20 Dicembre 2023

Motoestate: Mirco Modesti campione 125 SP, l’incantesimo si è rotto

Mirco Modesti campione 125 SP Motoestate: primo titolo in carriera, spezzata la "maledizione". Conoscete la sua storia? L'intervista.

mirco-modesti-campione-125sp-mes-2023

Non ci sperava più, ormai si era formato quasi un “complesso”, invece Mirco Modesti ha vinto la 125 SP del Motoestate. Il primo titolo in carriera, qualcosa che il 37enne di Piombino (Toscana), affiancato dalla moglie che “mi sopporta ormai da 20 anni”, oltre ad essere papà di un bimbo di sei anni e mezzo “che sta crescendo a pane e motori”, ha rincorso da lungo tempo senza mai raggiungerlo, fino al 2023. Non bisogna dimenticare il grave incidente del 2015, che poteva porre fine alla sua carriera e che invece si è rivelato un time out provvisorio, visto che l’anno dopo Modesti era già tornato in azione. Ha disputato più campionati, quest’anno assieme al 2T Italian GP è tornato nel MES con un unico obiettivo.

Una sfida col supporto del CVSP [Club Veicoli Storici Piacenza], del Nico Racing Team (suo motoclub nel campionato italiano), più una moto totalmente nuova, ma è proprio così che finalmente ce l’ha fatta! “S’è chiuso un po’ il cerchio della mia esperienza in 125 SP: ho iniziato al Motoestate ed è finito così, vincendo il titolo” ha infatti commentato Modesti nella serata di premiazione dello scorso ottobre. Parallelamente ha aperto una ditta di produzione di marmitte, la Modesti Exhaust, che fornisce buona parte dei ragazzi del Motoestate. Una prova concreta degli insegnamenti di Andrea Bergamaschini, con un ringraziamento anche per Marco Gragnani… Questo però è solo un accenno, di seguito vi raccontiamo tutta la sua storia.

Mirco Modesti, campione 125 SP. A sorpresa o era “nei piani”?

Il CVSP, che mi dà sempre un aiuto economico e logistico, mi aveva proposto di provare a fare un’altra moto da zero per il Motoestate e di correrci io. Sono sei anni che corro con una Honda 125 GP nel CIV Classic, ma la proposta è stata di tornare sulla SP, che non ho mai smesso di usare, per provare a vincere. Titolo inaspettato quindi direi di no, perché siamo già partiti con quella idea.

modesti-cvsp-mes-2023
Col Team CVSP Piacenza

Quindi eravate pronti per una stagione da protagonisti.

Devo dire che siamo arrivati un po’ lunghi coi tempi, la moto era pronta solo la settimana prima della gara di Varano e praticamente non l’avevo mai provata. Ci siamo presentati lì, non dico con presunzione, ma credendo di andare forte uguale anche con zero chilometri in moto. Alla prima gara ho fatto 5°, ma ci siamo rimasti male perché credevo di poter andare molto più forte, anche se dopo siamo venuti fuori.

Era comunque una moto all’esordio assoluto, non era andata così male.

Non era neanche scontato che riuscissi a finire la gara a Varano, però lì ho creduto di andare subito forte, invece sono tornato subito coi piedi per terra. Ma siamo venuti fuori alla lunga e siamo stati veloci: Varano è stata la gara più veloce dal 2018 ad oggi, a Cremona s’è fatto il record del circuito, anche se poi ce l’hanno battuto. All’ultima gara siamo arrivati in passerella sia io che il mio compagno di squadra Muttoni, che poi ha vinto ed è arrivato 3°, mentre a noi bastava il 2° posto per il campionato.

Mirco Modesti, un risultato quindi cercato e meritato.

Secondo me sì. Mettere insieme tutti i pianeti è difficile, ma abbiamo avuto anche un po’ di fortuna perché alcuni avversari, come Magnanelli, che arrivava da due titoli consecutivi, hanno avuto problemi tecnici. Forse anche perché ce li abbiamo portati noi: le prestazioni degli anni precedenti non gli sarebbero bastate, quindi abbiamo alzato un po’ l’asticella. Noi invece siamo stati gli unici a non aver avuto un ritiro in gara né problemi sulle due moto, io poi che sono uno che cade abbastanza sono scivolato solo una volta nelle prove libere del venerdì a Magione. Più che fortuna però direi anche che s’è lavorato molto bene.

Non solo Motoestate però quest’anno.

