1 Aprile 2020

“The comeback”, l’impresa di Mike Hailwood nel film di Eric Bana

L'impresa di Mike Hailwood nel TT nel 1978 raccontata in un film. In regia Eric Bana, appassionato di corse e della leggenda delle due ruote.

mike hailwood tt 1978

Domani, 2 aprile 2020, Mike Hailwood avrebbe compiuto 80 anni. La sua vita si è interrotta nel 1981, ma è stata piena, ricca di eventi e di costanti nuove sfide. Chissà cosa si sarebbe inventato ancora, ma sappiamo cos’ha fatto fino a quel momento. Fenomeno in moto con nove titoli in tasca, buon pilota d’auto, uomo capace di rivincere con Ducati il Tourist Throphy a quasi 40 anni. Proprio quest’ultima impresa leggendaria, nota da allora come “The comeback”, verrà narrata nel film che Eric Bana ha intenzione di girare su ‘Mike The Bike’.

Il 51enne Bana, grande appassionato di motori, si è letteralmente innamorato di questo episodio con protagonista Hailwood. Da qui l’idea di essere regista, produttore e attore principale del film, con la benedizione di Pauline e David Hailwood, moglie e figlio del pilota. “Siamo contentissimi che a farlo sia Eric” hanno dichiarato, come riporta la Gazzetta dello Sport in edicola oggi.  “Un attore pieno di passione, che conosce le corse e Mike.” Oltre ad essere anche lui pilota: non è inconsueto infatti vedere Bana in azione in tuta, spesso in sella ad una Ducati.

“The comeback” è stata l’impresa per eccellenza, ma da tempo il suo era un nome leggendario. Il primo mondiale arriva nel 1961 in 250, mentre nel biennio 1966-1967 alza il trofeo sia in questa categoria che in 350. In questi stessi anni è anche vice-iridato in 500, categoria in cui era diventato campione dal 1962 al 1965. Ma oltre ai titoli, indimenticabili le battaglie di cui si è reso protagonista in pista. Un esempio? Il duello con Giacomo Agostini nell’Isola di Man nel 1967, finito però prima della linea del traguardo per la rottura della catena sulla MV di ‘Ago’.

Lo troviamo anche su quattro ruote: 24 Ore di Le Mans (subito a podio), Formula 1 (due podi, mancando di poco la vittoria in alcune occasioni), Europeo F2 (vincitore). Ricordiamo anche un episodio particolare: nel 1973 in Sudafrica si scontra con Clay Regazzoni, con le due vetture che si incendiano. Hailwood ne esce incolume, il collega è invece bloccato nell’abitacolo. Il britannico non ci pensa due volte a tornare indietro tra le fiamme ed a trarre in salvo Regazzoni. Un gesto che gli è valso anche un’importante decorazione nel Regno Unito.

Si ferma solo per un grave incidente nel 1974, ma non rimane lontano dalle corse per sempre. Nel 1978, a 38 anni, ecco la pazza idea di tornare al Tourist Throphy: in quell’anno sorprende tutti trionfando nella categoria F1 con una Ducati. Si ripete l’anno successivo nella categoria Senior con una Suzuki 500, prima di ritirarsi definitivamente. Una vita piena, con un tragico epilogo: un incidente stradale nel 1981 ha posto fine alla sua vita ed a quella della figlia Michelle, di appena 9 anni. Il figlio David, allora di soli 6 anni, fu l’unico a salvarsi quella sera.

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