2 Aprile 2017

Superbike Aragon Jonathan Rea gode anche quando perde

Jonathan Rea ha perso il primo confronto diretto contro Chaz Davies. Ma nella Superbike ad Aragon ha guadagato altri 20 punti...

La Superbike è un Mondiale davvero speciale. Nel paddock sono tutti amici (o almeno dicono…) e soprattutto non c’è la stessa ossessione del risultato a tutti i costi che rovina le notti ai piloti della MotoGP. Qui basta poco per passare dalla cupezza alla gioia. Un sorpasso andato a buon fine, una vittoria strappata coi denti e tutti a casa felici e contenti.

Parliamo ovviamente di Chaz Davies e della Ducati. Battendo Jonathan Rea al sesto tentativo  il 30enne gallese ha fatto tirare un gran respiro di sollievo a tutti: squadra, sponsor, promoter e televisione. La dittatura del Cannibale cominciava a pesare e suoi social stavano fiorendo commenti sconsolati: “Pure quest’anno il Mondiale è già finito.” E invece no. Con Davies tornato sul gradino più alto e Melandri in crescita, la Ducati è convinta di potersela giocare fino alla fine.

Però calma ragazzi, date un’occhiata alla classifica: ne deve passare di acqua sotto i ponti perchè a JR1 venga qualche pensiero. In realtà nel giardino di casa Davies (6 vittorie in 12 gare, 4 nelle ultime 6) Rea ha guadagnato più vantaggio di quanto non gli fosse riuscito dominando la scena in Australia e Thailandia. E’ arrivato ad Aragon con 30 punti di vantaggio e riparte da +50: in tre soli round Jonathan ne ha già  uno di vantaggio sui dieci che restano. Finora ha lasciato per strada solo 5 punti su 150 disponibili. Una percentuale micidiale.

Davies si è riscattato  da campione, giocando sul filo sottilissimo che separava l’impresa da una seconda scivolata che sarebbe calata come un macigno sulle speranze Ducati. Ma nelle ultime tre gare ha commesso due gravi errori: in Thailandia le conseguenze della scivolata  erano  state (parzialmente) annacquate dalla bandiera rossa, sulla pista amica ha pagato un prezzo altissimo. Chaz eccita l’animo degli appassionati con le sue frenate impossibili, ma non si vincono i Mondiali attaccandosi per tutta la gara ai freni come non ci fosse un domani. Perchè alla fine l’errore arriva. Per provare a fermare la marcia di Rea non basta andare forte e frenare dopo di lui. Bisognerà trovare anche costanza e non sbagliare mai. Altrimenti da qui a novembre sarà  un lungo  conto alla rovescia per terzo Mondiale in verde.

Foto Diego De Col

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