17 Settembre 2023

MotoGP, Ducati contro Aprilia: Dall’Igna replica a Rivola

Ducati padrona assoluta del campionato MotoGP da un biennio. Aprilia chiede un cambio delle regole, Gigi Dall'Igna risponde a Noale.

MotoGP, Gigi Dall'Igna

Mancano ancora otto Gran Premi e otto Gare Sprint prima della finale del campionato MotoGP a Valencia il 26 novembre, Ducati resta in pole position nella corsa al titolo mondiale e può superare persino i record raggiunti nel 2022. Degli otto piloti Ducati, solo l’infortunato Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio non sono ancora saliti sul podio nel 2023.

Il dominio della Ducati in numeri

Il record Ducati dello scorso anno è impressionante: i quattro team (Lenovo, Prima-Pramac, Mooney VR46 e Gresini Racing) e i suoi otto piloti hanno ottenuto dodici vittorie in GP, ​​16 pole position e 32 podi. In classifica finale c’erano ben quattro piloti nelle prime otto posizioni. Il bilancio Ducati 2023 dopo Misano supera ogni aspettativa: i quattro team e gli otto piloti hanno ottenuto nove vittorie in dodici GP. Ad interrompere la scia trionfale solo Aleix Espargaró due volte su Aprilia e una volta Alex Rins su Honda. La Casa emiliana ha inoltre ottenuto otto vittorie nelle Sprint Race, 10 pole position e 24 podi. La classifica piloti MotoGP vede sei piloti tra i primi nove prima del GP dell’India.

La concorrenza sul piede di guerra

Un dominio assoluto e quasi indissolubile quello della Ducati, agli altri costruttori sono riservate le briciole. Costruttori come Aprilia e KTM cercano di limitare la predominanza di Borgo Panigale e spingono per nuovi regolamenti. L’amministratore delegato di Aprilia Racing, Massimo Rivola, vorrebbe tra le altre cose che ogni fabbrica che ha quattro team e otto piloti in griglia (ad esempio Ducati) abbia meno giorni di test in futuro. Preferirebbe, anzi, che ogni costruttore avesse non più di sei prototipi in campo.

Idee che ovviamente non piacciono nell’ambiente emiliano, dato che il regolamento attuale non prevede tali restrizioni. “Dobbiamo quindi lasciare alcune squadre a Massimo Rivola…”, ha dichiarato il direttore generale Gigi Dall’Igna a Speedweek.com. “Non vedo nessun problema. Tutti si lamentano che abbiamo quattro squadre, ma operiamo in un mercato libero. Non regaliamo le moto, soddisfiamo una richiesta. Quando non eravamo competitivi la richiesta di moto Desmosedici era limitata. Inoltre, Honda e Yamaha in passato hanno sempre equipaggiato un gran numero di team e piloti clienti e nessuno si è mai lamentato“.

Il cambio del regolamento

Gli uomini della Ducati non hanno mai chiesto un cambio dei regolamenti, ma si sono adeguati nel modo migliore, anche invadendo quelle zone grigie normative che gli hanno consentito di azzardare novità aerodinamiche inedite e rivoluzionarie per la MotoGP. Basti pensare alle winglets, ai dispositivi holeshot anteriore e posteriore, il “cucchiaio” sulla ruota posteriore, gli spoiler posteriori, ecc. “Non ho mai chiesto un cambio di regole nella classe MotoGP. Studio i regolamenti tecnici e poi costruisco le moto“. Il 57enne ingegnere veneto ha dimostrato di essere sempre un passo avanti rispetto alla concorrenza. Non è certo un caso che Honda stia tentando di ingaggiare il grande stratega veneto…

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Foto: Ducati Corse

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