12 Aprile 2014

Perchè la Superbike non andrà in Russia

La Superbike cade vittima delle ritorsioni in atto tra Occidente e Russia per la crisi di Crimea. Il round del Mondiale previsto il 21 settembre è stato cancellato. Sarebbe stata la terza volta sul Moscow Raceway. Laconico il comunicato della Dorna. “L’attuale situazione politica impedisce ad alcuni partner essenziali per lo svolgimento delle attività, di […]

La Superbike cade vittima delle ritorsioni in atto tra Occidente e Russia per la crisi di Crimea. Il round del Mondiale previsto il 21 settembre è stato cancellato. Sarebbe stata la terza volta sul Moscow Raceway.

Laconico il comunicato della Dorna. “L’attuale situazione politica impedisce ad alcuni partner essenziali per lo svolgimento delle attività, di partecipare alla preparazione dell’evento”. La speranza è tornare nel 2015, l'accordo con il promoter locale è valido fino al 2021.

CHI C'E' DIETRO – L'organizzatore dell'evento è  Alexander Yakhnich, finanziere nel campo immobiliare che si è appassionato alle  moto per amore della moglie Nadia pilota dilettante. Da cosa nasce cosa: prima un piccolo team per far correre la graziosa consorte in gare italiane di secondo piano, poi la mega struttura (sempre con base in Italia) che nel 2013 ha dominato il Mondiale Supersport con la nuova stella Sam Lowes e la Yamaha. Da pochi mesi Yakhnich è partner della MV Agusta e il debutto è stato col botto: vittoria nella Supersport in Australia 38 anni dopo l'ultimo sigillo di Giacomo Agostini. Yakhnich ha buoni rapporti con il governo russo tanto che la prima edizione del Mondiale Superbike nell'estate 2012 venne organizzata in pochi mesi superando problemi di ogni genere.

RETROSCENA – La crisi scatenata dal passaggio della Crimea alla Confederazione è molto più seria di quanto non sia dato ad intendere. Tra occidente e la Russia è cominciata una guerra a colpi di sanzioni e ritorsioni commerciali. Settimane fa Visa e Mastercard hanno sospeso i rapporti con le banche controparti rendendo inutilizzabili milioni di carte di credito emesse a clienti russi. E il governo di Mosca non è rimasto a guardare. Tra le altre misure,  ha ordinato alle società russe di sospendere i trasferimenti di denaro a controparti occidentali. Per questo motivo l'oganizzazione del GP si è improvvisamente bloccata. E siccome le tensioni internazionali invece di smorzarsi aumentano giorno dopo giorno, Dorna ha deciso di cancellare questa edizione. Per il futuro, si vedrà.

E LA MV? – Al momento il progetto Yakhnich Motorsport-MV Agusta non corre alcuni rischio di ridimensionato. Anzi, è già previsto che l' investimento verrà ampliato con iniziative commerciali e legate all'immagine MV Agusta. La squadra continuerà a partecipare al Mondiale Superbike con Claudio Corti e alla Supersport con Jules Cluzel e il russo Vladimir Leonov. Che, ironia della storia, è nato a Donesk, in Ucraina…

 

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2 commenti

  1. userID_3326467 ha detto:

    Il commento è: che schifo quando la politica entra nello sport.
    La perplessità è: ma che senso ha cominciare il mondiale a febbraio?!
    La domanda è: si può finalmente sapere dove si concluderà la stagione il 2 novembre?

  2. Pito28 ha detto:

    Personalmente la gestione Dorna della SBK non piace per niente.
    Al di là della situazione specifica di cui dirò dopo tante cose mi fanno pensare che gli spagnoli stiano cercando di tutelare al max la MotoGP dagli attacchi di una categoria da sempre più interessante ed equilibrata. Peccato non ci riusciranno perchè, allo stato delle cose attuale, in MotoGP dominano Honda e Marquez. Senza appello.
    Dico questo perchè se si crede in un campionato:
    1. non si fa un calendario groviera con 2 stop da 7 settimane ed uno da 1 mese. Iniziare a febbraio non ha senso; se l’organizzatore australiano vuole quella data lì si tratta, si organizza almeno una tappa intermedia a metà marzo, si inizia davvero prima e si finisce ad ottobre oppure, semplicemente, gli si dice di no.
    2. non si arriva a fine aprile senza un calendario sicuro
    3. non si mischiano categorie diverse solo per fare numero (che poi a cosa serva avere 20 moto-fantasma su 26-28 partecipanti sarebbe ora che qualcuno ce lo spiegasse…)
    4. non si cambia categoria senza scrivere le regole. L’anno prossimo solo Evo. Ma le Evo come saranno?
    5. non si fa partecipare chi non ne ha ancora i titoli.
    6. non si fanno correre le gare al sorgere del sole con temperature improbabili che falsano tutto, piloti mezzi-rinco per lo share (che poi 318.000 spettatori sarebbero un successo? Per carità, solo Italia, ma direi indicativo…)

    Al di là di questo l’annullamento del round russo a mio avviso è ingiusto. Io non sono una di quelle anime belle che predica lo sport avulso dalla vita (anche politica). Ad es. in Bahrain la F1 non ci doveva e dovrebbe correre. Invece ci và lo stesso fregandosene altamente del fatto che lì ci sia una dittatura bella e buona. Io non ho molta stima della “nuova” Russia, ma la situazione con l’Ucraina è tutto fuorchè chiara. Non andare a correrci significa prendere le parti “dell’Occidente”. Per carità, legittimo. Ma per quanto mi riguarda l’ennesima scelta sbagliata di Dorna.

    Perdonate la lunghezza.