1 Giugno 2015

Fischi a Lorenzo? Valentino falli smettere tu

La marea gialla sotto il podio ha fischiato il dominatore Jorge Lorenzo. Non tutti, comunque troppi. Riecco il solito guastafeste del Mugello. E giù fischi. Tra due settimane a Barcellona può succedere di nuovo. Gli spagnoli fischieranno Vale, specie se vince. Ho ascoltato e letto parecchie frasi di circostanza, in realtà servirebbe poco per farli […]

I tifosi di ValeRossi al Mugello hanno fischiato Lorenzo. Inevitabile?

La marea gialla sotto il podio ha fischiato il dominatore Jorge Lorenzo. Non tutti, comunque troppi. Riecco il solito guastafeste del Mugello. E giù fischi. Tra due settimane a Barcellona può succedere di nuovo. Gli spagnoli fischieranno Vale, specie se vince. Ho ascoltato e letto parecchie frasi di circostanza, in realtà servirebbe poco per farli smettere tutti. Basterebbe che Vale e Jorge prendessero un microfono in mano e spiegassero che tifare non implica per forza fischiare o offendere l'altro.   I tifosi, per loro natura, cambierebbero atteggiamento. Si potrebbe provare, no?

Jorge Lorenzo festeggia con il team il trionfo nel GP d'Italia

SEMPRE SUCCESSO– Nel motociclismo il tifo “contro” non è una novità, esisteva anche negli anni '70. Anche ai tempi di Agostini e Pasolini c'erano  rivalità feroci che dalla pista tracimavano fuori. Pino Allievi, l'inviato della Gazzetta di quel periodo, era guardato in cagnesco ogni volta che si correva in Romagna, per l'unico motivo di essere lombardo come Ago. I tifosi di oggi non sono peggio, la differenza è che prima non c'erano dodici ore di diretta di tv al giorno. I fischi restavano lì, adesso in un attimo fanno il giro del mondo. Domenica mi sono visto la MotoGP in mezzo al casino sul prato della Casanova,  quasi tutti avevano qualcosa di giallo addosso. Appartenenza, sostegno, condivisione sono le stesse “dinamiche” del tifo da stadio: è elettrizzante avere in testa lo stesso desiderio di altri centomila. Erano lì per spingere Vale, niente altro. Che corra in moto è incidentale, perchè Rossi è una fede a prescindere. Come la Juve, il Real Madrid o una stella del rock.  Gli appassionati “normali” non capiscono perchè stanno semplicemente vivendo un'esperienza diversa, anche se è lo stesso GP.

Invasione al Mugello, tifo da stadio

BOATO PER MARC – Quando è caduto Marquez il boato di gioia è stata una ferita per tutti coloro che seguono le corse da tanti anni e sanno che cadendo si può morire. Ma quelli vicino a me che ne sapevano? Il motorismo moderno ha rimosso il concetto di rischio. Le gare in tv sembrano videogiochi, i commentatori inventano soprannomi da cartone animato, tutti hanno sempre la battuta pronta. Il motociclismo è uno show, il divertimento è business, il dolore è da nascondere. Tra le festanti colline del Mugello nessuno si è ricordato di Daijiro, di Marco e di mille altri. Basterebbe un accenno ogni tanto. La cultura della moto è anche sapere a cosa si va incontro, qualche volta.

RIVALITA' – I piloti non possono essere amici, non devono. E trovo abbastanza ridicole le scenette ad uso sponsor che impazzano nei paddock, perfino in quello della Superbike una volta tempio dei piloti rudi.  Il motociclismo è uno sport duro e crudele, vincere o perdere è anche questione di “odiare” l'avversario. Un campionissimo della generazione precedente mi raccontava che vedere sull'asfalto i segni di nuove cadute gli dava extra motivazione e dal colore lasciato dalla carena provava a indovinare se per caso era volato quello che sperava lui. Per vincere il decimo Mondiale Rossi dovrà odiare Lorenzo sempre di più,  provare a destabilizzarlo anche fuori dalla pista. Vale ha sempre fatto così: con Biaggi, con Gibernau, con Stoner. Farà lo stesso con Jorge. Sarà un drammatico braccio di ferro fino alla fine. Uno vince e l'altro rosica. Questo è lo sport.

