17 Settembre 2014

Kawasaki prende Rea e fa uno sgarbo al campione Sykes

Mettetevi nei panni di Tom Sykes: nel 2013 ha fatto vincere il Mondiale alla Kawasaki dopo vent'anni  e  se non casca il Mondo  tra qualche settimana farà il bis. Il mese scorso ha rinnovato per due anni e per dirgli grazie la squadra ha ingaggiato Jonathan Rea, l'ultimo dei piloti che il numero uno avrebbe […]

Mettetevi nei panni di Tom Sykes: nel 2013 ha fatto vincere il Mondiale alla Kawasaki dopo vent'anni  e  se non casca il Mondo  tra qualche settimana farà il bis. Il mese scorso ha rinnovato per due anni e per dirgli grazie la squadra ha ingaggiato Jonathan Rea, l'ultimo dei piloti che il numero uno avrebbe voluto veder entrare nel suo stesso box. Sykes si è liberato di Loris Baz, scudiero scalpitante e impertinente, ma nel cambio ci ha rimesso. Rea gli piomberà in casa senza alcun rispetto. E Tom, logicamente, diventerà il primo avversario. Ecco il  derby britannico che infiammerà la Superbike 2015.

I PRECEDENTI – Per capire in quale ginepraio si sta cacciando la Kawasaki bisogna fare qualche passo indietro nel tempo. Sykes, 29 anni, e Rea, 27, sono quasi coetanei e pur senza incrociarsi quasi mai nelle serie nazionali sono cresciuti all'unisono: Tom sempre considerato poco più di un buon pilota, Jonathan il fenomeno che avrebbe dovuto esplodere da un momento all'altro. Ma i risultati danno ragione a Sykes: nel 2010 la Kawasaki era l'ultima ruota del carro, regolarmente surclassata dalle rivali. In tre stagioni Tom l'ha portata ad un soffio dal titolo, perdendo lo spareggio 2012 contro Max Biaggi per appena mezzo punto. Ritiratosi il numero uno, Sykes ha cominciato  vincere: nove successi nella trionfale stagione 2013,  già otto quest'anno. A due GP dalla fine (4 corse, 100 punti) Tom è a +31 sull'Aprilia di Sylvain Guintoli: un vantaggio di (quasi) sicurezza. Rea è sbarcato nel Mondiale in contemporanea (2009) e in sei stagioni con la Honda ha vinto 15 volte (contro 22 totali di Sykes) con un qarto posto come miglior piazzamento finale.

ANTIPATIA – Lo chiamano Mister Sorriso perchè  tiene alto il morale dei meccanici raccontando barzellette. Ma in realtà Sykes  è un pilota tosto che quando serve si incazza,  eccome. Nel 2012 a Mosca mandò deliberatamente in fiamme la ZX-10R che lo aveva appiedato per il cedimento di una valvola. E come si faccia rispettare nel segreto del box basta chiederlo a Loris Baz, per due anni e mezzo suo compagno di squadra. Appena il francese è diventato un pericolo, Sykes ha cominciato a fulminarlo con occhiate minacciose. E dopo le carenate di Donington e la carambola di Sepang ha chiesto alla squadra di tirare le redini all'ambizioso numero due. Che infatti, casualmente?,  nelle ultime dieci gare è stato davanti solo una volta. Sykes è stato il quarto britannico a vincere il Mondiale: prima di lui il mitico Carl Fogarty, poi Neil Hodgson e James Toseland. “Ci sono piloti della mia stessa nazionalità (Rea è nordirlandese, ndr) che pensano di essere fuoriclasse , ma in realtà sanno solo parlare male della loro moto e non hanno mai vinto niente” ha detto qualche mese fa. Indovinate a chi alludeva. Col senno di poi, suona niente male come benvenuto.

ESAME PER REA – Nel paddock molti sono convinti che Rea sia il più veloce del reame e che non abbia ancora mietuto titoli Mondiali  solo perchè la Honda CBR-RR è vecchia e inadeguata.  “Jonathan adesso avrà grandi possibilità di battere Tom” è l'opinione  di Paul Denning, team principal  Suzuki e buon conoscitore di corse e piloti. Ma sarà proprio così? Io, al contrario,  sono convinto che Rea stia andando a cacciarsi nel nido del serpente, per diversi motivi. Tom è più abile nella messa a punto: a forza di macinare migliaia di chilometri ha fatto diventare imbattibile (o quasi) quella che solo tre anni fa era la cenerentola della Superbike.  Nel 2012 il britannico perse il duello con Biaggi perchè in particolari condizioni le gomme finivano troppo in fretta, ma nelle ultime due annate Sykes ha risolto pure questo problema. Rea invece non è mai riuscito ad addomesticare la CBR-RR, che pure monta uno dei motori più potenti del lotto.

AMBIENTE – Jonathan dovrà adattarsi al metodo di  squadra, la spagnola Provec, che ha scalato l'Olimpo insieme al suo mentòre. E' un gruppo  internazionale – spagnoli, italiani, olandesi e giapponesi – che adora Sykes anche come persona. L'arrivo di Rea è una decisione presa direttamente dal Giappone, cioè dal plenipotenziario Ichiro Ioda: pare che Provec e anche  Kawasaki Europa, che assicura parte del budget, fossero più propensi a puntare su un giovane da crescere. Cioè su una  scelta che non avrebbe dato alcun patema al numero uno.  Il mercato irrompe proprio  momento topico del Mondiale, con l'Aprilia ancora distante ma comunque all'offensiva. L'ingaggio di Rea può destabilizzare il numero uno? Chissà. La voce si è diffusa alla vigilia dell'ultima  sfida di Jerez, dove Tom Sykes è incappato in  una delle giornate più difficili (quinto e terzo) perdendo in un colpo solo 13 punti da Guintoli: solo un caso?

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