1 Gennaio 2023

MotoGP, Fabiano Sterlacchini: il ‘deus ex machina’ della KTM

KTM punta al vertice nel Mondiale MotoGP. Fabiano Sterlacchini al lavoro sulla RC16, Brad Binder spinge sull'aerodinamica.

MotoGP, Brad Binder

KTM è chiamata ad un passo avanti nella prossima stagione MotoGP, dopo le progressioni di Ducati e Aprilia. L’arrivo di Fabiano Sterlacchini come direttore tecnico sta apportando delle migliorie alla RC16, anche se i risultati non hanno ancora premiato il duro lavoro e gli investimenti. Il 6° posto in classifica finale di Brad Binder e le quattro vittorie nell’ultimo biennio sono solo un piccolo antipasto. Ma la Casa di Mattighofen non ha certo intenzione di fermarsi qui, come dimostrano i nuovi arrivi di Alberto Giribuola, Christian Pupulin e Jack Miller dalla Ducati.

I progetti ’23 di KTM

Dal 2021 al 2022 la KTM RC16 ha registrato miglioramenti al telaio, all’elettronica, alle sospensioni e al motore. La moto aveva piccoli svantaggi in tutte le aree, eppure Oliveira e Binder insieme hanno raccolto sette vittorie e cinque podi negli ultimi tre anni. Il prototipo austriaco non si è presentato al meglio ai nastri di partenza del campionato MotoGP ’22, ma ha recuperato terreno verso la fine dell’estate. Il prossimo step da compiere sarà sull’aerodinamica, dove KTM sta collaborando con Red Bull Racing F1. Nel 2023 si ricomincia con Brad Binder e Jack Miller nel team factory, Pol Espargarò e Augusto Fernandez nella squadra satellite GASGAS Tech3. Il 27enne sudafricano è andato oltre le attese nelle ultime due stagioni, chiudendo per due volte al 6° posto in classifica piloti. Ma la sua aggressività e consistenza di guida lasciano ampio margine di miglioramento. “L’aerodinamica è una grande area in cui possiamo migliorare“.

Aerodinamica e qualifiche in MotoGP

Gli uomini guidati da Fabiano Sterlacchini non vanno solo alla ricerca di più carico aerodinamico, ma anche di una maggiore velocità massima. “Dobbiamo trovare una soluzione che ci dia molto carico aerodinamico e ci svantaggi il meno possibile quando si tratta di velocità di punta“, ha spiegato Binder a Speedweek.com. Nel corso della stagione MotoGP ’22 Brad Binder ha omologato due diversi pacchetti aerodinamici preferendo quello con più carico, ma bisogna ancora trovare il giusto compromesso. Perché ogni cambiamento tecnico costringe a variare anche l’assetto e controbilanciare altre aree: un dare e avere che ricerca il giusto equilibrio. Il tallone d’Achille della KTM RC16 restano le qualifiche: nel 2022 il sudafricano ha conquistato solo una prima fila e in gara ha spesso recuperato anche una decina di posizioni o più. A dimostrazione che questa moto ancora non riesce a sfruttare al meglio le gomme soft nuove.

Piccoli passi in avanti

La ricetta di Fabiano Sterlacchini richiede tempo prima di portare a conclusione i piani aziendali e sportivi. L’ingegnere italiano ha preferito non fare drastici cambiamenti, ma di procedere a piccoli passi. A lui va il merito di saper orchestrare al meglio sia il reparto racing impegnato in pista che lo staff tecnico che lavora in fabbrica. “Tutti questi piccoli passi non sembrano enormi al momento“, ha sottolineato Brad Binder. “Ma se sommati insieme ci fanno andare più veloci di qualche decimo di secondo. Forse due, tre decimi che fanno la differenza in MotoGP di questi tempi. Trovare un secondo è una cosa del passato. Devi prenderti cura dei piccoli margini“.

Foto: MotoGP.com

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