Fischi o no, Lorenzo è sereno.

PENSATECI VOI – Se solo volessero, Rossi e Lorenzo potrebbero cancellare i fischi sotto il podio e il giubilo delle opposte tifose se l'altro cade. Basterebbe parlare ai tifosi, spiegare loro che tifare è bello, anche con l'enorme partecipazione (e qualche eccesso) del Mugello. Che a menarsele ci pensano loro,  in pista. Poi, a gara finita, applausi per tutti. Che tanto i fischi sono solo benzina per caratteri di ferro come questi. Sicuro che Lorenzo avrà goduto come un matto nel sentirsi piovere addosso la delusione del popolo giallo. Se avesse perso Jorge sarebbe piaciuto a tutti.

Seguitemi su Twitter: https://twitter.com/PaoloGozzi1

Facebook: https://www.facebook.com/paolo.gozzi.54

Lascia un commento

7 commenti

  1. polu53 ha detto:

    Direi che al Mugello la madre degli “imbecilli” si è particolarmente data da fare!

  2. James_S ha detto:

    Non so di cosa ci si meravigli; purtroppo l’aspetto ‘ultras’ incivile è una costante da tantissimi anni sugli spalti dei nostri circuiti. Ricordo ancora la bottiglietta che colpì al Mugello Biaggi appena caduto, e lanciata dai tifosi di Rossi. Il boato alla caduta di Marquez magari è venuto da quegli ipocriti che poi dicono di piangere la morte di Simoncelli; i fischi a Lorenzo sono i fischi dei rosiconi, e probabilmente avranno fatto doppiamente godere lo spagnolo. Resta la figuraccia mondiale, ma di certo l’Italia non ha la fama di un Paese ‘sportivo’

  3. polu53 ha detto:

    Ciao user_ 5534115 e ValerioRivolta,
    Ambedue avete scritto cose assolutamente condivisibili, centrando la questione. Purtroppo il livello di sta gente è questo. Non so se avete letto cosa ha scritto uno dei commentatori, cito espressamente”tutte espressioni del mio io , venute fuori dalla pancia”………..Suggerirei la prossima volta di farle dal cervello, sarebbe opportuno. O meglio di no !?

  4. user_5534115 ha detto:

    Concordo su tutto. Devo dire che questo “nuovo” tipo di tifo molto poco sportivo nella motoGP in particolare ha origini precise identificabili in quella “geniale” operazione di marketing volta a costruire a tavolino un falso mito, dallo show consistente nello sbeffeggiamento dell’avversario, dall’aver voluto esasperare la rivalità e la competizione anche fuori dalla pista.
    Non è colpa dei tifosi….gli è stato dato in pasto un falso mito che ha attratto centinaia di migliaia di nuovi “tifosi” che prima il motociclismo non sapevano neanche cosa fosse, come vi aspettate che reagiscano una volta che il re è rimasto nudo????
    Accettare che il “mito” sia in realtà alla pari con 4 o 5 altri grandissimi piloti e spesso anche inferiore al compagno di squadra o reagire con rabbia provando ancora a credere a quello che gli è stato fatto credere per molti anni?
    La risposta è sotto gli occhi di tutti…i fischi all’avversario, i boati alle cadute lo sminuire ottimi piloti come i poveri Dovizioso e Iannone dando presunti meriti alla moto quando vincono e tacciarli di “incapacità” quando perdono, il non voler accettare null’altro oltre il “mito” e quindi via con allusioni fantasiose a serbatoi nascosti o a gomme extraterrestri (invertendo la verità delle cose in quest’ultimo caso) o a fantasmagorici secondi nel polso, guide sopra i problemi e piroette sui divani….una decina d’anni fa prima dell’avvento di un certo giornalismo da avanspettacolo il motociclismo era un’altra cosa!!!!