Sempre con il motoclub Nico Racing Team, oltre al CVSP, ho disputato di nuovo anche il 2T Italian GP con una Honda 125 GP. È la terza o quarta volta che sono vice-campione italiano, non c’è verso di vincere! Il prossimo anno ci si riprova.

Mirco Modesti, facciamo però un passo indietro: da dove inizia la tua storia?

È partita con un ragazzo di 16-17 anni che aveva questa passione per i motori e soprattutto la meccanica. Ho cominciato con gli scooter, ma senza fare mai niente, finché nel 2006 non comprai una moto stradale, un’Aprilia 125 replica di Valentino Rossi, e da lì iniziai ad andare nei passi, negli stradoni dalle mie parti. Presto però presi anche una tuta e cominciai ad andare in pista, partendo da Magione. Nel frattempo lavoravo come metalmeccanico, altrimenti economicamente non c’era possibilità: diciamo che tutto quello che guadagnavo, comprese anche le paghette di nonna, lo spendevo per la moto. Poco dopo un ragazzo che faceva il Campionato Italiano Velocità in Salita mi ha chiesto perché non ci provavo anche io.

Questo quindi è stato il tuo debutto in gara.

Sì, ho preso la licenza e ho fatto la mia prima gara allo Spino nel 2007. Credo di aver chiuso 12°-13° su circa 25 piloti. In quell’anno ho disputato 3-4 gare di Salita, però anche lì era questione di andare via due giorni, stare poco in moto perché dura tre minuti, poi riscendere… Avevo più l’indole da pista. Nell’inverno 2007 presi un’altra Aprilia già più preparata ed andai a fare il mio primo anno di Motoestate.

modesti-podio-mes-2023
Sul podio, Motoestate 2023

Mirco Modesti, com’è andato l’esordio?

In cinque round non ho finito una gara, è successo di tutto. Ma ho la testa dura per riprovarci l’ho sempre avuta, quindi ho continuato: nel 2009 ho rifatto il Motoestate ed è andata molto meglio. Piano piano impari, conosci anche i vari personaggi, come Magistrati, un idolo di quei tempi, che ti potevano dare qualche dritta sulle moto. Nel 2010 sono passato a fare il Trofeo del Centauro a Vallelunga e ho fatto 3° al debutto, vincendo anche la mia prima gara sul bagnato, oltre ad un paio di gare della Mototemporada a Misano, dove è arrivato il mio primo podio in assoluto. Quando hanno sbloccato il limite d’età, credo l’anno dopo, sono andato a fare il campionato italiano.

Un’altra nuova sfida per te.

Nel 2011 ho anche conosciuto Andrea Bergamaschini, il guru delle moto di quegli ultimi anni: è lui che mi ha insegnato a motori, marmitte… Gli devo tutto, con lui ho fatto un grosso salto di qualità a livello tecnico. In pista mi sono trovato contro i vari Rinaldi, Andreozzi, Gabrielli… Tanta gente appoggiata da strutture grosse e che ora fa il Mondiale. Ho fatto un po’ più di fatica e sono rimasto più nelle retrovie, però è stata anche quella una bella esperienza. Nel 2012-2013 ho fatto i miei unici podi nel campionato italiano, un 2° posto a Vallelunga ed un 3° posto a Imola: sono i risultati di cui vado più fiero. Il 2014 è stato il penultimo anno della SP e ho fatto la mia ultima pole position a Misano, poi in gara mi sono sdraiato… L’anno dopo eravamo ripartiti per provare a vincere il titolo nell’ultima stagione della SP.

Mirco Modesti, il 2015 invece è stato il tuo annus horribilis.

A Misano, nei test del CIV, nell’ultimo giro dell’ultimo turno della domenica, ho fatto l’incidente. Avevano appena riasfaltato la pista ed eravamo i primi a girarci: sono andato largo all’ultima curva, andando oltre il cordolo, passando su uno “scalino” dove avevano tolto l’erba sintetica. Quando sono arrivato al punto in cui dovevo rientrare mi si è chiusa la moto al contrario rispetto alla curva, quindi è caduta a sinistra ed io ho picchiato a 125 km/h nel muro del box. Sono rimasto per due mesi in ospedale e un mese in rianimazione, ho fatto danni grossi: ho rotto clavicola, polso, sette costole a destra, tutte quelle di sinistra avanti e dietro, sei vertebre, avevo la gabbia toracica staccata, un polmone operato, pneumotorace a destra… Ero sbriciolato. Mia mamma mi ha sempre detto: “Sei vivo, va bene così”.

