12 Agosto 2018

MotoGP, Austria: Ducati, questa è una vittoria agrodolce

Nel 2019 chissà cosa avrebbe potuto fare Jorge Lorenzo restando in Ducati. Invece correrà con la Honda

Chissà se la Ducati convocherà una conferenza per fare mea culpa: “Scusate tifosi, con Jorge Lorenzo dovevano essere più pazienti e provare a confermarlo”. Scherzi a parte, fra i boschi della Stiria la Rossa ha firmato il terzo trionfo in tre anni, con tre piloti diversi: Iannone, Dovizioso e Lorenzo, Una dimostrazione di superiorità tecnica impressionante. Ma la vittoria è agrodolce, perchè contro questo Marc Marquez inaffondabile, pensare di ribaltare le sorti di questo Mondiale è un’utopia. E nel 2019, con Lorenzo che andrà a fargli compagnia in Honda HRC, sarà anche peggio…

MARQUEZ RISCHIO CALCOLATO“Questa è una pista Ducati, lo sanno tutti, per cui non farò pazzie, perdere cinque e nove punti nel Mondiale è meglio che venticinque” aveva filosoffeggiato Marc prima del via. Gli è andata meglio del previsto, perchè pur perdendo il fantastico confronto ravvicinato con Jorge Lorenzo, il leader del Mondiale ha incrementato di altri dieci punti il vantaggio: Valentino Rossi, sesto dopo una forsennata rimonta dalla quinta fila, è sempre secondo nel Mondiale ma ora i  punti di distacco sono 59. Lorenzo sale in terza posizione, ma è distante 71 punti. Restano otto GP, significa che MM93 potrebbe saltarne due e ritrovarsi ancora saldamente in vetta. Certo, è ancora lunghissima ma il settimo Mondiale (a soli 25 anni!) prende forma ogni domenica di più.

ORIZZONTE 2019 – Marquez osa non solo in pista, ma anche in prospettiva. Aprire le porte della Honda HRC a Jorge Lorenzo è stato un calcolo geniale: l’anno prossimo sfiderà a parità di moto l’avversario più pericoloso (forse l’unico?) e indebolirà la corazzata Ducati.  Alla terza stagione con una Desmosedici dal potenziale tecnico così debordante,  il maiorchino sarebbe potuto diventare temibilissimo. Il gioco delle coppie 2019 fa quasi tenerezza: Honda HRC avrà un binomio da 12 titoli Mondiali, Ducati risponderà con Andrea Dovizioso e la scommessa Danilo Petrucci, che pur guidando da due anni la stessa moto di Lorenzo non ancora vinto un GP. Le grandi dittature sportive si costruiscono sul talento e la furbizia. Ma anche approfittando dei passi falsi degli avversari…

 

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