13 Gennaio 2023

MotoGP, Giacomo Agostini detta la ricetta: “Serve un super campione”

Tanti vincitori diversi nelle ultime tre stagioni MotoGP. Secondo Giacomo Agostini il Mondiale ha bisogno di un super campione.

MotoGP, Giacomo Agostini

Nelle ultime quattro stagioni MotoGP abbiamo avuto quattro differenti campioni del mondo. Sette diversi piloti hanno trovato successo nel 2022, otto nel 2021, nove vincitori nei 14 Gran Premi del 2020. Una ricetta studiata e voluta dalla Dorna che ha modificato il regolamento tecnico, inserendo ad esempio il monogomma e la centralina unica Magneti Marelli. Così facendo si sono limate le distanze tra team factory e satelliti e tra i costruttori stessi. Ma quanto ne beneficia lo show?

La nuova era della MotoGP

Giacomo Agostini, con i suoi quindi titoli mondiali, è il campione più grande di tutti i tempi. Probabilmente mai nessuno riuscirà a vincere quanto lui, del resto i tempi sono cambiati. La MotoGP di oggi è sicuramente più interessante a livello tecnico e agonistico, la tecnologia compie passi da gigante, ma il pubblico non sembra crescere di pari passo, anzi. In certi weekend, un esempio su tutti è il GP del Mugello 2022, il numero di biglietti venduti si è quasi dimezzato rispetto ai tempi d’oro. L’uscita di Valentino Rossi ha sicuramente avuto delle ripercussioni, ma non è la prima volta che una leggenda va in pensione.

Il super campione che manca

Cosa manca oggi al Motomondiale? “Per me serve un super campione, un pilota che vince continuamente e che sia l’identificativo del motociclismo, capace di conquistare e far sognare vecchi e nuovi tifosi“, ha commentato Giacomo Agostini. “Se in ogni gara vince un pilota diverso, il pubblico in tribuna e davanti alla tv penserà che in questa MotoGP può vincere chiunque. Se passa l’idea che vincere è facile, addio fascino racing e addio MotoGP“. Nel 2023 partiranno da favoriti gli ultimi due vincitori: Pecco Bagnaia e Fabio Quartararo. Ma una larga schiera di giovani proverà ad inseguire il sogno iridato, da Enea Bastianini a Jorge Martin, senza dimenticare Marc Marquez, reduce da un triennio difficile per via degli infortuni e di una Honda poco reattiva a migliorarsi.

Marquez contro le Ducati

Nel test di Valencia le prime impressioni sulla nuova RC213V non sono state per nulla positive. HRC ha sicuramente la capacità di reagire, ma in pochi mesi sarà difficile colmare il gap da Ducati. Resta da capire se il fenomeno di Cervera potrà fare ancora una volta la differenza con un braccio destro che ha subito quattro interventi chirurgici in due anni. “Sulla carta la Ducati parte avvantaggiata, la loro è indubbiamente la moto da battere – ha proseguito Giacomo Agostini a ‘La Gazzetta dello Sport -. Ma vedremo se gli altri colossi mondiali riusciranno a reagire nei test, se si sono finalmente resi conto che è ora di alzare il livello contro questa Ducati. Anche se per me continuano a esserci troppe variabili tecniche, che una domenica ti fanno dominare e altre arrivare decimo“.

Foto: MotoGP.com

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