  5. FastFeet ha detto:

    Mi chiedo cosa serva questo articolo, me lo chiedo e me lo richiedo ma credo sia stato buono solo a far numero tra i pezzi scritti dall’autore per successiva rendicontazione di fine mese!

    Il motociclismo è sport duro, rischioso e di certo non ti ci mettono di forza su una moto a girare a 350 all’ora contro la tua volontà.

    Fischi e fiaschi sono parte della natura umana e del tifo. Si ama il motociclismo e si amano gli attori. Tolto uno è una tragedia. Ma mai e poi mai si può chiedere come faccia l’autore di frenare gli istinti. Basta con questo frenare gli istinti! Basta! Viva la libertà d’espressione, e la libertà in sé stessa che dal motociclismo è rappresentata pienamente! La libertà di fischiare a perdifiato un pilota a noi antipatico (rimasto intatto il suo talento) senza dover cadere nel buonismo strisciante e appiccicoso, poco maschio, del senso di colpa derivante da una azione simile.

    Basta, perché il benpensare ed il buonismo nel motociclismo fanno poca strada. in genere si stendono alla seconda curva. Come è più che normale che ognuno abbia le proprie convinzioni e le faccia valere con più o meno entusiasmo o evidenza!

    Marquez caduto? boato di gioia per la tensione che se ne và. Lorenzo fischiato sul podio? fischi perché fa paura e si vorrebbero altri protagonisti al suo posto. Paragonare fischi e boati alla gioia di vedere un pilota esanime a terra! QUESTA E’ BLASFEMIA! I peggio siete voi che scrivete questi pezzi e coloro che col cuore pavido in mano e contriti dal dolore si piegano al potere sadico di sciocche teorie buoniste.

    Dai miei 15 anni di gioie e dolori, fischi e applausi, incazzature ed esplosioni di gioia nel seguire lo sport più bello del mondo. Tutte espressioni del mio io, venute fuori dalla pancia e orgoglioso di averle tirate fuori!

  6. ValerioRivolta ha detto:

    Mi spiace constatare che gente come il Sig. FastFeet giustifichi certi comportamenti beceri con “Tutte espressioni del mio io, venute fuori dalla pancia e orgoglioso di averle tirate fuori!”. La ristrettezza di certi schemi mentali non tiene conto del fatto che il problema non è solo il comportamento verso gli altri piloti: fischiano Lorenzo ed esultano alle cadute di Marquez o Stoner perchè, al di qua di una rete, di più non possono fare. Diverso è quel che accade nei confronti degli altri spettatori che hanno la sfortuna di trovarsi vicini a questi gentiluomini: lanci di bottigliette, insulti che nemmeno al derby Nola-Avellino, sputi, “…Questo territorio è nostro…”. Il tutto con mio figlio di 5 anni, al suo primo GP. Non che fossero tutti così, per carità, ma provare a giustificarne anche uno solo è da imbecilli. Purtroppo hanno indottrinato mandrie di consumatori del marchio VR46 e, a questo punto, inizio a pensare che anche al pilota Rossi facciano gioco degli elementi del genere.

  7. alfa_it ha detto:

    Un vero appassionato a questo sport ammira e rispetta tutti coloro che scendono in pista, consapevoli dei rischi che si corrono.
    I tifosi è normale che si schierino, ma non per questo devono mancare di rispetto all’impegno e alla dedizione di un pilota e del team con cui lavora:
    Lorenzo Domenica ha vinto per merito suo, dimostrando che il riferimento era lui.
    Lo sfottò ci sta tutto…ma fare festa perchè un pilota cade non lo trovo corretto.