3 Novembre 2015

MotoGP, coprifuoco a Valencia e il sistema a rischio

Altro che finale più bello del secolo, la MotoGP è diventata una guerra civile. Tanto che  a Valencia verrà imposto il coprifuoco. Il governo Dorna ha cancellato la conferenza stampa del giovedi per impedire che l'odio tra piloti tracimi ancora davanti al plotone mediatico. Ma non servirà a niente perchè,  inevitabilmente, le indiscrezioni voleranno di […]

Altro che finale più bello del secolo, la MotoGP è diventata una guerra civile. Tanto che  a Valencia verrà imposto il coprifuoco. Il governo Dorna ha cancellato la conferenza stampa del giovedi per impedire che l'odio tra piloti tracimi ancora davanti al plotone mediatico. Ma non servirà a niente perchè,  inevitabilmente, le indiscrezioni voleranno di bocca in bocca. Chi vorrà fomentare gli animi lo potrà fare comunque, anzi meglio.  I padroni della MotoGP hanno perso il controllo e stanno commettendo una sciocchezza dopo l'altra. In attesa della sentenza TAS, delle qualifiche e della battaglia campale  niente è più come prima. Se Yamaha diffonde un comunicato per smentire il numero due Honda (era mai successo?) significa che il giocattolo è a forte rischio di finire in frantumi. E forse il più brutto deve ancora venire…

Rossi davanti a Lorenzo: l'ultima sfida è tutti contro tutti

INCAUTI – Che lo scontro in pista tra Lorenzo e Rossi potesse degenerare era abbastanza prevedibile ed è strano che  Dorna si sia fatta trovare così impreparata. In Malesia il primo errore è stato non convocare Rossi e Marquez prima del via, nonostante Yamaha l'avesse suonato l'allarme. Ma il disastro vero è stato il dopo. Il direttore di gara Mike Webb (pagato da Dorna) e Javier Alonso (numero due Dorna) in differenti dichiarazioni hanno voluto precisare che Marquez era stato assolto ma che il marcamento a uomo su Rossi non era piaciuto e non c'era stato nessun calcio. Smentiti, una settimana dopo, da mister Honda in persona. Che disastro: perchè se due membri su tre della Race Direction erano convinti che Marc non fosse innocente lo hanno assolto? E Dorna non aveva previsto che l'opinione dei giudici sarebbe stata strumentalizzata, servendo (probabilmente) anche da elemento di prova a discolpa per il ricorso di Rossi al TAS? In realtà Webb e Alonso non hanno fatto niente di “strano”, il cerchiobottismo è tipico nelle decisioni sportive del motociclismo moderno: avendo penalizzato Rossi la puntualizzazione su Marquez doveva servire da contentino. Non aver realizzato in tempo che stavolta il guaio era grosso è stato un errore prospettico enorme.

Il circuito di Valencia: non c'è un biglietto da mesi

FUORI CONTROLLO – La decisione disciplinare di Sepang è stata congeniata per accontentare tutti e lasciare aperta più possibile la lotta Mondiale.  Le leggi della moto sono così flessibili che per ogni infrazione è stabilita una scala di penalità variabile, il famigerato sistema a punti. Ciò permette di adeguare la sanzione alla contingenza e agli interessi del momento. Un mostro giuridico, alla radice: finchè tutto resta confinato all'interno del paddock, funziona. Ma ora che il caso è tracimato al TAS i padroni della MotoGP non hanno più controllo. Se la corte svizzera  decidesse di sospendere la sentenza lasciando il Mondiale sub judice  sarebbe un danno incalcolabile. Nell'interesse del sistema, che finora è sempre stato prioritario,  per Dorna sarebbe stato meglio se  Rossi non avesse invocato  l'arbitrato. Ma patti e rapporti consolidati sono saltati. Valentino, il motore economico di questa MotoGP, adesso ha più potere dei  padroni del gioco.

Rossi e Marquez, c'eravamo tanto amati…

HONDA CONTRO ROSSI – Questo finale terrificante sta riportando a galla gli scheletri nascosti negli armadi. L'abiura di fine 2003 è un ricordo lontano ma Honda ha ancora un conto aperto con Rossi e la lunga auto-intervista di Shuei Nakamoto, numero due HRC, è un attacco frontale al Re. Tutti si sono soffermati sulla frase “Rossi ha colpito Marquez con un calcio” ma il vero affondo è l'assoluzione totale della condotta di gara dell'impertinente Marc. Secondo la Honda Marquez ha fatto bene a giocarsela con Vale, perfino citato da Nakamoto, tra virgolette: “Dovremmo anche guardare indietro a Motegi 2010, quando Valentino era fuori corsa per il titolo, ma ebbe una grande battaglia con il compagno di squadra Jorge” puntualizza Nakamoto. “Dopo la gara, quando Jorge si lamentò perché Valentino era stato troppo aggressivo non essendo in lotta per il campionato, Valentino commentò: 'Ho detto a Yamaha, cosa ti aspetti da me, che arrivi alle spalle? Se è così tornerò a casa'..”. Significa che Marquez ha licenza di attaccare anche a Valencia, se capita.  Il braccio armato per la vendetta contro Valentino.

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2 commenti

  1. ildivino ha detto:

    quando valentino lotto contro lorenzo gareggiava al top per vincere metre marquez ha volutamente deciso di attaccare valentino e di dare fastidio in australia