22 Agosto 2017

MotoGP Silverstone: Il motivo, Rossi e Vinales rialzeranno la testa?

Silverstone teatro di una nuova tappa iridata: in MotoGP sarà Marquez contro Dovizioso, in Moto2 Morbidelli dovrà difendere la leadership, mentre in Moto3 Mir avvicina sempre più il titolo.

A poco meno di due settimane dalla doppia tappa a Brno ed a Spielberg, il Motomondiale riparte da Silverstone, una pista con più di 60 anni di storia sulla quale si scriverà un nuovo capitolo del duello Marquez-Dovizioso in MotoGP, vedremo se continuerà la fuga iridata di Franco Morbidelli in Moto2, mentre la Moto3 (dominata da Joan Mir) raggiungerà quota 100 gare dalla nascita della categoria, avvenuta nel 2012.

IL CIRCUITO – Costruito nel Northamptonshire, in Inghilterra, il suo utilizzo iniziale era quello di un aeroporto militare, per poi cominciare ad ospitare competizioni automobilistiche ed entrando infine a far parte del calendario delle due ruote nel 1977. Nel 1986 si disputa l’ultima tappa prima di una lunga ‘pausa’, con il Gran Premio di Gran Bretagna organizzato a Donington fino al 2010, quando Silverstone diventa nuovamente una tappa fissa per il Motomondiale. Tanti i lavori realizzati nel corso degli anni, fino a portare il circuito alla conformazione attuale, in uso appunto dal 2010 e rendendolo uno dei più veloci presenti in calendario. La sua superficie, estesa su due contee, è situata su un altopiano particolarmente ventilato e la lunghezza complessiva è di 5891 metri, con un rettilineo principale di 770 metri e 18 curve (8 a sinistra e 10 a destra). Il record della pista in 2:01.941 appartiene dal 2013 a Dani Pedrosa.

MOTOGP – Marc Marquez contro Andrea Dovizioso: l’emozionante gara vissuta a Spielberg e la vittoria di forza del pilota Ducati ha permesso di ridurre il distacco tra i due a soli 16 punti, aprendo uno scenario che pochi (se non nessuno) avrebbero ipotizzato ad inizio stagione. Non starà a guardare Dani Pedrosa, reduce da un terzo posto in Austria davanti a Jorge Lorenzo, ma ci si aspetta anche un ritorno delle Yamaha: occorre ridurre sensibilmente il ritardo accusato da Maverick Vinales (vincitore della sua prima gara in MotoGP l’anno scorso sulla pista inglese) e Valentino Rossi dal duo di testa se si vuole mantenere aperta la lotta per il titolo iridato. Attenzione come sempre ad eventuali outsider, come ad esempio il duo Tech 3 od i piloti britannici, che cercheranno di ottenere buoni risultati nella tappa di casa.

MOTO2 – Prove di fuga per il capoclassifica Franco Morbidelli: fino ad ora è stata una stagione da incorniciare per l’italiano del team Estrella Galicia 0,0 Marc VDS, salito sul podio ben sette volte in undici gare e solo per raccogliere il trofeo del vincitore. Sembrano ormai solo due i piloti in grado di contrastarlo costantemente durante le gare, vale a dire Thomas Luthi e Alex Marquez, anche se la classifica iridata parla di 26 punti di ritardo per lo svizzero e 54 lunghezze per lo spagnolo. Un altro pilota che potrebbe ancora dire la sua è Miguel Oliveira, reduce da uno zero al Red Bull Ring ma sempre più competitivo in sella alla sua KTM, così come non sono da dimenticare i nostri Francesco Bagnaia e Mattia Pasini, autori di prestazioni importanti fino a questo momento.

MOTO3 – Se non ha ancora il titolo in tasca, si può dire che sta iniziando seriamente ad accarezzare l’idea: sette vittorie (l’ultima in Austria), un terzo posto e costanti piazzamenti in top ten permettono al pilota del team Leopard Joan Mir di consolidare una volta di più la sua leadership iridata, che vede un vantaggio di ben 64 punti sul primo degli inseguitori, ovvero Romano Fenati. Un dominio assoluto del giovane spagnolo, che lascia poca speranza ai rivali, anche se l’italiano del team Marinelli Rivacold Snipers e Aron Canet, secondo e terzo in classifica iridata, non lasceranno nulla di intentato. Se guardiamo poi la battaglia per conquistare il titolo di Rookie dell’Anno, si mantiene al comando il campione in carica della Red Bull Rookies Cup Ayumu Sasaki, che arriva in Inghilterra con un vantaggio di sette punti sul pilota thailandese Nakarin Atiratphuvapat e di nove lunghezze sul connazionale Kaito Toba, i suoi più vicini rivali.

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