Diciamolo, è un evento che tu ti sia ripreso e sia tornato a correre, no?

Ma io volevo pure fare l’ultima gara dell’anno al Mugello. In quegli anni correvo con il team EMP di Maurizio Frediani, che mi ha aiutato tanto economicamente, però non ero in condizioni e la moto non esisteva. Anche Bergamaschini mi ha consigliato di lasciar perdere. In moto ci sono risalito il 21 febbraio 2016 a Cartagena, con tanti dubbi: invece abbiamo fatto lì tre giorni di test e sono andato subito abbastanza forte, mi sono divertito come un pazzo. Da lì siamo ripartiti.

Nel 2016 quindi torni anche a disputare le gare.

Non c’era più il campionato italiano ma era diventato il Trofeo Marchetti, poi trasformato nel Trofeo della Federazione. In quell’anno sono stato davanti per tutto il campionato, fino all’ultimo giro del Mugello: avevo vinto gara e titolo, ma mi si è rotta la moto… Nell’anno del rientro ero andato veramente forte, ma niente, è finita così. Ero così deluso che mi sono detto basta, tanto non l’avrei mai vinto un titolo SP, ma Bergamaschini mi propose di fare il campionato col 125 GP e siamo partiti nel 2017. Ho fatto 3° il primo anno e quello dopo 4° o 5°, ricordo che non sono andato benissimo per alcuni problemi. Nel 2019 è diventato 2T Italian GP ed era organizzato nei weekend del CIV Classic: lo stavo vincendo, praticamente c’ero, ma sono andato anche a fare una wild card nel campionato francese. Pioveva, ero primo, ma mi sono sdraiato e mi sono rotto la clavicola la settimana prima dell’italiano. Bastava arrivare al traguardo e avevo vinto, ma ovviamente non ci sono andato.

Mirco Modesti, quasi una “maledizione” nel campionato italiano.

Ho chiuso vice-campione italiano nel GP, risultato che ho ripetuto anche nel 2020. Nel 2021 ero rimasto davanti per tutta la stagione: all’ultimo round io e Pennacchioli avevamo lo stesso numero di vittorie, secondi e terzi posti, pole position e giri veloci, eravamo quindi a pari punti. Ha vinto lui per il successo a Misano, mentre io ho fatto 4°. Nel 2022 mi stavo rigiocando il campionato, ero primo, ma a Varano mi sono rotto l’astragalo, che è veramente noioso. Quest’anno ero di nuovo in lotta per il campionato ed ancora contro Pennacchioli, ma di nuovo ho chiuso al secondo posto. Infatti ormai lo dicevo: “Io vado forte, ma i campionati non li so vincere!”

modesti-cremona-vittoria-mes
Ultimi giri a Cremona prima del titolo

Quest’anno invece non è andata esattamente così.

L’abbiamo un po’ sfatata. Fino all’ultima curva di Cremona però mi dicevo che stava per succedere qualcosa e lo perdevo. Non hai idea del peso che mi sono levato! È dal 2015 che siamo sempre molto vicini, ma non c’è verso. Sicuramente è colpa mia, la cosa un po’ la soffro, però anche quest’anno, visto com’era partito, mi ero detto che non avremmo mai vinto. Invece è andata bene e devo ringraziare la gente giusta che mi è vicina, inclusa mia moglie: ci siamo riusciti. Era già una soddisfazione enorme andare forte e vincere qualche gara, ma un campionato! Io però quest’anno ci speravo tanto, un po’ me lo meritavo dopo il c**o che ci siamo fatti in tutti questi anni. Almeno un campionato mi doveva tornare indietro!

Mirco Modesti, ora quali sono i programmi per il 2024?

Non faremo più il MES: l’accordo era di provare a vincere, ci speravo tanto, e se ci riuscivamo al primo anno allora basta. Non smetterò mai di usare la SP perché è la mia moto preferita, ma solo in allenamento. L’anno prossimo il CVSP mi appoggerà al 2T Italian GP, correrò sempre con la mia Honda. Fare due campionati vuol dire tanti impegni e costi enormi, stavolta tutto il budget sarà per disputare un campionato come va fatto. Proveremo a vincere il titolo nella categoria 125 GP. Ho sfatato un campionato, adesso riproviamo anche con l’altro!

Lascia un commento