6 Luglio 2023

Claudio De Stefano, chi si nasconde dietro “The Italian Black Rider”

Claudio De Stefano si racconta: dagli esordi ad oggi. Dopo alcuni mesi di stop per infortunio scalpita per tornare in pista.

Claudio De Stefano

Pilota, commerciante e content-creator. Claudio De Stefano è per tutti “The Italian Black Rider”. Ha un canale Youtube che in passato aveva un ottimo seguito. Da qualche mese è tutto fermo ma che dov’è finito il “pilota nero”? E soprattutto, chi è? La sua storia sotto certi aspetti è comune a quella di tanti ragazzi che hanno iniziato a correre fin da bambini ed inseguono un sogno. Claudio De Stefano ha sempre avuto pochi mezzi, tantissima passione e molta lungimiranza. La sorte spesso gli ha voltato le spalle ma non si è mai arreso.

“Sono nato a Roma il 19 aprile 1998 ed ho iniziato a correre a quattro anni con le minimoto – racconta Claudio De Stefano a Corsedimoto – sono passato poi alle pit-bike ed alle 125 SP conquistando dei bei risultati nei vari trofei. Non potevo fare l’Italiano perché troppo piccolo d’età. Poi ho gareggiato nella PreGP inizialmente con Mimmo, papà di Michel Fabrizio. Sono passato alle Metrakit e nel 2012 ero compagno di Bezzecchi, Ieraci e altri. Nell’inverno 2013, mentre stavo firmando un bel contrato ed avrei avuto la mia grande occasione, ho avuto un brutto infortunio ed in più ho avuto problemi in famiglia quindi mi sono dovuto fermare”.

Però non ti sei arreso.

“Ho dovuto smettere di gareggiare fino a quando nel 2018 ho deciso di riprendere in mano la situazione mi sono detto: ho un sogno, riparto da zero e ci devo arrivare. Ed è lì che è nata anche l’idea del canale Youtube: per raccontare a tutti la mia vita e le mie speranze”.

Come ti è venuto il mente il nome “The Italian Black Rider”?

“Parlando assieme a mia mamma. Mi è sempre piaciuto il colore nero fin da piccolo. E’ iniziato tutto per gioco. Intanto come pilota sono ripartito dallo Ohvale e mi sono divertito un sacco. Il livello doveva essere amatoriale ma non lo era per niente. Intanto nel primo anno il canale Youtube è cresciuto tantissimo e all’epoca c’erano ancora pochi piloti che facevano questa cosa. Sono stato uno tra i primi in assoluto ed ero in rampa di lancio”.

Sei poi approdato al Trofeo Malossi?

“L’anno dopo mi chiama Sandro Malossi e mi propone di tornare a correre in un campionato e con gli scooter. Era una cosa che mi poteva far bene soprattutto a livello psicologico. Corro con gli scooter e divento vice-campione. Non li avevo mai guidati, all’inizio non ci capivo nulla ma era comunque un moto per correre. Tra l’altro facevo i video delle gare di scooter, la gente s’incuriosiva e veniva provarli in pista. E’ stata una bellissima esperienza”.

Arriva il 2020 e scoppia la pandemia e ti fermi. Poi cosa è ti succede?

“Sì nel 2020 sono stato fermo perché con la pandemia era tutto molto difficile. Con l’aiuto di Pedersoli sono comunque riuscito ad allenarmi con il 1000 in vista del 2021 in cui ho corso nel MES con R1 e sono stato vice-campione perché ho dovuto saltare una gara con manche doppia. Ho poi fatto un test con TCF, grazie al mio amico Simone Saltarelli, e nel 2022 ho corso la Dunlop Cup con il Ducati. E’ stato un anno positivo ma purtroppo mi sono fatto male a Vallelunga ed in autunno mi sono dovuto sottoporre ad un intervento alla spalla. Ho terminato il campionato da vice-campione nonostante ultime gare fatte con spalla da operare”.

Ora cosa stai facendo?

“Dopo l’intervento ho iniziato subito ad allenarmi senza sosta. Al momento sono fermo ma ora voglio tornare a correre! Ho voglia, una fame assurda e tanti sogni ancora da realizzare! Sto cercando un team con cui instaurare un rapporto umano ed iniziare un progetto insieme. Sto cercando in tutti i modi di rientrare, magari partendo da National Trophy o altri trofei. In questi mesi si è fermato anche il canale YouTube ma voglio ripartire! Appena torno in pista riprenderò anche con quel progetto e con ancora più slancio”.

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