesa di video e slow-motion più nitidi e inconfutabili, adesso sembra inaugurarsi l’era della moviola in versione motociclistica.
ROSSI E MARQUEZ PARERI CONTRASTANTI
“È come l’occhio di falco nel tennis, mi sembra un buon modo per avere maggiore sicurezza e allo stesso tempo una regola chiara“, ha commentato Valentino Rossi. Ne approfitta anche Fabio Quartararo, cui viene restituito il best lap e assegnato il record del tracciato. Ma il doppio intervento del VAR in curva 6 ha spinto ad andare oltre e a spostare i limiti della linea bianca per evitare altri casi dubbi. “Lì, in teoria, ci dovrebbe essere l’erba. Hanno aggiunto il cemento perché si esce molto forte da quella curva e passi veramente ad un pelo dall’erba“, ha aggiunto il campione di Tavullia.
Chi invece è stato in parte penalizzato dall’occhio di falco è Marc Márquez, che nutre qualche dubbio sull’interpretazione della Direzione di Gara. “Non ho capito. Sembra che nel calcio [il VAR] sia più preciso [ride, ndr]. Mi hanno annullato cinque giri, vorrei che mi spiegassero come ho calpestato la zona verde e che differenza c’è tra me e gli altri. Ma va bene, alla fine sono cose aneddotiche, siamo solo nelle prove libere“. Forse l’analisi della moviola sarà nuova materia per gli esperti del settore?
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