Supersport Malesia La prima volta del fantastico Ayrton Badovini
Spettacolare vittoria del 29enne pilota biellese con la Honda Lorini. Piegato all'ultima curva il malese Zulfahmi Khairuddin.
Le favole a volte si avverano. Ayrton Badovini centra la prima vittoria nel Mondiale a 29 anni, sulla stessa pista di Sepang dove un anno fa, in Superbike con la BMW, aveva preso una gran capocciata in prova e non aveva potuto correre. Era stata l’ultima goccia di una stagione negativa conclusa con l’appiedamento di pilota e team.
Badovini è approdato in Supersport da sostituto, tre gare fa. Non aveva mai gareggiato con la 600 ma ha impiegato solo qualche chilometro per prendere confidenza con la Honda preparata dal Team Lorini, una di quelle squadre private che vanno avanti senza tanti mezzi animate da grande passione e competenza.
Ayrton non è un carneade, ma un gran pilota. Si era intuito nel 2010 quando, con la BMW ufficiale, aveva dominato la Superstock 1000 (la categoria di lancio verso la SBK) con dieci vittorie in undici gare. Ma poi, nella top class, non ha trovato la moto giusta per emergere. Adesso se l’è inventata. Il bagnato, di cui è mastro, gli ha dato una mano, ma anche sull’asciutto il “Bado” avrebbe dato filo da torcere a tutti.
Zulfahmi Khairuddin, 24enne idolo dei 25 mila di Sepang, aveva tentato di scappare ma quattro giri dalla fine Badovini gli è piombato addosso come un falco. Il piccolo malese che nel 2012 aveva rischiato di vincere la Moto3 Mondiale, finendo bruciato all’ultima curva dal tedesco Sandro Cortese, stavolta ha cercato di avvantaggiarsi, superando Ayrton sull’ultimo rettilineo. Ma ha trovato pane per i suoi denti in frenata, è finito largo e Badovini ha trovato la linea verso la gloria. Finalmente!
Il bagnato, come in Supersport, ha aumentato lo spettacolo mettendo in crisi i soliti protagonisti, come Kenan Sofuoglu finito solo sesto, dietro Gino Rea (a podio con la MV Agusta del team GRT ), Patrick Jacobsen e Kyle Smith. Ma al turco va bene anche così perchè a conti ti fatti ha aumentato il vantaggio su Randy Krummenacher e Jules Cluzel finiti alle sue spalle.
Avevamo intervistato Ayrton Badovini prima della trasferta malese. Leggete qui.
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