7 Dicembre 2023

MotoGP, l’ordine dall’alto: “Nessuno dei Marquez in Yamaha”

Nel 2019 Alex Marquez era vicino alla firma con Petronas, ma Yamaha ha posto il veto. Le versioni di Razlan Razali e Marc Marquez.

MotoGP, Alex Marquez

Alex Marquez si è confermato campione del mondo Moto2 nella stagione 2019, guadagnandosi “in extremis” il salto in MotoGP con Repsol Honda. Nel documentario ‘Alex’ in onda su ‘Dazn’ il pilota del team Gresini rivela alcuni interessanti retroscena del suo recente passato.

Il salto in MotoGP

Il minore dei fratelli Marquez era vicinissimo alla firma con il team Petronas, ma la Yamaha ha rifiutato categoricamente il suo ingaggio. L’iter del pilota di Cervera avrebbe potuto essere molto diverso se non ci fosse stato il veto interno alla fabbrica di Iwata. La vicenda è venuta alla luce grazie al docufilm ‘Álex’, che scava nella vita privata e sportiva del giovane pilota che, in alcune occasioni, è stato messo in ombra dalla figura preponderante di suo fratello. Non bisogna dimenticare che Alex è due volte campione del mondo, cosa che pochissimi piloti MotoGP possono vantare.

Il servizio di ‘Dazn’ inizia direttamente con la storia del mancato acquisto di Alex Marquez da parte di Petronas Yamaha. Nel 2019 il catalano era in testa alla classifica generale del campionato Moto2, in aperta sfida con Thomas Luthi per conquistare il titolo. È stato allora, a metà stagione, che Razlan Razali gli ha proposto di fare un altro anno in Moto2, garantendogli una delle Yamaha satellite del team Petronas nel 2021, convinto che Fabio Quartararo sarebbe passato nel team ufficiale.

La versione di Alex Marquez

Álex ricorda che “era il mio quinto anno in Moto2, mi avevano criticato per questo. Erano anni che volevo salire in MotoGP. Fu un anno strano di contratti, quasi tutti erano già chiusi“, il salto in classe regina sembrava precluso. In piena estate il manager malese Razali gli propose un contratto 1+2, restare nella “middle class” anche nel 2020 per poi passare nella massima serie con la Yamaha M1 del team satellite. Purtroppo l’affare è saltato per esplicito volere della Casa giapponese. “Non ho avuto l’ok da Yamaha. Ho avuto l’ok per fare l’anno in Petronas in Moto2, ma non per fare i due anni in MotoGP. Tutto è stato molto veloce, da una settimana all’altra. Visto questo, ho deciso di restare nella mia squadra, la VDS“.

La conferma di Razali e Marc

Anche Razlan Razali offre la sua versione dei fatti in questo documentario. “Mi piace Alex, era nella mia lista dei preferiti. Abbiamo tenuto degli incontri segreti e firmato nel camper dei Marquez, per stare un anno in Moto2. E nel 2021, quando Fabio sarebbe passato nel team factory, portare Alex con noi in MotoGP“. A conferma delle sue dichiarazioni mostra una foto sul suo smartphone mai venuta alla luce, dove si vede il manager con i due fratelli e la firma del contratto, che poi sarà annullato dalla Yamaha. “Ho detto a Yamaha che volevo ingaggiare Alex per la Moto2 e poi per la MotoGP. E Yamaha ha detto ‘No, nessun membro della famiglia Marquez può essere in Yamaha’. Ho chiesto loro perché, questa è la mia squadra. Mi hanno risposto ‘A causa di quello che è successo nel 2015’. Per loro è diventato un fatto personale“.

Nel format andato in onda su ‘Dazn’ interviene anche Marc Marquez, a confermare le precedenti versioni dei fatti. “Da quello che so, quando il suo nome è arrivato nel box Yamaha, lo hanno bandito. Così com’è. Anche essendo un team satellite e firmando con la Petronas, non direttamente con la Yamaha… È triste che succedano queste cose nel paddock. Penso che non importino i legami familiari, le cose vanno differenziate“.

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